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Gas, 38 nuovi pozzi nei Comuni di Sergnano e Ricengo

5 Settembre 2022

Trentotto nuovi pozzi di stoccaggio del gas sono in fase di progettazione nei Comuni di Sergnano e Ricengo, nel Cremasco. Ne dà notizia il ministero per la Transizione Ecologica. Si tratta di impianti con forti ricadute sul territorio, che richiedono le seguenti preventive certificazioni: Vas (Valutazione ambientale strategica), Via (Valutazione di impatto ambientale), Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Si tratta di un progetto di nuovi clusters nella centrale di gas di Sergnano, che prevede appunto la costruzione di 38 pozzi da ubicarsi nei due Comuni citati e dei relativi collegamenti alla centrale di stoccaggio esistente. Ne propone la costruzione la ditta DMA Lucera srl di Milano che opera nel settore della produzione di energia elettrica.

In inglese, il termine cluster indica generalmente un gruppo che può essere composto da una serie di elementi, di solito molto omogenei tra loro o, in generale, accomunati da un elemento. Il cluster viene utilizzato in molti ambiti tra i quali l’ economia, la biologia, la fisica e l’informatica. A Sergnano è attiva una centrale di compressione del gas gestita da Snam Rete Gas spa. Gli stoccaggi avvengono in depositi dove viene immesso (in gergo si dice «iniettare») metano che si compra giornalmente. Oggi sulla piazza di Amsterdam la quotazione del gas ha fatto registrare un nuovo balzo: 275 euro per MWh, conseguenza diretta dello stop della fornitura al gasdotto Nord Stream comunicato venerdì a mercati chiusi da Gazprom. Nord Stream serve per approvvigionare la Germania direttamente dalla Russia. Riflesso di questo ulteriore rialzo della quotazione del gas è stato il calo dell’euro che stamane ha toccato i minimi sul dollaro (0,99). La caduta dell’euro segue l’annuncio di Mosca del taglio delle forniture di gas all’Europa attraverso il mar Baltico. La caduta dell’euro sul dollaro continua dall’inizio dell’anno a causa dell’incertezza economica innescata dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Lo stoccaggio di gas naturale in sotterraneo è un processo che consiste nell’iniezione di gas nella roccia porosa di un giacimento esaurito che già lo conteneva, riportando quindi il giacimento, in una certa misura, al suo stato originario. Lo stoccaggio è necessario per ottimizzare l’utilizzo della rete del gas nazionale, per permettere di gestire le strutture produttive e di trasporto gas con adeguati margini di elasticità, per contribuire al fabbisogno energetico nazionale e, soprattutto, per fronteggiare situazioni di mancanza o riduzione degli approvvigionamenti o di crisi del sistema nazionale (per esempio in caso di condizioni climatiche molto rigide o di blocchi di approvvigionamento da fonti estere). La stagione di stoccaggio inizia ad aprile e termina a ottobre. L’Italia ha una capacità di stoccaggio pari a 17,5 miliardi di metri cubi (di cui 4,5 sono riserve strategiche).

Dei 1.298 pozzi presenti in Italia sono ben 750 quelli non operativi. La regione che guida la classifica è l’Emilia Romagna con 187 installazioni operative, seguono la Toscana con 45 e la Sicilia con 44, troviamo poi il Molise con 15 installazioni, la Puglia e le Marche con 12 e la Lombardia con 8.

Una risposta

  1. Non sarebbe meglio darsi veramente da fare per produrre energia da altre fonti? Si parla solo del gas, ma con l’energia elettrica come siamo messi? Ci sono Paesi che hanno installato pannelli solari lungo i guard-rail delle autostrade e forniscono energia elettrica pulita.

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