Medici di base in pensione, caos. L’Ats che fa?

4 Febbraio 2022

Se il progetto di un nuovo ospedale a Cremona comparisse solo nel libro dei sogni scritto da politici buontemponi a caccia di visibilità e di facile consenso non ci sarebbe motivo di preoccuparsi. Invece in Regione fanno sul serio. Intanto la medicina del territorio era e resta Cenerentola. ‘Probabilmente si tratta di un problema che non riguarda solamente il territorio cremonese, però il fatto è che a Cremona, all’improvviso e a loro insaputa, in molti si sono ritrovati senza medico di base. Il meccanismo è interessante – scrive Pietro Cavalli in una lettera pubblicata da quotidianosanità.it’. A fronte del prossimo pensionamento, spiega Cavalli, la più parte dei medici di medicina generale non ha pensato di avvisare gli assistiti, lasciandoli da un giorno all’altro senza alcun riferimento. Né d’altra parte l’Agenzia per la tutela della salute (Ats), da cui i medici di base dipendono, ha pensato di informare gli assistiti’. Il risultato, recita la lettera, ‘è che molti cittadini , quelli che con le loro tasse sostengono l’intera organizzazione della sanità pubblica, sono rimasti dall’oggi al domani senza MMG e quindi senza possibilità di ottenere ricette per farmaci, spesso salvavita, e con accesso limitato alla specialistica, per assenza di impegnative’. Cavalli, già primario all’ospedale maggiore di Cremona e ora in servizio all’Humanitas di Milano, chiarisce che ‘in condizioni normali non ci sarebbe alcun problema, ma quando un medico di base ha un carico medio di 1.500 assistiti ed il numero di pensionamenti è elevato, il numero degli assistiti in difficoltà arriva a qualche migliaio, mettendo in grave difficoltà gli uffici per la scelta/revoca del medico di base’. Va chiarito che l’Ats ha la gestione dei medici di medicina generale, che però  dipendono  dalla Azienda Socio Sanitaria Territoriale (Asst), che invece non ha nulla a che fare con la medicina di base. Insomma, la responsabilità del disservizio è imputabile all’Ats, che ha sede a Mantova e ha competenza anche sul territorio cremonese.

‘Il fatto che le due strutture, Ats e Asst, abbiano qualche oggettiva difficoltà di comunicazione non fa che determinare ulteriori ed inutili complicazioni per gli assistiti’ spiega Cavalli. Che aggiunge: ‘Però sbaglia chi pensa che il problema sia finito qui. Altri cittadini cremonesi sono infatti alle prese con la necessità di dover scegliere un nuovo medico di base, senza che nessuno si sia dato la pena di informarli che il loro medico da sostituto è diventato titolare. Anch’essi, quindi, sempre a loro insaputa, sono rimasti senza medico e debbono quindi affrettarsi a contattare l’ufficio scelta/revoca, i cui operatori, già impegnati sull’altro fronte, sono ormai sull’orlo dell’esaurimento nervoso’.  A proposito di Ats, che fine ha fatto lo studio epidemiologico, atteso a fine 2021 e poi rinviato? Uno strumento indispensabile per conoscere lo stato di salute della popolazione e del quale si avverte l’urgenza se  non altro per il fatto che Cremona è la seconda città più inquinata d’Europa e nessuno prende provvedimenti.

E mentre l’assessore regionale nonché vicepresidente Letizia Moratti a Dubai magnifica il futuro, avveniristico nosocomio cremonese, medici e cittadini sopportano i disservizi di una sanità sempre più interessata alle strutture e sempre meno alle persone.

 

Vittoriano Zanolli

 

 

2 risposte

  1. Bravissimo Cavalli….la tua denuncia esce ad HOC proprio nel giorno in cui sul settimanale Mondo Padano si magnifica con titolo altisonante “ A Cremona il modello di sanità del futuro “ non reca nessuna firma quindi suppongo si tratti di comunicato stampa ….piovuto dall’alto. Poveri noi. Bravo Cavalli avanti così fuori dai denti.

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