Il sogno di Mazzoran: museo dei Presepi Confalonieri

28 Dicembre 2023

Massimo Mazzoran, cremonese, collezionista di caratura internazionale dei Presepi Confalonieri, cerca ‘casa’. Il suo sogno è realizzare in città, o comunque nel circondario, un museo con la sua collezione personale e con quelle che entrerebbero a farne parte. A detta degli appassionati,  si creerebbe un’attrazione capace di richiamare in città cultori del genere da tutta Italia e anche dall’estero. L’interesse attorno a questa forma di collezionismo è vastissimo. Lo dimostrano il numero di accessi in internet ai siti specifici e le quotazioni raggiunte dai pezzi più rari in un mercato sempre fiorente. Gli appassionati sono migliaia. Ma Mazzoran registra amaramente l’indifferenza delle istituzioni cremonesi. Nel Comune di Persico Dosimo, presso un immobile privato, era stato individuato uno spazio sufficientemente ampio idoneo ad accogliere l’esposizione di pezzi, alcuni dei quali estremamente rari e pregiati. Ma alla fine purtroppo i proprietari hanno destinato lo stabile a un utilizzo diverso. Mazzoran ne ha parlato di recente nel corso di una conferenza che ha tenuto a una conviviale del Rotary Cremona Po. L’ha introdotto il presidente del Club, Fabio Bosio.

Confalonieri è la più antica e famosa casa di produzione di presepi. Ottavio Confalonieri e Luigi Chiappa sottoscrivono l’atto costitutivo della ditta il 31 gennaio 1934 a Milano. ‘Chialù’ è il motto di punzonatura identificativo delle statuine. Dalla sede milanese di via Wagner 3, la ditta si trasferirà poi a San Colombano in seguito a un incendio. Tra il ‘34 e il ‘35 vengono adottati stampi tedeschi e si avvia una produzione che rinnova e prosegue una fiorente attività artigianale nata nel ‘700 a Napoli.

L’idea geniale di Confalonieri e Chiappa è stata produrre ‘statuette infrangibili per presepio’, che in realtà non sono infrangibili, come ha precisato Mazzoran, ma che venivano vendute come tali. La produzione  comprendeva non solo personaggi in cartapesta per l’allestimento dei presepi, ma anche  soldatini, animali, indiani e cowboys. Il tutto suddiviso in sei categorie di prodotto. Il successo è immediato.

Dal 1934-1935 fino agli anni ‘40, la ditta punzonava alla base. Dal 1° agosto del ‘35 scompare la dicitura ‘made in Italy’, in ossequio all’obbligo imposto dal regime fascista, che viene sostituita dalla semplice parola ‘brevetto’. E’ il periodo di maggiore prestigio. Due diorami risalenti a quell’epoca, spiega Mazzoran, evidenziano la grandissima qualità e la cura meticolosa nella pittura dei pezzi. A quell’epoca la presepistica si concentrava nei poli di Lucca e di Milano. Il periodo di massimo fulgore è all’inizio degli anni ‘40. La guerra blocca di fatto l’attività della ditta che però riprende subito dopo la Liberazione. In seguito Confalonieri si ritira dalla società nella quale entrano i Villa che affiancano Chiappa.

A metà degli anni ‘50 poco resta della vecchia Confalonieri i cui giocattoli scompaiono definitivamente dai negozi specializzati. Ma quelli prodotti, soprattutto nel periodo ‘aureo’, sono oggetto di continui scambi e acquisti. I più esperti, tra i quali Mazzoran, effettuano anche restauri. Tra il 2008 e il 2009 su Ebay, Confalonieri si è classificato al terzo posto tra i siti più cliccati. Ma occorre prestare attenzione ai falsi.

 

Vittoriano Zanolli

Una risposta

  1. Il presepio è stato ideato da San Francesco 1223 è una produzione tipicamente italiana, che continua la tradizione cristiana.Nel Settecento esiste una produzione napoletana. Ancora oggi si può ammirare in S.Biagio dei librai, vicino a S.Gregorio Armeno una produzione natalizia continua .

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