La fine. ‘La vita è un battito di ciglia ma valeva la pena di viverla’ (Dante)

15 Marzo 2023

La fine della giornata, la fine del lavoro, la fine di un amore, la fine di un film, la fine dell’inverno, la fine del giorno, la fine della gara….. la fine della vita. Diceva il filosofo: “Quando vieni al mondo ognuno arriva con un lumino e una certa quantità d’olio per tenerlo acceso. Quando l’olio è finito è finita anche la vita. In nessun modo tu puoi aggiungere olio al tuo lumino“.

“il settimo sigillo” il bel film (1956) di Ingmar Bergman tratta della vita con la metafora di una partita a scacchi con la morte. La Signora in nero arriva dal guerriero ma lui dice che non è pronto. Bene, risponde la Signora, giochiamo e se vinci vuol dire che non è ancora la tua ora. Il matto della Signora arriva col suo mantello grande e scuro che avvolge il guerriero ormai stanco e rassegnato. Il suo tempo era scaduto.

“La morte  non è solo la fine della vita, ne è anche il rimedio” (Tiller)

“Pan pan, qualcuno ha picchiato alla porta. Chi è? Sono la morte. Non sono pronto. Tutti dicono così ma io sono più che pronta“ (Tiller)

“L’uomo è incline a cercare solo il potere e ancora altro potere che cessa solo con la morte” (Hobbes)

“Quando io camminassi anche nella valle della morte, male alcuno non temerei perché so che tu o mio Signore, sarai sempre con me” (Ecclesiaste)

“Senza Dio, senza un grande progetto, che fare” (esistenzialismo)

Dopo “Essere o non essere”, Amleto dice: “Dormire, sognare forse. Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci riflettere. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga?”

“Se sei nella via ( Tao e Zen) puoi morire senza rimpianti” (Confucio)

“La morte è  certa, quindi non affliggerti” (Bhagavadgita)

“Perché dovrei temere la morte, se sono vivo la morte è ancora lontana, se sono morto forse non sono mai stato vivo” (Socrate)

Il Libro Tibetano dei Morti insegna le cinque fasi  chiamate “Bardò” per rinascere.

“Se sei malato della paura della morte allora non sei un uomo libero” (Lao Tzu)

Concludo ancora  con gli esistenzialisti: “Se dal nulla veniamo e se nel nulla andremo a finire, allora che senso ha la vita?“

Guardiamo il cielo, guardiamo il mistero dell’universo, guardiamo verso il confine del cosmo, guardiamo verso l’infinito dei numeri e, come dice Dante, anche se la vita è più breve di un battito di ciglia rispetto all’eternità, e se qualcosa nel pur breve passaggio abbiamo compreso, la vita ha avuto un senso e in ogni  caso valeva la pena di viverla.

 

Pietro De Franchi

3 risposte

  1. Certo che sì. Citazione per citazione, “l’uomo nasce per morire” come dichiarano gli esistenzialisti. E per fortuna che nel corso della sua esistenza l’uomo non capisce una cippa nè del vivere, nè del morire, neppure se la vita fosse più lunga di un battito di ciglio. Per fortuna.

    1. ma no Fernando non è vero che non ne “capiamo una cippa” , tant’è che scommetterei che la stragrande maggioranza delle persone sia d’accordo, almeno su un piano umano/materiale, che la vita è una gran fregatura

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