Movimento ospedale: ”La politica deve ascoltarci”

12 Febbraio 2024

Sabato 10 febbraio c’è stato un incontro di noi firmatari del Movimento Riqualificazione Ospedale che siamo stati invitati tramite mail a discutere di come muoverci per tentare in ogni modo di contrastare la costruzione di un nuovo ospedale e il conseguente abbattimento dell’attuale nosocomio.

Per prima cosa è stata ribadita l’importanza di mantenere il Movimento Riqualificazione Ospedale (MRO) trasversale e apolitico. Nello specifico, visto che nel gruppo ci sono iscritti di diverse forze politiche, anche se minoritarie, non si deve strumentalizzare l’azione del movimento con la propria campagna elettorale.

Ho assicurato, nel mio caso specifico di appartenente al Movimento 5 Stelle, che se dovessi entrare in una nostra lista per le elezioni amministrative, mi escluderei immediatamente da ogni azione diretta del MRO.

Questo non toglie che la mia proposta di portare in Regione alla commissione Sanità la richiesta di audizione della nostra mozione, sia stata accettata da buona parte dei presenti, da preparare insieme con il maggior numero di dettagli sul perché sia uno spreco di risorse e in più un pericolo per la gestione del nostro diritto alla cura, per non parlare di un concreto disagio che la città e le aree limitrofe dovranno affrontare per la durata di più di una decina d’anni di cantieri (prima per la costruzione, poi per l’abbattimento della struttura attuale).

In particolare ho trovato interessante l’intervento dell’ ingegnere Roberto Ferrari che ha spiegato che quello che conta di un ospedale è la sicurezza, è l’essere riconoscibile come struttura, come la stessa forma a ospedale lo identifica. Per un ospedale cittadino la pista per l’elicottero è più essenziale di un laghetto. Ci devono essere impianti elettrici a norma -anti scariche atmosferiche come nel gemello ospedale di Crema. Conta la funzionalità dell’edificio sulle necessità esistenti  mentre quello proposto è un ospedale adatto a luoghi come le aree desertiche del nord Africa.

Un ospedale non deve essere una architettura estetica “Mi piace o non mi piace non ci sta”. È il valore rispetto alla funzione quello che serve. Esiste la tipologia della scuola, del teatro, e anche della struttura sanitaria. Perché insistere su passeggiate in terrapieni adibiti a giardini o negozi da centri commerciali? A che servono? L’importante è il rispetto di un valore non negoziabile, cioè la salute.

Salute come valore prioritario per la collettività.

In Veneto hanno bloccato i progetti simili al nostro.

All’ospedale di Ferrara i negozi sono tutti chiusi e gli spazi abbandonati. Perché non imparare dai loro errori ed evitare sprechi inutili di risorse pubbliche?

Anche la professoressa e architetto Anna Maramotti di Italia Nostra ha ribadito che quello che conta, sempre e comunque, non è l’edificio, ma il personale, i macchinari, le attrezzature, che anche se saranno all’avanguardia, non sarà certo tra nuove mura che potranno essere rese operative, se viene utilizzata la tecnologia adatta.

In definitiva si deve andare avanti su più fronti:

🔴 Ottenere confronti con le istituzioni, sia in Regione che con i sindaci sui territori.
🔴 Continuare a informare la cittadinanza con presidi, banchetti informativi, incontri pubblici anche nelle sedi dei comitati di quartiere e nelle parrocchie.
🔴 Fare una catena umana, anche simbolica vista l’enormità della superficie, che circondi l’ospedale.
🔴 Organizzare la distribuzione di volantini informativi con raccolta firme anche nei paesi della provincia, visto che il nostro ospedale non cura solamente la città di Cremona.

Siamo consapevoli che molti cittadini, distratti dai loro problemi quotidiani, non si sono ancora resi conto del grave disagio che porterà nei prossimi anni l’eventuale attuazione di questo folle progetto.

Noi abbiamo intenzione di andare avanti, aumentando il nostro numero, confidando che anche la politica, quella vera, quella che Aristotele definiva “amministrazione per il bene di tutti” si accorga che deve non solo ascoltarci, ma anche mettersi al nostro fianco.

 

Paola Tacchini

4 risposte

  1. Bravissima concordo pienamente la tua analisi, purtroppo però tantissimi cremonesi non si interessano di analizzare la realtà delle proposte del nuovo ospedale ,alzano le spalle e se ne fregano.

  2. Questo vuol dire ragionare e fare il bene delle persone , non solo arricchire chi non ha bisogno !!!!lo spreco non serve , invece serve migliorare le strutture esistenti , i dispositivi diagnostici , valutare e retribuire in modo equo il personale sanitario , affinché resti nell’ ospedale e non vada in strutture private , dove la professionalità è meglio valutata !!!!!!!

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