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Motta Baluffi entrerà nel Parco del Po e del Morbasco

10 Aprile 2024

Discusso ieri pomeriggio nella Commissione consiliare Territorio, presieduta dalla consigliera Stella Bellini, l’accorpamento dell’area PLIS del Comune di Motta Baluffi (precedentemente Golena del Po) al Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco (PLIS). Dopo il passaggio in commissione, la delibera approderà al Consiglio comunale del 22 aprile per l’approvazione definitiva e le conseguenti modifiche alla convenzione stipulata il 18 giugno 2020 tra il Comune di Cremona e i Comuni di Bonemerse, Castelverde, Gerre de’ Caprioli, Sesto ed Uniti, Spinadesco, Stagno Lombardo, San Daniele Po e Pieve d’Olmi.

L’avvio del procedimento di ampliamento del PLIS è avvenuto dopo che è pervenuto al Comune di Cremona, in qualità di ente capofila del PLIS del Po e del Morbasco, la deliberazione di Consiglio comunale di Motta Baluffi del 26 marzo 2024. Con questo atto il Comune di Motta Baluffi, dopo aver effettuato una specifica valutazione e verifica della possibilità di adesione al PLIS del Po e del Morbasco, ha approvato lo schema di convenzione al Parco, della porzione di territorio già individuata nel 2004 quale PLIS della Golena del Po. Infatti la Provincia di Cremona, in sede di riconoscimento della sovracomunalità del PLIS della Golena del Po, prendeva atto della prospettiva di costituire un unico PLIS del Fiume Po, così come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto dai Comuni rivieraschi nel novembre 2002 (Agenda 21 locale per l’istituzione del Parco di Interesse Sovracomunale del Fiume Po).

La Convenzione del PLIS del Po e del Morbasco, sottoscritta tra i Comuni nel 2020, prevede che i Comuni che condividano l’istituzione del PLIS, nel rispetto della continuità territoriale e previo assenso di tutti i Comuni firmatari, possono aderire con formale delibera. L’adesione del Comune di Motta Baluffi al PLIS del Po e del Morbasco permetterà ad altri Comuni dell’asta del fiume di entrare a far parte del Parco: il principio di continuità territoriale è infatti fondamentale.

Il Comune di Motta Baluffi – dichiara il vicesindaco Andrea Virgilio – ha compreso che il principio su cui si fonda la crescita del Parco è la consapevolezza dell’importanza delle sinergie fra i territori, grazie alle quali è stato possibile fare rete e, migliorando nel tempo, perseguire obiettivi condivisi di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e sociale. Con l’ingresso nel Parco non viene meno l’autonomia del Comune, grazie alla caratteristica stessa di sovracomunalità che contraddistingue questa forma di gestione e tutela, orientata al mantenimento e alla valorizzazione dei tipici caratteri delle aree rurali e dei loro valori naturali e seminaturali tradizionali. E’ stato così possibile realizzare innumerevoli iniziative e attività in modo organico per lo sviluppo del territorio e per il benessere dei cittadini che ne usufruiscono: partecipazione a bandi, riconoscimento fondi del PNRR, attività di educazione ambientale in stretta collaborazione con i Comuni del PLIS e nell’ambito del circuito progettuale di Regione Lombardia ed ERSAF Lombardia, attività connesse al Contratto di Fiume della Media Valle del Po e stretta collaborazione con il MaB Unesco Po Grande. Fare parte del PLIS facilita inoltre l’accesso a forme di contributo da parte della Regione”.

Un percorso iniziato dieci anni fa, con Michele Vicari, per cercare di salvaguardare e tutelare la nostra bellissima golena. Ci abbiamo sempre creduto fermamente e finalmente abbiamo potuto deliberare l’adesione di Motta al Parco del Po e del Morbasco. Questo passo è estremamente importante, non solo perché darà la possibilità ai Comuni a valle di Motta di poter aderire, ma anche per i benefici che porterà sul nostro territorio. E’ impensabile che un piccolo Comune come Motta Baluffi possa, da solo, far fronte a tutte le problematiche che emergono ogni giorno. L’abbandono dei rifiuti, i bracconieri, la pesca di frodo e gli accampamenti abusivi sono all’ordine del giorno, senza sottovalutare lo spargimento di fanghi o i rave party. Solo facendo rete e collaborando fra più enti si può riuscire a rendere la nostra golena vivibile e accessibile a tutti coloro che la amano. Tutelare il Po, gli animali, le piante e i fiori del nostro territorio ci permetterà di lasciare ai nostri figli e nipoti la più bella delle eredità. Salvaguardare il nostro patrimonio naturale, garantendone la sua conservazione è il primo dovere per una comunità consapevole e attenta. Un sentito grazie al vicesindaco di Cremona Andrea Virgilioai sindaci del PLIS per l’aiuto e il sostegno”, dichiara Antonietta Premoli sindaca del Comune di Motta Baluffi.

2 risposte

  1. È per tutelare il PLIS che si è pensato di costruire a Cremona proprio all’interno del parco stesso? È così che l’attuale Sindaco e il candidato sindaco Virgilio hanno voluto rispettare e rispetteranno un ambiente naturale? Costruendo ex novo un centro, peraltro di grande valore umano e sociale, che si sarebbe potuto collocare altrove? Magari anche recuperando e adattando uno dei molti stabili dismessi in città senza sacrificare uno spazio verde, uno dei pochi presenti a Cremona. E i cremonesi che dicono? Motta Baluffi come tutti gli altri Comuni si comportano e si comporteranno seguendo la stessa falsariga? Alla faccia della cementificazione! Costruire in golena è stata una scelta scellerata. Ben lo sanno i cittadini che hanno subìto le esondazioni del Po. Alla luce delle recenti alluvioni in Emilia Romagna e Toscana questo è il modus operandi? Ricordatevi cremonesi quando sarete in cabina elettorale.

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