La sorpresa

13 Gennaio 2024

Scattò la scintilla imponderabile della simpatia reciproca quando Isa, 28 anni, sposata, insegnante di ginnastica alla scuola media di Pontevico, località in provincia di Brescia, conobbe Federica, 39 anni, la nuova professoressa di italiano. Le due donne s’incontravano in sala professori e i discorsi vertevano su questo o quel collega, sul preside, sui bidelli, scambiandosi impressioni e giudizi in cui emergeva l’affinità di carattere e l’identità di punti di vista e di convinzioni. Poi, iniziarono le confidenze sulla vita di relazione, sui gusti, sui passatempi, sui viaggi e sulle vacanze.

Isa non era quella che la gente definisce a prima vista una ragazza avvenente, ma, pur non essendo bella, aveva l’aria di esserlo. Di carnagione chiara, sapeva valorizzare il suo aspetto con un sapiente taglio di capelli, con ciglia allungate, un trucco dalle linee perfette, le labbra dipinte con la stessa tonalità di rosso chiaro delle unghie. Indossava capi attillati studiati per mettere in risalto il turgore dei seni, jeans aderenti che disegnavano inguine e cosce e ricorreva, per esibire femminilità, a minigonne e a stivali creando il colpo d’occhio del prototipo della ragazza attraente e statuaria, pur non essendo alta. Apparteneva a quella schiera di donne che, più che amare, si compiacciono di essere ammirate. Non aveva occhi azzurri né la voce languida, tuttavia non passava mai inosservata. In spiaggia metteva in mostra cosce muscolose e un corpo modellato da sedute in palestra, abbronzato in modo tanto uniforme da sembrare dipinto a mano, fino dai tempi dell’Isef, che aveva frequentato con ottimi risultati.

Federica, invece, conservava quasi intatte le caratteristiche di una donna che da giovane doveva essere stata molto bella. Dopo aver ottenuto la maturità scientifica, aveva preferito all’Università il lavoro di infermiera, che aveva ottenuto presso l’ospedale di Cremona, dove abitava. Dopo una decina d’anni, abbandonò l’attività e s’iscrisse all’Università a Pavia frequentando la facoltà di Lettere. Laureatasi, ottenne il posto d’insegnante di italiano e la sua vita cambiò. In ospedale aveva conosciuto un informatore scientifico di cui si era innamorata. Era stato lui a suggerirle di riprendere gli studi. Alta, bruna, un viso contrassegnato da occhi neri, labbra carnose e naso leggermente pronunciato, era in possesso di un corpo dalle misure perfette con rotondità di notevole consistenza. La sua avvenenza le aveva spianato vari ostacoli nella vita, ma non quello del matrimonio. La ragione era che lui, il rappresentante di medicinali, suo coetaneo, era già sposato. Lei gli disse la frase lapidaria: “te o nessuno mai più”, sperando che prima o poi avrebbe lasciato la moglie.

Una mattina di maggio, Federica confidò a Isa, durante una pausa in sala professori, di aver un uomo che l’amava e che, fra le molte sue attività, partecipava a rally storici. Isa, che non voleva essere da meno, rispose che anche lei aveva un uomo appassionato di motori e che faceva gare in pista con una vecchia auto. Al che Federica aggiunse che al suo amore piaceva fare lunghe passeggiate a piedi osservando la campagna, mano nella mano. Isa incalzò dicendo che anche il suo uomo era un camminatore e partecipava anche a marce non competitive. Poi Federica le parlò della passione che il suo innamorato nutriva per i cavalli. A Isa venne in mente che anche la sua metà parlava spesso di cavalli, che scommetteva e vinceva. “L’altro giorno, aggiunse Federica, mi ha portato in un bellissimo ristorante dove si mangia a base di pesce e abbiamo anche bevuto champagne”. Isa sottolineava con sorpresa come anche lei spesso veniva invitata dal suo amore a mangiare il pesce nello stesso ristorante. Federica aggiunse che ne era pazzamente innamorata e che lo scorso mese le aveva regalato un paio di orecchini, che aveva interpretato come segno inequivocabile di amore. Isa incominciò a meravigliarsi per l’identità di comportamento: anche il suo uomo le aveva regalato un paio di orecchini. Ma era contenta d’aver trovato un’amica che aveva gli stessi suoi gusti anche in fatto di uomini.

Per curiosità chiese a Federica; “Come si chiama?”. E lei: “Antonio”. Grandissima meraviglia. Isa le rispose: “Anche il mio si chiama Antonio. Che coincidenza, aggiunse, e di cognome?”. “Rivolta”, rispose lei. E Isa: “Anche il mio si chiama Antonio Rivolta: è mio marito”.

 

Sperangelo Bandera

2 risposte

  1. La sorpresa, trattandosi di un racconto di Sperangelo, sarebbe stata grande se le due donne si fossero scoperte tanto affini da innamorarsi tra loro. Invece è un’altra…

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