Resa del covid, si profila Malattia X e un’abbuffata per big pharma

22 Gennaio 2024

Avevamo visto giusto. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore della Sanità e del ministero della Salute certifica che non solo i casi di covid si sono dimezzati, ma che anche i ricoveri ordinari e nelle terapie intensive sono in diminuzione. Al 18 gennaio, i contagi sono solo 9.675 con una variazione pari a -53.8% rispetto alla settimana precedente. I decessi per covid (o con covid) sono pari al 27% in meno, mentre il tasso di occupazione in area medica è pari al 6% (contro l’8.2% rispetto alla settimana precedente) e quello nelle terapie intensive da 2.4 a 1.9%. L’indice di trasmissibilità (Rt) risulta ben al di sotto della soglia epidemica, pari a 0.65.  

Il numero di richiami vaccinali nel corso dell’ultima settimana sono 60.685: un numero di gran lunga inferiore rispetto alle aspettative (vedi vittorianozanolli.it, 25 dicembre 2023: “le vaccinazioni per covid non sono mai decollate, neanche in farmacia” secondo Federfarma). 

Questo non significa che il covid sia stato messo alle corde senza il valido contributo del vaccino. Ricordo che ad oggi, in uno studio condotto dall’Ufficio Europeo dell’Oms,  si registra che almeno 1 milione  e 400.000 vite siano state risparmiate grazie al vaccino, e che in assenza il bilancio in Europa sarebbe stato di circa 4 milioni di vittime.

La resa dell’infezione covid a fronte di una scarsa adesione al programma vaccinale ha un suo motivo che va ricercato nella biologia e nelle abitudini del virus:  è questione di appetito. Quando il virus ha smesso di aver fame  e non trova condizioni adatte nel suo ospite preferito, il ciclo si chiude. Il virus si mette in quiescenza. Quindi sono da bandire, almeno in questa circostanza, facili trionfalismi da riservare al vaccino. Biologia e matematica non sono opinioni.

Sempre in tema di virus e di vaccini, leggo sulla stampa nazionale di questo nuovo morbo, ancora sconosciuto, chiamato  Malattia X,  che “potrebbe” uccidere – il condizionale è d’obbligo – 20 volte più del covid (Il Messaggero, 17 gennaio 2024). Ne dà l’allarme l’Oms che si riunirà a Davos per elaborare un piano di protezione per una malattia che “sarebbe” scatenata da un ipotetico agente patogeno sconosciuto. Nulla di più fumoso. Il panel di esperti, guidato dal direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus, comprende fra gli altri Michel Demaré, presidente del consiglio di amministrazione di AstraZeneca. Permettetemi una volta tanto di fare l’antipatico (forse non sarebbe la prima volta) e di domandare come mai, per una malattia ancora sconosciuta, a Davos sia presente anche AstraZeneca e nessun’altra azienda dell’industria del farmaco?

Leggo ancora che l’Oms ritiene che “i vaccini dovranno essere creati e somministrati in una risposta rapida per combattere la malattia”. Domanda: se non si conosce ancora l’agente patogeno e di conseguenza il suo pattern antigenico, di quali vaccini stiamo parlando? Leggo ancora: “la Malattia X è contagiosa quanto il morbillo con il tasso di mortalità dell’Ebola (67%). Da qualche parte nel mondo si sta replicando e, prima o poi, qualcuno inizierà a sentirsi male». Parole non certo incoraggianti. Chi parla è Kate Bingham, socio dirigente di una società di “venture capital” britannica (“venture capital”, ovvero società che investe in capitale a rischio di aziende non quotate caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo). 

Ancora: “dopo tutto, anche il covid, un virus più lieve della Malattia X, è riuscito a lasciarci con un debito di 16mila miliardi di dollari sia in termini di perdita di produzione che di spesa sanitaria pubblica”. Allora tutti fermi! Sento puzza di bruciato: AstraZeneca, venture capital, un’ingente perdita in risorse monetarie a causa della pandemia. Ci stiamo preparando a una nuova pandemia o a una ennesima abbuffata dell’industria del farmaco? Si attendono aggiornamenti.

 

Fernando Cirillo 

 

4 risposte

  1. Grazie. Grazie per la chiarezza con cui il dottor Cirillo affronta l’argomento consentendo a persone, come me, incompetenti di affrontare il.tema della salute. Osservo inoltre che il Dottore sa distinguere la medicina dall’economia avendo grande rispetto per la prima. Si tratta di deontologia professionale
    Ancora grazie

  2. I dati che riporti confermano che la gente non crede più nei vaccini anticovid, o meglio nella necessità di usarli, avendo la realtà dimostrato quanto teoricamente sostenuto sin dall’inizio da molti e cioè che il virus, per diverse ragioni, a forza di “insediarsi” avrebbe perso virulenza (quella che tu chiami appetito). Poi come si faccia a dimostrare per certo che 1 milione e 400 mila vite siano state salvate grazie al vaccino, rimane per me un grande dilemma. Riguardo alla Malattia X, mi viene in mente l’incredibile puntata Report di Ranucci, alla ricerca delle origini del covid. Si dava per certo che il virus uscisse dal mercato di Wuhan sin da subito, ma poi si scoprì che i pipistrelli incriminati stavano da un’altra parte di quel Paese. Una spedizione giornalistica delle più famose testate a livello mondiale tentò allora di raggiungere la zona, ma le fu impedito di raggiungerla, a costo di bucarle anche le ruote delle macchine. Il che è tutto dire sui misteri che avvolgono ogni germe dannoso che dovesse affacciarsi sulla faccia della Terra.

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