Silvia Salis e il lungo cammino per la parità di genere

16 Ottobre 2022

Silvia Salis è stata una campionessa italiana di lancio del martello. Per quindici anni ha calcato le piste di atletica con risultati tali da consentirle la partecipazione a due olimpiadi. Ritiratasi dall’attività agonistica decide di dedicarsi alla politica sportiva, e nel 2021 viene eletta vice presidente vicario del C.O.N.I., la prima donna a ricoprire un incarico tanto importante. Silvia Salis ha trascorso a Cremona una parte del fine settimana.  Sabato 15 ottobre è stata ospite del Lions Club Torrazzo presieduto da Francesco Pietrogrande, alla presenza dell’assessore comunale allo sport Luca Zanacchi. Nel corso della conviviale presso il ristorante del Golf club ha presentato il suo libro ‘La bambina più forte del mondo‘, i cui proventi saranno devoluti all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Un libro per tutti, ricco di spunti di riflessione: adatto ai più piccoli perché si tratta di una favola, ma anche ai genitori per aiutarli a far crescere i figli in libertà assecondando le loro inclinazioni personali e agli insegnanti per aiutarli a riconoscere le qualità dei ragazzi e a svilupparle.  Il racconto trae spunto dalla vita  dell’autrice-atleta che, ritrovatasi ad occupare con i genitori l’abitazione  del  custode del campo sportivo Villa Gentile di Genova, si innamora di quel luogo incantato pieno di avventure da inventare, e in particolare della gabbia in cui i lanciatori di martello svolgono i loro allenamenti quotidiani. Dalla tenace volontà di intraprendere una specialità dell’atletica che solo dal 2000 è prevista nel programma olimpico anche per le donne e che quindi era  ritenuta inadatta alle ‘femminucce’, parte la crescita di questa bambina che con  caparbietà riuscirà a raggiungere il suo sogno di lavorare al fianco di compagni  maschi dimostrando che non hanno ragione di esistere preclusioni legate unicamente al genere cui si appartiene. Bisogna credere nei propri sogni e cercare di realizzarli con impegno e costanza.

L’argomento cardine dell’intervista condotta da Vittoriano Zanolli è stato proprio la parità di genere. Da uno sport considerato maschile alla carica attuale di vice vicario del presidente Giovanni Malagò in un ambito che anche attualmente è appannaggio degli uomini. Ci vuole ancora parecchio tempo per raggiungere completamente il risultato di una reale parità, ma le cose stanno cambiando. Silvia si è scontrata in passato con i pregiudizi legati a un’attività sportiva imperniata sulla forza, ma da dirigente sta riscontrando sempre meno difficoltà da parte maschile nei confronti di un vertice dirigenziale occupato da una giovane donna. Nello sport non si può prescindere dal merito, così come dovrebbe essere sempre anche in altri campi. Di strada da fare ce n’è molta, ma deve essere percorsa molto più velocemente che in passato. Tanti i temi sui quali riflettere e tanti i problemi da risolvere a livello sia burocratico che politico. Al termine della serata, a microfoni spenti, alla richiesta di intercedere per l’introduzione dell’educazione fisica nella scuola a partire dalla prima classe della scuola primaria Silvia con un sorriso afferma: ‘ Per questo dovrei essere ministro!’ Tempo e temperamento giocano a suo favore. Come quando da bambina sognava gareggiare col martello alle olimpiadi.

3 risposte

  1. Salis sarebbe un ottimo ministro con delega allo sport. Molto più di quel bamboccione di Spadafora e della troppo barcamenatrice Vezzali!

  2. la vera parità di genere non dipende a mio avviso dalle quote rose piuttosto che da quelle azzurre, fatto salvo ovviamente i “privilegi” dovuti alle donne incinte, quanto dalla valorizzazione del merito, indipendentemente dal sesso di appartenenza. Se sei bravo nel ruolo vai avanti al di là che tu sia maschio femmina gay…

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