Autostrada Cr-Mn, saranno i giudici a decidere?

22 Dicembre 2022

La vicenda dell’autostrada regionale Cremona-Mantova, si è arricchita di nuovi e importanti particolari, resi noti dal presidente della giunta regionale lombarda Attilio Fontana in occasione della sua recente visita a Cremona. Queste le sue parole riportate dalla stampa locale:
“… a primavera è in arrivo una possibile svolta sull’autostrada Cremona-Mantova, il cui progetto definitivo presentato nel 2020 è al centro di un braccio di ferro fra la concessionaria Stradivaria e l’azienda regionale Aria che dovrebbe rilevarlo per 24 milioni: abbiamo fatto dei passi con la Corte dei Conti per cercare di capire come procedere. A marzo 2023 ci sarà l’udienza per discutere del ricorso presentato da Stradivaria e in quell’occasione pensiamo che sarà possibile arrivare ad una transazione». Aggiunge Fontana che «stiamo aspettando una risposta dal ministro sulle varie opzioni
aperte. Fra queste c’è il ‘buco’ lasciato dalla mancata realizzazione del Ti-Bre, ma magari con Salvini si rivaluta la possibilità di realizzare quest’opera».

Proviamo a tradurre queste affermazioni, riassumendo le ultime fasi della vicenda, e ipotizzando un possibile svolgimento dei fatti:
luglio 2019, la Regione boccia per insostenibilità il progetto di Stradivaria e sancisce l’impossibilità di proseguire con l’attuale concessione, ipotizzando la realizzazione del progetto con una società pubblica regionale;
dicembre 2021, dopo mesi di verifiche e trattative la Regione decide di acquistare il progetto definitivo dell’opera, riconoscendo alla concessionaria la somma di € 24.970.681,12 attraverso un accordo per la risoluzione consensuale della convenzione di concessione;
febbraio e luglio 2022, in ordine a questa operazione, i comitati e le associazioni ambientaliste cremonesi inviano alla Procura regionale della Corte dei Conti circonstanziate segnalazione di danno erariale;
maggio 2022 viene reso noto che Stradivaria ha ricorso al Tar contro gli atti regionali, chiedendo, oltre ai costi di progettazione, anche il riconoscimento del 10% del valore dell’opera. Se il giudice accoglierà tali richieste, la Regione dovrà sborsare ben 130 milioni di euro, solo per chiudere il contenzioso con la ex concessionaria;
dicembre 2022, le affermazioni di Fontana, lasciano intendere che l’accordo tra Regione e Stradivaria non si è potuto formalizzare per l’intervento della Corte dei Conti;

Saranno dunque i giudici contabili e amministrativi a dirimere una ventennale vicenda tutta politica, quella di un insensato e insostenibile progetto autostradale, che tiene sotto scacco un intero territorio impedendo la realizzazione delle opere veramente necessarie alla mobilità? Temiamo di sì, anche se confidiamo sul fatto che il confronto in corso tra la Regione e il ministro (delle Infrastrutture e dei Trasporti) “sulle varie opzioni aperte”, comprenda anche l’ipotesi relativa alla nostra proposta, validata dalla Regione e a conoscenza dello stesso ministero, di riqualificazione in sede della SS10. Una soluzione che farebbe tornare centrale il ruolo della politica, oltre che a rappresentare un’adeguata, concreta e sostenibile risposta al miglioramento del collegamento viabilistico tra le città di Cremona e di Mantova.

No all’autostrada Cr-Mn! Sì alla riqualificazione della SS10!
(Piadena Drizzona)
Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre – Legambiente Cremona – WWF Cremona Italia Nostra Cremona – Italia Nostra Mantova – ArciBassa – Fiab Lombardia – Slow Food Cremonese Salviamo il Paesaggio Cremonese Casalasco – Noi Ambiente, Salute ODV Viadana – Crea Futuro per le Energie Rinnovabili – Associazione Persona-Ambiente – Gruppo Ecologico “El Muroon” Pro Natura Forum delle idee – Arci Persichello- NoTriv Lombardia – Comunità Laudato Sì Oglio Po – Condotta Slow Food Oglio Po – Il Quadrifoglio di Commessaggio – Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona

2 risposte

  1. La riqualificazione della SS 10 è la soluzione più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. La ragnatela di piccoli interessi e miopi ambizioni locali tiene prigioniera questa soluzione che è l’unica razionale anche alla luce dei paradigmi dell’ecologia integrale.

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