Venerdì 11 novembre alle 18,30 la presentazione, in anteprima nazionale, del libro “Vale un Viaggio, altre 101 meraviglie d’Italia” curato dalla critica d’arte e firma del Corriere della Sera Beba Marsano in dialogo con Edoardo Raspelli, autore e conduttore televisivo, profondo conoscitore del buono e del bello del nostro Paese animerà la seconda tappa delle celebrazioni per i 110 anni del Grand Hôtel Majestic “già Baglioni”. A fare gli onori di casa, il direttore Tiberio Biondi che ha immaginato un calendario di appuntamenti culturali per brindare all’importante anniversario di un albergo che è a tutti gli effetti una vera e propria meraviglia.
A Bologna sono dedicate tre delle 101 meraviglie selezionate dall’autrice per questo terzo volume di una collana, edita da Cinquesensi, che ha riscosso un grande successo di vendite e di critica: l’Arca di San Domenico, monumento sepolcrale per Domenico di Guzmán, il fondatore dell’ordine dei Domenicani; la Passione di Bartolomeo Cesi in San Girolamo alla Certosa, la chiesa del cimitero monumentale bolognese; l’Oratorio di Santa Cecilia, un gioiello del rinascimento bolognese all’interno di San Giacomo Maggiore.
IL LIBRO
L’Italia va riscoperta e consapevolmente comunicata con cognizione, entusiasmo, idee innovative. Prerogative che richiedono tempo, conoscenza e passione autentica. Su questa traccia è nato il progetto di collana Vale un Viaggio, opera fresca, rapida nel suo scorrere, utilissima nella sua finalità e magistralmente interpretata da Beba Marsano, giornalista e nota critica d’arte che ha percorso in lungo e largo il Bel Paese andando a selezionare e a svelarci ancora 101 luoghi d’arte e di bellezza (i primi due titoli risalgono al 2016 e al 2018), fuori dai tradizionali percorsi proposti a un turismo ormai assuefatto soltanto ai grandi miti italiani. Lavoro impegnativo che l’autrice ha condotto, con lungimiranza e taglio originale, recandosi nei rispettivi luoghi, non solo col fine di fornire al lettore una preziosa antologia di siti artistici e luoghi naturalistici da riscoprire e proporre nel loro oggettivo valore, ma anche con l’intenzione di trasmettere le emozioni vissute in prima persona. E l’ha fatto attraverso una scrittura brillante che non cede alla tentazione del linguaggio specialistico, scegliendo una cifra narrativa/saggistica di svelta eppure densa sostanza contenutistica.
Il risultato va prima sfogliato, come in un caleidoscopio d’immagini ricche di suggestiva e persuasiva bellezza e poi letto in ogni dettaglio, per scoprire così i grandi e piccoli capolavori che ci arrivano da ogni regione d’Italia: siti archeologici, preziosi musei d’arte e d’arti applicate, remoti cicli di affreschi, collezioni private, a volte di sorprendente valore, piazze e scorci, da intendersi come paradigmi di uno specifico periodo architettonico
A conclusione del racconto di ogni tema l’autrice, secondo la felice idea di invitare il visitatore a una sosta meno affrettata, suggerisce un albergo e un ristorante, ma anche un negozio di griffe, un’azienda vitivinicola o quando ha ritenuto opportuno un ulteriore suggerimento per un più esauriente piccolo viaggio d’arte, nell’immediato contorno del territorio.
Un‘opera dunque attuale che si propone come un modello di comunicazione culturale pensato per la valorizzazione di un Paese, il nostro, che oggi come non mai ha l’assoluta necessità di essere meglio sostenuto, facendo forza sulla sua autentica natura, quella della bellezza.
TRE MERAVIGLIE A BOLOGNA
Arca di San Domenico
Il capolavoro (nella foto centrale) con la più lunga gestazione al mondo. Iniziato nel 1265, terminato nel 1768. Monumento sepolcrale per Domenico di Guzmán, il fondatore dell’ordine dei Domenicani. Nicola Pisano, maestro della statuaria gotica, inizia il sarcofago istoriando ad altorilievo sei affollati pannelli con altrettanti episodi della vita del santo (tra gli aiuti di bottega quell’Arnolfo di Cambio, artefice del progetto originario per “la chiesa più bella e grande di tutta la Toscana”, Santa Maria del Fiore a Firenze). Il coperchio e la poderosa cimasa, trionfo di figure e festoni allusivi al progetto divino della Redenzione, portano la firma di Niccolò da Bari che, in virtù dell’impresa, viene ribattezzato Niccolo’ dell’Arca. Muore, però, in corso d’opera e a succedergli viene chiamato un giovane di belle speranze, Michelangelo. Sue tre statue di corredo: l’angelo reggicandelabro di destra (pendant di quello a sinistra di Niccolò) e i santi Petronio e Procolo.
Passione di Bartolomeo Cesi alla Certosa
Per chi entra in San Girolamo alla Certosa, chiesa del cimitero monumentale di Bologna, la prima immagine, dominante, è quella del Cristo Crocifisso nella tela di Bartolomeo Cesi. Un corpo livido, che emerge dal cielo di tenebra con rilievo quasi scultoreo. Carne senza più sangue. Gli ultimi fiotti colano da tempie forate dalla corona di spine, da mani e piedi trapassati dai chiodi, dal costato: rivoli che scivolano lungo le braccia, macchiano il perizoma, impregnano il legno della Croce. Un clima di un realismo senza la luce del divino, intriso di un dolore solo umano che ritroviamo anche nell’Orazione nell’orto e nella Deposizione, le altre due opere che completano il trittico del Cesi.
Oratorio di Santa Cecilia
Una dolcezza appena velata di malinconia accomuna in un unico, ineffabile sentimento personaggi e paesaggio nel gioiello del Rinascimento bolognese. Il corpus di affreschi dell’Oratorio di Santa Cecilia nel complesso di San Giacomo Maggiore. Il ciclo, portato a termine in appena due anni (1505- 1506), viene realizzato per volontà di Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna, dalle punte di diamante della sua corte: Francesco Raibolini detto il Francia, vigoroso nel tratto e morbido nei toni; Amico Aspertini, colto, curioso, eccentrico nelle invenzioni pittoriche; Lorenzo Costa, ferrarese, incline a languide eleganze.
Grand Hôtel Majestic “già Baglioni”
L’hôtel, inaugurato nel 1912, in piena Belle Epoque, si trova in un palazzo settecentesco, a pochi passi da piazza Maggiore, nel cuore di Bologna. All’interno custodisce veri tesori: al piano nobile si può ammirare il “Camerino d’Europa”, capolavoro cinquecentesco e prima opera nota dei Carracci, mentre nei sotterranei è stato riportato al suo splendore un tratto dell’antica pavimentazione della Flaminia Militare, risalente al 189 a.C, oggi sede di esposizioni temporanee. Unico 5 Stelle Lusso in città, il palazzo offre agli ospiti un’esperienza realmente immersiva nel cuore di Bologna. Con le sue 106 camere e suite in stile classico veneziano e ‘800 francese e con l’area benessere, dotata di centro Health & Wellness e fitness corner, l’hôtel offre un’accoglienza capace di riassumere il meglio del Made in Italy. In hôtel da sempre alloggiano celebrità, artisti, star di Hollywood: tra gli ospiti più noti il fondatore del Futurismo Marinetti, che qui organizzò la sua celebre mostra-blitz del 1914. Ed è appunto intitolato all’artista il Cafè Marinetti, interamente Art déco, con poltroncine e divani di design e giardino d’inverno. Entrando al Ristorante I Carracci ci si accomoda invece in un salone cinquecentesco con i soffitti decorati da affreschi della scuola dei fratelli Carracci, dove si assapora la cucina regionale e non solo. L’Enoteca Morandi è perfetta per degustazioni e cene private accompagnate da una selezionata gamma di etichette italiane e straniere.
Beba Marsano
Genovese di nascita, milanese d’adozione, cosmopolita per vocazione, Beba Marsano è giornalista, critica e storica dell’arte, esperta di turismo culturale. Ha scritto e scrive per le maggiori testate nazionali: Corriere della Sera, Panorama, Oggi, Capital. Ha curato mostre, eventi e monografie di numerosi artisti contemporanei. Come autrice ha collaborato con Rai Uno e pubblicato con Electa Mondadori e Moshe Tabibnia. Ha firmato tre volumi della collana Vale un Viaggio per Cinquesensi editore.
Vale un viaggio. Altre 101 meraviglie d’Italia da scoprire
Edizione inglese: Italy’s Hidden Treasures. Another 101 marvels worth the trip to discover
416 pagine, brossura
19×22 cm
30 euro
isbn: 978-88-99876-58-9
In tutte le librerie dal 18 novembre.
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