L’assemblea ordinaria della Baldesio slitta al 21 giugno

21 Maggio 2025

Gentili socie ed egregi soci,

a causa di un mero errore di calcolo (è stato erroneamente considerato il giorno 7 giugno anziché il giorno 6 giugno quale dies a quo per il calcolo a ritroso dei 20 gg. previsti per la messa a disposizione dei soci dei bilanci) questi ultimi, seppure approvati in data 7 maggio u.s. e tempestivamente depositati in segreteria, sono stati messi a vostra disposizione con ritardo.

Al fine, pertanto, di consentire la consultazione dei medesimi nei tempi statutariamente previsti, l’assemblea ordinaria, già convocata con comunicazione apparsa sul sito ufficiale della Canottieri Baldesio in data 15/05/2025, si terrà, d’intesa con il Collegio dei Probiviri ed il Collegio dei Revisori, in data 21 giugno 2025 in prima convocazione alle ore 8:00 presso la Sede Sociale, Via Del Porto 3 – palazzetto Polivalente – ed in seconda convocazione alle ore 15:00, come da avviso che verrà pubblicato sul sito.

Il Consiglio Direttivo si scusa per l’inconveniente occorso.

Consiglio Direttivo della Società Canottieri Baldesio

14 risposte

  1. E qui ci vorrebbe l’intervento storico di Emilio Fede: ” che figura di m…!” E non è la prima, a quanto pare. Ma di questo pressappochismo e di questa sicumera, al di là delle infinite e ormai pesantissime esternazioni di Corazzi, vogliamo tenere conto? O tutto quello che fanno Guadagnoli and Company va bene a prescindere, e tutto quello che viene da Corazzi pure e viceversa? La dottoressa Fattori e la matematica hanno dato ragione all’uno e torto all’altro, e né l’una né l’altra sono influenzati dalla simpatia. Pensiamoci…

    1. Esatto, non è la prima volta, chissà quante altre gestioni passate avranno fatto errori, in primis quello di non accedere al bando a fondo perduto per gli impianti natatori in periodo covid (e quello è costato svariati centinaia di k di mancato finanziamento). Questa però a mia memoria è la prima gestione che ammette e agisce di conseguenza. Non mi pare un dettaglio di poco conto. Corazzi non lo prendo nemmeno in nota nella riflessione, è andato oltre in tutto, dai modi alle esternazioni alle azioni. Se non siamo in grado nemmeno di ragionare su un lavoro immane che si fa gratis e si è sempre pronti a puntare il dito per tutto allora credo che la società abbia un grosso problema, che non è il consiglio ma la compagine sociale che non ha ben chiaro cosa voglia dire gestire una società come questa. Cordialmente.

      1. A Paolo Adami, che non sa e parla.

        Signor Adami,
        il suo commento sul blog di Zanolli è l’esempio perfetto di come si possa intervenire in una discussione senza conoscere i fatti, le regole, né i documenti.

        Lei parla di una gestione che “ammette e agisce di conseguenza”, e accusa chi – come me – esercita il diritto e dovere associativo di vigilare. Ma la verità, quella documentata e non raccontata, è un’altra.

        L’Assemblea non è stata rinviata per scelta del Consiglio.
        È stata sospesa a seguito di un mio esposto formale, protocollato via PEC il 19 maggio 2025 e indirizzato al Collegio dei Probiviri e al Collegio dei Revisori dei Conti .

        Ecco cosa ho chiesto, nero su bianco:
        1. L’immediato annullamento della convocazione dell’assemblea del 7 giugno 2025, poiché:
        • i bilanci non erano stati messi a disposizione dei soci entro i 20 giorni previsti dallo Statuto (art. 11);
        • tale inadempienza rendeva nulla ogni successiva deliberazione, esponendo la Baldesio a gravi rischi legali e statutari.
        2. Ho segnalato, con testimoni presenti, che il 17 e il 19 maggio mi sono recato personalmente in segreteria con un altro socio, e i bilanci non erano disponibili, né lo erano i verbali del Consiglio Direttivo, anch’essi non accessibili o mancanti.
        3. Ho richiesto:
        • La verbalizzazione formale dell’accaduto;
        • L’immediata convocazione straordinaria del Consiglio per ristabilire la legalità;
        • La trasmissione al Collegio dei Probiviri per accertare le responsabilità;
        • E infine, che l’assemblea venisse rinviata non prima di 20 giorni dalla reale disponibilità dei bilanci, nel pieno rispetto dello Statuto e dei diritti informativi dei soci.

        Questo non è “puntare il dito”, come lei sostiene.
        È chiedere il rispetto delle regole che garantiscono trasparenza, democrazia e parità tra i soci.

        E lei che fa?

        Invece di pretendere chiarezza e legalità, li giustifica. Invece di indignarsi, applaude. Invece di leggere, scrive sciocchezze.
        Si permettere addirittura di dire che “la società ha un problema ed è la compagine sociale”? No, signor Adami.
        Il problema è che c’è ancora chi come lei difende chi sbaglia, solo perché siede al potere.

        Il suo moralismo d’accatto e il suo tentativo di sminuire la mia azione sono irrilevanti.
        Io porto atti protocollati, violazioni documentate e regole scritte.
        Lei porta un’opinione infondata e servile.

        Le ricordo una cosa semplice:
        difendere il rispetto dello Statuto non è polemica. È responsabilità.
        Quella che, evidentemente, lei non si è mai preso.

    2. Mi permetto inoltre una precisazione, la dottoressa Fattori non ha dato compketa ragione a Corazzi perché gli ha ridotto della metà le richieste. Quindi siamo a 50/50. Ed alla fine dopo tutto questo baccano cosa è risultato dalla visione dei documenti? Il nulla, solo dei gran tempo perso, un ambiente societario rovinato e null’altro, li si ci sarebbe da fare una riflessione.

      1. A Paolo Adami, maestro di mistificazione e ignoranza giuridica.

        Signor Adami,
        lei ha scritto che la giudice Fattori “non ha dato completa ragione a Corazzi” e che sarebbe stato un “50/50”.
        No, signor Adami.
        Lei ha mentito. O peggio, ha parlato senza aver letto una riga della sentenza.

        La verità, documentata dalla sentenza n. R.G. 2917/2023 della giudice Benedetta Fattori del Tribunale di Cremona, è chiara e inequivocabile:

        ECCO COSA DICE IL GIUDICE FATTORI (estratti fondamentali):
        1. Ha accolto integralmente il ricorso in via d’urgenza presentato da Andrea Corazzi, riconoscendo la violazione del diritto di accesso ai documenti associativi.
        Tradotto: aveva ragione Corazzi.
        2. Ha accertato che la Canottieri Baldesio ha illegittimamente negato i documenti richiesti, violando gli articoli 24 e 25 del Codice Civile, nonché l’articolo 11 dello statuto associativo.
        3. Ha condannato l’associazione a mettere a disposizione i documenti richiesti, compresi:
        • Tutti i verbali del Consiglio Direttivo;
        • I contratti e documenti tecnici del progetto ESCO;
        • Le delibere di spesa, preventivi, consulenze esterne, curriculum dei consulenti e documenti fiscali.
        4. L’unica “riduzione” non è sulla fondatezza del ricorso, ma sulla sanzione economica accessoria per spese legali, il che è prassi ordinaria e non incide in alcun modo sul merito della causa, vinta pienamente da Corazzi.

        E ORA LA RISPOSTA FINALE ALLE SUE SCIOCCHEZZE

        Lei parla di “gran tempo perso”?
        Il tempo perso, signor Adami, è quello di chi ha dovuto chiedere a un giudice civile ciò che un’associazione seria avrebbe dovuto fornire spontaneamente a ogni socio.
        Il tempo perso è quello che la dirigenza ha impiegato per nascondere documenti invece di renderli pubblici.
        Il tempo perso è quello che gente come lei impiega a giustificare l’opacità, mentre altri, da soli e senza interesse personale, difendono i diritti di tutti.

        Lei dice che “l’ambiente societario è stato rovinato”?
        No, Adami.
        L’ambiente è stato rovinato da chi ha tradito la trasparenza, l’informazione e lo statuto, non da chi ha avuto il coraggio e la competenza per smascherare l’illecito.

        Lei è libero di avere opinioni, ma non di falsificare atti giudiziari per screditare chi ha avuto ragione in Tribunale.

        La prossima volta, prima di aprire bocca, legga.
        Così eviterà di fare, ancora una volta, la figura del servitore ignorante e disinformato.

  2. Ammissione di colpa che fa onore al consiglio, chi non fa non sbaglia. In altri tempi non ci sarebbe stato nessun rinvio e la cosa con buon senso sarebbe filata via lineare ma oggi girano avvoltoi in società, pochi per fortuna ma molto fastidiosi e con molto buon tempo, subito pronti ad appigliarsi a virgole per screditare a 360gradi senza mai proporre nulla di costruttivo. Bene hanno fatto quindi a spostare l’assemblea anche se l’arrivare a questi punti per pochi soggetti lascia sul serio l’amaro in bocca.

    1. A Paolo Adami: il servo dei forti e il giudice dei giusti.

      Signor Adami,
      lei si conferma per ciò che ormai è evidente a tutti: un cantore dell’abuso, un giustificatore seriale dell’irregolarità, un passeggero servile sul carro dei vincitori.

      Lei parla di “ammissione di colpa che fa onore al consiglio”.
      Quale onore, mi scusi?
      Una violazione dello Statuto, documentata e protocollata, che comporta l’annullamento dell’Assemblea non è un atto nobile: è una figuraccia istituzionale, un’inadempienza grave.
      E sa cosa fa ancora più vergogna? Il fatto che nessuno del Consiglio abbia ammesso pubblicamente il motivo reale del rinvio.
      Altro che trasparenza: questa è vigliaccheria politica.

      Lei poi chiama “avvoltoi” coloro che – come me – hanno difeso lo Statuto e i diritti dei Soci.
      Io le rispondo così: gli “avvoltoi” arrivano quando c’è un corpo in decomposizione. E quel corpo, oggi, è la legalità calpestata da un consiglio che lei idolatra.

      Non siamo “avvoltoi”, signor Adami.
      Siamo sentinelle di un ordine associativo che lei non capisce o che le fa paura, perché richiama alla responsabilità, alla trasparenza e al rispetto delle regole.

      Lei parla di “appigliarsi alle virgole”. Le rispondo con le parole dello Statuto, art. 11:
      “I bilanci devono essere messi a disposizione dei soci almeno 20 giorni prima dell’assemblea.”
      Non è una virgola. È la legge della nostra associazione, ed è stata violata.

      E ancora: dice che “chi non fa non sbaglia”?
      No, signor Adami.
      Chi governa male, sbaglia. E chi sbaglia in modo reiterato, deve andare a casa.
      Lei confonde l’agire con il fare bene. E la sua benevolenza cieca non è altro che una versione codarda del conformismo.

      Infine, lei accusa chi denuncia di “non proporre nulla”.
      Io ho proposto:
      • il rispetto dello statuto,
      • l’accesso ai documenti per tutti i soci,
      • il rinvio dell’assemblea per renderla regolare.
      Lei, invece, ha proposto solo il silenzio.

      La verità è che lei è disturbato da chi ha tempo, competenza e determinazione per denunciare. Ma la Baldesio, mi creda, ha bisogno di questo, non di yes-men da tastiera come lei, che si accontentano delle briciole in cambio di un po’ di visibilità e di gratitudine da parte del potente di turno.

      Il suo intervento è l’ennesimo manifesto del servilismo associativo.

  3. Vale la pena di trascrivere qui integralmente il mio esposto che ha costretto il Consiglio direttivo a rispettare lo statuto e quindi ad annullare l’assemblea per il 7 giugno altro che mio ero errore di calcolo, non ci si può sbagliare tra 20 giorni e 17 giorni.
    Se non sai contare, non fare l’amministratore.

    Al Collegio dei Proviri
    Al Collegio dei Revisori dei Conti
    ASD Baldesio
    Esposto Integrativo – Violazione dell’art. 11 dello Statuto e Accesso
    alla Documentazione
    1. Premessa
    Con estremo dispiacere, ma con spirito costruttivo e senso di
    responsabilità associativa, il sottoscritto Alberto Corazzi presenta il presente esposto integrativo a quello depositato in data 17 maggio 2025, in merito alla reiterata violazione dell’art. 11 dello Statuto da parte del Consiglio Direttivo dell’ASD Canottieri Baldesio. Il documento ha lo scopo di ricostruire i fatti alla luce delle ulteriori condotte ostruzionistiche e documentare con precisione i comportamenti lesivi dei diritti informativi dei Soci.
    2. Normativa statutaria violata
    L’art. 11 dello Statuto prevede espressamente che i bilanci siano
    depositati e resi accessibili ai soci almeno 20 giorni prima della
    data fissata per l’assemblea. Tale obbligo ha la finalità di
    assicurare piena e consapevole partecipazione da parte degli
    associati. Ad oggi, a 17 giorni dall’assemblea prevista per il 6
    giugno 2025, i bilanci non risultano né depositati né consultabili in segreteria.
    3. Ricostruzione dei fatti
    – Il giorno 17 maggio 2025, alle ore 9.00, mi sono recato insieme
    al socio Federico Cerra presso la segreteria per visionare i bilanci, ma me ne è stata negata la consultazione. Ho quindi redatto un primo esposto.
    – Nei due giorni seguenti (sabato, lunedì mattina), non è seguita
    alcuna comunicazione ufficiale.
    – In data 19 maggio 2025, alle ore 15.37, insieme al socio
    Federico Cerra ci siamo presentati nuovamente in segreteria per
    chiedere di visionare i bilanci e il libro verbali del Consiglio
    Direttivo.
    – La segretaria ha riferito che l’ultimo verbale (marzo 2025) non è
    ancora trascritto e che sarebbe stato pronto entro due giorni. Non
    è stata fornita alcuna risposta sulla disponibilità dei bilanci.
    – La mancata messa a disposizione costituisce una violazione
    evidente del termine di 20 giorni previsto dallo Statuto.
    – Inoltre, come già segnalato nel file ‘tutto esco Cora
    19mag25.pdf’, analoghi comportamenti sono stati registrati nei
    mesi precedenti in relazione all’accesso negato ai documenti del
    progetto ESCO Elevion Group e ai verbali del Consiglio Direttivo
    oltre il 20 gennaio.
    4. Comportamento sistematico e strategico
    L’accumularsi di questi episodi, documentati in modo puntuale nei
    precedenti esposti (gennaio – maggio 2025), denota un chiaro
    intento ostruzionistico da parte degli organi direttivi. Si
    osservano:
    – L’omissione costante dei verbali del Consiglio Direttivo successivi a gennaio;
    – L’assenza dei documenti relativi al progetto ESCO, nonostante la
    loro acquisizione da novembre 2024;
    – L’evidente inosservanza delle regole statutarie e dell’obbligo di
    pubblicità dei bilanci.
    5. Richieste al Collegio dei Revisori e Probiviri
    Alla luce di quanto sopra:
    – Si chiede di convocare d’urgenza il Consiglio Direttivo per
    imporre il rispetto dell’art. 11 dello Statuto;
    – Si chiede che venga dato seguito alla richiesta di accesso ai
    bilanci e ai verbali già avanzata;
    – Si chiede la verbalizzazione formale dell’accaduto e la
    trasmissione al Collegio dei Probiviri per valutazioni di
    competenza;
    – Si chiede l’adozione di provvedimenti per tutelare i diritti dei
    Soci alla trasparenza, documentati da mesi da esposti puntuali.
    6. Conclusione
    Il sottoscritto desidera sottolineare che non agisce per spirito di
    polemica, bensì per senso civico e rispetto delle regole. L’esposto
    viene presentato per cristallizzare una prassi anomala e lesiva in
    atto nell’Associazione, documentata nel tempo, e in vista della
    tutela presente e futura dei diritti associativi.
    7. Richiesta di annullamento e rinvio dell’Assemblea
    Alla luce delle gravi e reiterate violazioni dell’art. 11 dello Statuto, documentate in questo e nei precedenti esposti, si chiede con forza al Collegio dei Revisori e al Collegio dei Probiviri di
    procedere con l’annullamento immediato della convocazione
    dell’Assemblea prevista per il giorno 6 giugno 2025.
    Lo Statuto impone che i bilanci siano messi a disposizione dei Soci
    con almeno 20 giorni di anticipo rispetto all’Assemblea. Il mancato
    rispetto di tale termine rende la convocazione irregolare e, se
    confermata, espone l’Assemblea al rischio di impugnazione per
    invalidità delle delibere assunte.
    Si chiede pertanto che l’Assemblea venga rinviata e riconvocata
    non prima di 20 giorni dalla data in cui i bilanci saranno
    effettivamente e formalmente messi a disposizione dei Soci, così
    da garantire piena conformità allo Statuto e tutela del diritto di
    informazione e partecipazione consapevole degli associati.
    Distinti saluti
    I soci
    Alberto Corazzi
    Federico Cerra

    1. Esatto, rimango zitto.
      Faccio parlare i numeri: in un anno sarà il suo 40esimo esposto a probiviri e revisori. Abbinato alla cinquantina di diffide al consiglio, alle 90 pec (e forse sono stato basso di numeri) ed alle decine di mail inviate random in tutta Cremona (ricordo pure delle PEC inviate al prefetto, al comandante della Finanza, ai Carabinieri, manca forse solo la PEC alla Santa Sede).
      Credo che questo sunto dica tutto. Le invidio sinceramente il buon tempo ma si ricordi non sta giocando con il suo giocattolino di casa ma con una società che ha più di 100 anni di storia e composta da oltre 3000 soci.
      Soci che ad un certo punto si potrebbero stufare.

  4. Apprezziamo l’onestà di Corazzi: avrebbe potuto approfittare della “svista” ed eventualmente impugnare poi i risultati. È già successo che la convocazione non rispettasse i tempi.
    Comunque rispettosamente ricordo che l’armonia della Baldesio è stata assente anche con altri Consigli. Senza andare indietro più di tanto. Se la memoria non mi inganna siamo andati vicini al commissariamento in qualche occasione più lontana nel tempo. Cuntentàa en cumon ghe bòon nison… Miglioriamo la Baldesio, su questo non credo ci siano dubbi. Ma l’attenzione alle spese è troppo importante. Tanto per fare un esempio, era così urgente il rifacimento dell’arredo del ristorante?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *