Moratti: ‘Il nuovo ospedale non avrà il Dea di II livello’

26 Maggio 2022

Ciò che si immaginava ha trovato conferma. Il nuovo ospedale di Cremona non avrà un Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di secondo livello. Lo si apprende da una nota diffusa dal consigliere regionale Marco Degli Angeli che commenta a caldo: ‘Sogno svanito. La Moratti smentisce se stessa e quello che aveva dichiarato nel corso di una sua visita a Cremona quando disse che il costruendo ospedale avrebbe avuto il Dea di secondo livello. Le sue parole sono  un macigno sul futuro della sanità cremonese’ L’assessore al Welfare nonché vicepresidente della giunta regionale l’ha dichiarato  alla stampa. ‘Non è un problema di etichette – ha precisato la Moratti – o di derby tra due città. Mantova sarà Dea di secondo livello mentre Cremona avrà tutti i servizi necessari per i bisogni dei cittadini cremonesi’. Quelli che non ci saranno li troveremo a Mantova o a Brescia, ovvio. Perché alcuni dei reparti indispensabili a un Dea di secondo livello, tra i quali Terapia intensiva neonatale e Radiologia neurologica, sono già migrati rispettivamente alla Poliambulanza di Brescia e al Poma di Mantova. Non torneranno a Cremona che dovrà accontentarsi di un ospedalino nuovo fiammante con 400 posti letto a fronte dei 1,400 attuali.  ‘A questo punto – aggiunge Degli Angeli  –  viene da chiedersi con quali obiettivi strategici e sanitari si stia delineando la costruzione del nuovo ospedale di Cremona, strutturato con circa 1.000 posti letto in meno dell’attuale”.

Il consigliere regionale pentastellato sottolinea inoltre il fatto che ‘da quanto dichiarato pubblicamente anche dal direttore generale dell’Asst di Cremona, Giuseppe Rossi, sembrava che la costruzione del nuovo ospedale fosse il miglior viatico ad ottenere un Dea di secondo livello mentre la vicepresidente Moratti ha confermato l’opposto’. La Moratti smentisce anche il deputato cremonese Luciano Pizzetti che aveva alimentato aspettative rivelatesi mal riposte e soprattutto zittisce il suo presidente Attilio Fontana che nei giorni scorsi a Crema non aveva escluso in modo definitivo la possibilità che Cremona avesse il Dea di secondo livello.

Che cosa dirà e come si relazionerà Pizzetti con Fontana e Moratti coi quali insieme con l’eurodeputato forzista Massimiliano Salini aveva concepito l’idea del nuovo ospedale? E che senso avevano gli appelli pizzettiani ‘all’unità del nostro territorio’ per prevalere su Mantova?  Degli Angeli chiede comunque un passaggio formale su questa vicenda paradossale: ‘Il 20 maggio ho presentato un’interrogazione in merito alla possibilità che il nuovo ospedale di Cremona diventi Dea di secondo livello. Mi auguro che l’assessore al Welfare saprà fornire una risposta congrua agli interrogativi posti e, più precisamente, sappia spiegare con quali servizi sanitari sarà strutturato il nuovo ospedale, con quali tempi sarà realizzato e quale sarà il suo ruolo all’interno della rete sanitaria provinciale, dell’Ats e di quella regionale’. E con quali costi, aggiungiamo dato che l’investimento per la costruzione di un ponte a San Benedetto Po nel Mantovano, iniziato nel 2017, è ferma per i rincari delle materie prime. Dai 330 milioni previsti ne mancano già 50. Chi li mette? E chi aggiungerebbe gli altri milioni che serviranno a causa del rincaro delle materie prime? Anche Cremona è destinata a ospitare uno dei tanti ospedali non completati per mancanza di fondi, che disonorano l’Italia?

 

Vittoriano Zanolli

3 risposte

  1. Vicenda kafkiana. Desolante. Non ci converrebbe, come cremonesi, aderire alla regione Emilia? Tanto più che il Po in secca si attraversa a piedi e dunque…

  2. Mi stupisce molto che Pizzetti, persona assai avveduta, che conosco personalmente, accetti una proposta che, comunque la si osservi, pare null’altro che una fregatura, a tutto vantaggio delle cliniche religiose. Mi pare troppo: i cremonesi avrebbero gia’ dato.

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