Egregio Direttore, ai docenti della scuola media Virgilio di Cremona, cui “piace stare dentro alle cose”, dico che nel “laboratorio di architettura partecipata” sul progetto di Mario Cucinella, mirato “ad allenare all’esercizio del pensiero critico” qualcosa è andato storto. Non si allena al pensiero critico mettendo i ragazzi davanti ad un video che risponde a logiche di marketing e di autopromozione giocando poi il compito di realtà “sulle loro impressioni spontanee, d’istinto” e sul registro dell’”entusiasmo per la bellezza del progetto”. “Stare dentro alle cose” è partire dai dati di informazione altrimenti gli studenti non sanno “di cosa si parla” e saperlo è il prerequisito anche solo per ipotizzare di poter “partecipare ai tavoli decisionali”, peraltro assolutamente chiusi anche a chi vanta competenze certificate.
Sanno gli alunni e sanno i professori qual è il ‘Cucinella pensiero’? Perché è utile ricordare che, insieme a Renzo Piano, suo maestro, Cucinella sposa la scelta del recupero in edilizia contro quella “di buttar giù il costruito e di puntare sulle grandi opere”. E sostiene il recupero contro le nuove costruzioni perché “costruire non è un’azione sostenibile, ogni edificio nasce dall’uso di risorse primarie e da processi industriali altamente inquinanti…E non è mettendo alberi tra il cemento che si combatte l’inquinamento, queste azioni aiutano a costruire alibi lontano da problemi ostici da affrontare anche politicamente”. E poi “Sostenibilità è una parola importante ma i dati sono spesso ridotti ad annunci in cui si presentano edifici a impatto zero senza elementi di riscontro….E’ troppo debolmente ascoltata la voce di tanti ambientalisti da parte di un mondo che guarda solo agli interessi economici, ahimè di pochi” (da “Oggi l’ambiente è un viaggio di sola andata” Mario Cucinella).
Sanno alunni e docenti che questo progetto aggiunge cemento a una città che muore di cemento? Siamo terzi in Lombardia per cementificazione, cui sono imputabili gli eccessi del clima e i tassi elevati di inquinamento che mettono Cremona al primo posto in Regione per morti premature con 150/200 decessi per 100.000/ab. (Agenzia Europea Ambente 2022), con un +85% di morti over 65 nel decennio 2000/2010 rispetto al precedente (Istituto Negri 2022), e ai primi posti in Italia per mortalità da tumore (CNR-UniBo/Ba 2022).
Sanno alunni e docenti che il nuovo ospedale è solo un assist alla sanità privata che è la nuova frontiera del capitalismo finanziario? Questo progetto congela il numero dei posti del Maggiore in misura inadeguata ai bisogni per scaricare su un territorio sguarnito di strutture volumi importanti di assistenza e cura cui risponderà il sistema privato puro, quello cash, perché mancano all’appello (o meglio si è scelto di far mancare per aprire praterie al galoppo dell’imprenditoria privata) non solo i soldi (pubblici) per il nuovo ospedale ma anche quelli per le strutture territoriali, mentre è partita la campagna acquisti da parte delle compagnie assicuratrici di ospedali in tutta la Lombardia, che verranno gestiti in forma strettamente privatistica.
Sanno alunni e docenti che il direttore generale dell’Asst di Cremona, Ezio Belleri, non può che dire quello che ha detto perché nominato giusto per dare esecuzione ad un progetto deciso dall’alto in ossequio agli interessi degli stakeholder e dei futuri finanziatori delle strutture private che nasceranno in supplenza del servizio pubblico che si è deciso di definanziare?
Sanno alunni e docenti che dietro al progetto Cucinella c’è la scelta di privatizzare la sanità locale (come quella nazionale) perché l’imprenditoria privata vuole mettere le mani su quei 40 miliardi/anno che è la spesa degli italiani nel privato così da renderla strutturale?
Sanno alunni e docenti che nei Pronto soccorso italiani (Cittadinanzattiva-dati anno 2023) muoiono 18.000 anziani in barella per mancanza di personale e posti letto, persone che hanno diritto ad un’assistenza adeguata, e che si prevede la fuga di 20.000 medici dall’Italia verso altri Paesi? I soldi pubblici a questo devono servire e non a coltivare sogni di grandezza (“Cremona avrà uno degli ospedali più moderni e belli del mondo in cui vorrei fare il medico”così in una lettera) e sogni di bellezza perché non è la bellezza che cura ma un personale preparato, motivato, fidelizzato dentro strutture attrezzate a misura di bisogni.
I ”compiti di realtà” siano anche bagni di realtà in cui ciascuno faccia la propria parte a seconda del ruolo e delle reali competenze costruite su dati oggettivi. Solo così si diventa e si educano “cittadini responsabili capaci di dare aiuto nelle scelte difficili” (se mai i decisori lo consentissero magari anche agli adulti).
Ai docenti della scuola Virgilio, cui “piace stare dentro alle cose”, dico: rimediamo alla sbandata che sa tanto di inchino e attrezziamoci per proporre ai ragazzi “un laboratorio di architettura partecipata” che poggi sui dati e inquadri il progetto nel contesto, se si vuole davvero che serva a educare al pensiero critico.
Lasciamo il binario “dell’entusiasmo, dello spontaneinismo, dell’istinto” e puntiamo su dati e informazioni verificati, perché non si dà compito di realtà a prescindere dai dati di realtà, oggettivi che, come tali, non ci possiamo aspettare né da Belleri né da Cucinella o da pagine di stampa non sempre libera, ma che vanno cercati in autonomia e, assicuro, spesso a prezzo di percorsi impegnativi.
La scuola insegni il lavoro della ricerca senza il quale c’è solo pregiudizio o incantamento.
Rosella Vacchelli
Una risposta
È tutta una visione maledettamente tragica su quella che dovrebbe essere la vera Sanità e aggiungo Pubblica….