Morti per cancro a Cremona: numeri da paura, istituzioni inerti

10 Aprile 2023

Nowy Sacz, in Polonia, è un posto dove d’inverno la gente per riscaldarsi brucia di tutto, carbone, legna, carta, plastica, cartone e dove il traffico automobilistico è rappresentato da veicoli vecchi e puzzolenti. Nowy Sacz è la città più inquinata d’Europa, è il posto dove la concentrazione di particolato atmosferico non ha rivali in tutto il vecchio continente.

A Cremona la condizioni sono molto differenti, nessuno brucia carbone ed il traffico è certamente minore che in altre città e però la città di Stradivari contende a Nowy Sacz il primato dell’aria più tossica: se la città polacca è quella con la peggiore qualità dell’aria in Europa,  Cremona viene appena dopo, al secondo posto della classifica delle città europee per la peggiore aria che si è costretti a respirare.

Una cattiva qualità dell’aria che è la maggiore responsabile del cancro del polmone, come di recente ricordato anche dalla rivista scientifica Nature e come confermano i dati epidemiologici del nostro territorio, laddove il tasso di mortalità per tumore del polmone supera di quasi quattro volte la media nazionale per gli uomini ed è più che raddoppiata per le donne.  Forse gli attuali amministratori, quelli che li hanno preceduti e quelli a venire non sono a conoscenza di questi dati o forse non sono in grado di capire che qualsiasi scelta amministrativa dovrebbe avere al primo posto la tutela dei loro cittadini e della loro salute. E’ pur vero che ATS Valpadana manda segnali rassicuranti e attribuisce la colpa della cattiva qualità dell’aria ai trattori e alle polveri del deserto africano e tuttavia se confrontiamo i dati ATS con quelli della letteratura scientifica internazionale, appare meno tranquillizzante il fatto che Cremona si piazza  al 6° posto in Europa per la mortalità da cancro. E’ forse colpa dell’agricoltura e dei trattori? Bisogna distinguere: Cremona è ai vertici italiani per quanto riguarda l’estensione delle aree coltivate e, sempre secondo i dati scientifici internazionali (SciData 2022;9:6 – Science of the total enviroment, 2022; 158439) questo fatto presenta una pesante associazione con i tumori dell’esofago e dello stomaco. Una condizione nota da tempo ai medici del territorio e che quindi appare una conferma diretta della correttezza delle indagini epidemiologiche effettuate anche nel recente passato dagli oncologi cremonesi (BMC Cancer, 2019).

I tumori al polmone invece sembrano molto più frequenti quando si verificano due condizioni. Da un lato la densità del traffico circolante in area urbana (ma la città di Cremona non compare nell’elenco delle zone più esposte al traffico veicolare), dall’altro ove è presente attività industriale in prossimità (o dentro) i centri abitati (AIAU – Attività Industriale in Aree Urbane) per la quale Cremona di nuovo è ai vertici della classifica (5° posto in Italia). Rispetto ai dati ufficiali (I numeri del cancro in Italia, 2021) a Cremona si muore per tumore al polmone quasi quattro volte di più rispetto al resto del Paese.

Se questi sono i dati che risultano dagli studi effettuati dall’Università di Bologna, dal CNR, dall’Università di Bari, dal Registro Italiano dei Tumori, dall’Associazione Italiana di Oncologia, in che modo si possono confrontare con quelli recentemente illustrati da ATS Valpadana? Lo studio ATS sottolinea una progressiva riduzione dei casi di tumore nel territorio cremonese e questa è certamente un’ottima notizia, però rimane senza risposta la domanda del perché la mortalità per tumore al polmone è aumentata negli ultimi 5 anni del 20% a Bonemerse, è quadruplicata a Crotta d’Adda, è raddoppiata a Gerre dè Caprioli e Spinadesco mentre è rimasta stabile nel tessuto urbano di Cremona ed è addirittura diminuita a Sesto ed Uniti. Se nel Cremonese l’incidenza di tumori si è ridotta, come si spiega il fatto che nei centri abitati a ridosso della città è aumentata la mortalità per cancro delle vie respiratorie? E’ vero che si tratta di singoli centri abitati con numero di abitanti ridotto e quindi modeste differenze di incidenza possono ingannare, però nel complesso gli abitanti di questi insediamenti abitativi superano le 8.000 anime, di fatto un elemento non trascurabile. Come si spiega poi il fatto che viene attribuita una pesante responsabilità ai tubi di scappamento di auto e mezzi di trasporto quando il traffico veicolare a Cremona è nella media delle città italiane o addirittura inferiore? Domande per ora senza risposta, così come rimane senza risposta la differenza tra l’incidenza dei tumori allo stomaco che si rileva tra i dati ATS e quelli pubblicati sulla rivista  BMC Cancer nel 2019, che evidenziano almeno il 50% in più di casi di cancro allo stomaco per le femmine rispetto a quanto risulta all’ATS ed il 10% in più nei maschi rispetto ai dati ATS.

In questo contesto la principale preoccupazione degli Amministratori dovrebbe essere quella di approfondire questi dati per garantire la tutela della salute della popolazione amministrata. Purtroppo non sembra proprio così: gli amministratori di ieri, di oggi e forse di domani non sembrano per nulla preoccupati dei gravi rischi per la salute dei cittadini. Magari, nella loro infinita saggezza, immaginano che aggiungere ulteriori iniziative/strutture potenzialmente ed ulteriormente inquinanti possa in qualche modo giustificare la costruzione di un nuovo ospedalino, chiudendo così il cerchio che ci mette tutti in trappola.

 

Pietro Cavalli

15 risposte

  1. Tutto molto chiaro ci scambiano per grandi coglioni pronti ad ascoltare e bere tutto quanto ci viene propinato nel mentre il male aumenta in modo esponenziale. Grazie Pietro Cavalli che ci aiuti a capire in modo semplice e chiaro.

  2. [10/4, 16:16] Daniela Cinzia Coelli: Terrificante. Ma come sempre non si può toccare né questo né quello. Meglio morire in silenzio.
    [10/4, 16:18] Daniela Cinzia Coelli: Il masso tolto a Pasqua viene rimesso a Pasquetta

  3. ed io che pensavo, come Octopus, che fosse colpa dei trattori e..delle mie scoregge. Perciò avevo iniziato una terapia per il mio megacolon irritabile, ma non tanto per guarire, quanto per ridurre le mie emissioni inquinanti. Che delusione!!. caro Cavalli, lei ha una mente sopraffina e scrive in maniera sopraffina, ma è evidente che denaro e potere sono il binomio reggente, dominante,imperituro; tutto il resto è destinato a corrompersi, a deperire, a consumarsi…

  4. Vogliamo parlare dell’inquinamento da pesticidi , ammoniaca e liquami tossici dei nostri amici agricoltori

  5. Sono anni che scrivo sono anni che mando appelli ma evidentemente se si parte dal consiglio comunale di Cremona e il suo sindaco non convoca nemmeno una commissione in assenza di avvocati è facile comprendere come niente giungerà alle dure orecchie della Regione Lombardia e del Ministro della Sanità se poi aggiungiamo la deficitaria partecipazione della ATS LOMBARDA che sa solo rassicurare rendendo vane le proteste e i dati acclarati !! Che i vari enti addetti non sappiano leggere e che vogliano imitare le tre scimmiette?? Potrebbe essere anche questa il risvolto della malasanità lombarda o la incapacità dei molti addetti ai lavori!! Buona fortuna a chi ha deciso di sopravvivere malgrado tutte tutti!!!

  6. Devo correggere l’affermazione che Cremona sia al 6° posto per mortalità da cancro in Europa. In realtà è al 6° posto in Italia. Mi scuso per il refuso.

  7. eppure è sfuggita a tutti una delle cause da sempre ritenute tra le principali del tumore al polmone: il fumo di sigaretta e affini. Che fine hanno fatto? E’vero che in una trasformazione sempre più orwelliana del linguaggio, ciò che prima era ritenuto male ora è ritenuto bene. Vale la stessa cosa per il fumo di sigaretta? Non mi stupirei in questa meschina società

  8. Chi fuma ha un rischio di cancro polmonare da 15 a 30 volte superiore a quello di chi non fuma. Tuttavia almeno il 25% dei tumori al polmone capita a chi non ha mai fumato ed in questi casi l’inquinamento dell’aria è ritenuto il maggior responsabile. Se poi fumi e, tra una sigaretta e l’altra, respiri aria inquinata……

  9. Ho perso mia madre un mese fa per le conseguenze metastatiche di un raro tumore al polmone molto aggressivo. Inutile dire che non è mai stata fumatrice, nessun fumatore in casa. Casalinga, residente in un piccolo centro abitato a ridosso della città. E quando ai medici di Reggio Emilia che l’hanno avuta in cura è stato chiesto da dove potesse arrivare, loro hanno chiesto a quali gravi agenti tossici era stata in contatto.. la nostra aria, ecco cosa. Negli ultimi anni abbiamo perso anche uno zio (indovina? Tumore al polmone in non fumatore) e una zia (tumore alle vie biliari). E i nostri amministratori tacciono, ci sono altri interessi da tutelare.

    1. Purtroppo debbo condividere con Lei che il fumo certamente non e’ la causa principale dei tumori al polmone, certamente non aiuta ma debbo confermarLe che agli Ospedali Civili di Brescia dove ho portato mia suocera per diversi accertamenti e riscontrato un tumore aggressivo al polmone sinistro, sono state fatte domande specifiche essendo mia suocera una fumatrice …. la risposta esaustiva è stata la seguente : per fumo si ammalano i polmoni e non un solo polmone e comunque e’ doveroso chiarire che da decenni non sappiamo : che m..a respiriamo, che m…a mangiamo, e che vaccini non testati ci propinano !!!! triste realta’ e triste soddisfazione che non potendo accusare il fumo resta il fatto ineluttabile che della qualità del’ambiente se ne strabattono tutti quanti !!!!

  10. Da quanto suddetto penso che prima di prendere iniziative come passeggiate all’aperto ,per cittadini o per studenti , sarebbe opportuno valutare la qualità dell’aria, anche semplicemente dal telefonino che tutti oramai possiedono…

  11. Unica possibilità di intervento consiste in de-cementificazione de-cattamazione ,non fare nuovi ospedali , supermercati case
    Piantare boschi e foreste come una volta con piante autoctone

  12. Buona sera Dottor Cavalli, nel 2017 scissi un articolo dove raccontavo di come a metà degli anni ‘90 il console statunitense Hartley parlò al congresso degli Stati Uniti della sua esperienza consolare in Italia. Raccontò di come, quando venne incaricato di sostenere il ruolo di console a Milano, e siamo a metà anni ‘60, le sue intenzioni iniziali erano di trovare casa a Cremona. Questa intenzione svanì nell’istante in cui lui, che di certo aveva accesso a dati aggiornati e precisi, scoprì che l’inquinamento a Cremona era come – cito testualmente – “fumare 10 pacchetti di sigarette al mese“. Nel 1980 la CIA riportò alcuni articoli di giornali nazionali dove l’inquinamento delle falde acquifere e della terra nella zona di Cremona avrebbe dovuto essere monitorato con molta attenzione. Ciò che stupisce è che, a sessant’anni di differenza, non vi sia ancora una visione trasparente consapevole di dati che dovrebbero essere di pubblico dominio anzi, soprattutto in tempi recenti, sembra svilupparsi il concetto in cui sia quasi necessario l’erosione del suolo per edificare strutture che di certo non avrebbero spinto il console Hartley a trasferirsi qui invece che, come fece, sul lago maggiore. Buona serata

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