Perri: ‘Penna, gigante col cuore di un bambino’

15 Dicembre 2022

Abbiamo perso un’icona dello sport cremonese, un amico carissimo, il gigante buono. Ho trascorso con Benito Penna giornate intere, serate fantastiche fatte di sport e di divertimento. Ogni volta che tornavo da Roma ci vedevamo per condividere momenti di amicizia fantastici. Un gigante con il cuore da bambino benvoluto e stimato da tutti quanti lo hanno conosciuto. Non ha mai fatto distinzioni di classe sociale: sapeva stare con tutti. Casa sua era sempre aperta agli amici per pranzi, cene, partite a boccette o a biliardo, partite a carte nelle quali voleva sempre vincere e qualche volta si divertiva anche ad imbrogliare. Poi si arrabbiava e discuteva animatamente con il suo compagno. La sua vita è sempre stata fatta di famiglia, lavoro, amicizia e specialmente di pugilato. Ma Benito si interessava di tutti gli sport. Vedersi era sempre una grande festa perché ci legava una profonda amicizia.

Ricordo le serate passate con tanti amici tra cui Emiliano Mondonico, Augusto Galli, Giovanni Zacchetti, Franco Regonelli e tanti altri, purtroppo… andati avanti, e che mancano molto a tutti quelli che li hanno conosciuti e apprezzati.. Benito era un grande amico di Mondonico con il quale ci incontravamo spesso e ogni volta erano scherzi a tutto andare .Era anche appassionato tifoso della Cremonese. Ricordo una partita a Bergamo, quando Emiliano allenava i grigiorossi. Io e Benito eravamo in tribuna con i tifosi dell’Atalanta. Ad un certo punto della partita uno di loro ha incominciato a pronunciare parole pesanti contro la Cremonese. Dopo aver sopportato per un po’, Benito si è alzato e a quel tifoso ha detto: “O te la mùchet o te la fo finì me”. Quello s’è visto davanti un gigante (non sapendo che fosse buono, infatti non avrebbe alzato contro di lui nemmeno un dito) e si è zittito all’istante.

Benito è indimenticabile, riusciva a coinvolgere tutti ovunque si trovasse con la sua giovialità, la sua semplicità e anche con quell’ironia simpatica e intelligente che sapeva cogliere nel segno pregi e difetti delle persone. Era molto legato alla famiglia; la moglie Laila era sempre disponibile e contenta di ospitarci a casa loro per cenare, per stare insieme, anche perché vedeva Benito felice di passare del tempo con noi. E poi i figli, Peter e Patrick, che, peraltro, avrebbe voluto vedere
diventare pugili; il padre è sempre stato per loro un punto di riferimento costante.

In questi giorni amici e atleti mi hanno telefonato per portarmi la loro vicinanza conoscendo il forte legame fra me e Benito: cito l’amico Italo Fornasari, gli atleti Antonio Rossi, Daniele Scarpa,l’allenatore Gianpiero di Giuseppe.

Benito mi mancherà e ci mancherà davvero molto.

 

Oreste Perri

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