«Eravamo stanchi, avevamo pianificato di toglierci la vita insieme. Soltanto che, poi, alla fine, non ce l’ho fatta. Non ho avuto il coraggio. Ho ammazzato Rossella con il rasoio e me ne sono andato». Alfredo Zenucchi – 57 anni, l’edicolante che ieri ha ucciso Rossella Cominotti in un albergo di Mattarana nell’entroterra spezzino ha lo sguardo perso di chi non si aspetta più nulla dalla vita. La sua versione è chiara: lui e la moglie erano depressi nonostante si fossero sposati pochi mesi fa. L’esperienza dell’edicola aperta nel gennaio scorso a Bonemerse era andata male, ma, più in generale, al di là delle questioni economiche, non avevano più voglia di lottare, come dimostrerebbe, peraltro, la lettera che i carabinieri hanno trovato nella camera da letto dell’albergo di Mattarana.
«Avevamo pensato di farla finita così, poi però mi sono bloccato. Mi sono allontanato dall’hotel e ho iniziato a vagare in auto. Cercavo un dirupo per farla finita. Eravamo stanchi, comunque, non c’è altro». Lo ripete diverse volte durante l’interrogatorio: «Eravamo stanchi». Zenucchi, difeso dall’avvocato Alberto Rimmaudo, ha parlato per due ore, anche se l’interrogatorio, tra formalità burocratiche e identificazione, è stato ancora più lungo ed è terminato dopo le 20 di ieri. Al comando provinciale dei carabinieri della Spezia, davanti alla pm Elisa Loris, l’uomo ha ripercorso gli ultimi giorni di vita con la moglie, fino alla scelta, ieri mattina, di farla finita. Gli investigatori vogliono però chiarire ogni passaggio perché è evidente che si potevano trovare modi meno dolorosi – la donna ha riportato una ferita profonda alla gola – per togliersi la vita.
Pubblico ministero e investigatori sono tornati più volte sul tema, ma l’uomo ha risposto sempre alla stessa maniera: «La nostra scelta, come vi ho detto, era questa. Non ho altro da dire», ha ribadito, in estrema sintesi, il cinquantenne davanti al pubblico ministero e ai carabinieri.
Nei confronti di Zenucchi è scattato un fermo per omicidio volontario. Il provvedimento verrà inoltrato al giudice per le indagini preliminari di Massa, magistrato a cui, per competenza territoriale (l’uomo è stato fermato in Lunigiana) spetta presiedere l’udienza di convalida. Dopodiché il caso rientrerà alla Spezia dove i carabinieri, coordinati dalla pubblico ministero Loris, cercheranno di fare piena luce su ogni aspetto della vicenda.
Ci sono ancora alcuni tasselli da fissare: va ricostruita ogni giornata, partendo da due settimane fa, quando, improvvisamente, senza dire niente a nessuno, la coppia ha chiuso l’edicola e s’è allontanata. Agli inquirenti risulta che Alfredo e Rossellaabbiano alloggiato in altri alberghi prima di arrivare il primo dicembre a Mattarana, un piccolo borgo della Val di Vara, un luogo tranquillo, frequentato più che altro nella stagione estiva da turisti che vogliono visitare le Cinque Terre e dormire in una zona più a buon mercato.
«Perché sono arrivati fin qui?», si chiede un cliente dell’albergo di Mattarana. Alla stessa domanda stanno cercando di dare risposta anche gli investigatori.
Una risposta
Le vie dell’ uomo sono moltissime. Ognuno seguisse le sue senza intervenire sull’altro!!! Ma non dobbiamo occuparci di tutte, non è possibile.