“Non ci sono più le mezze stagioni”: clima, emergenza planetaria

6 Novembre 2023

17 agosto 2023 Luca Mercalli ricordava che: «… la soglia di riscaldamento di 1,5° C rispetto al preindustriale è già stata superata in giugno e luglio 2023 per la prima volta nella storia delle misure climatiche ed è notizia ampiamente circolata sui media internazionali. Tuttavia, per ora si tratta di superamenti temporanei, quindi ancora non definitivi rispetto agli obiettivi di Parigi: un conto è infatti la media di un singolo mese, un conto di vari anni consecutivi. Quindi al momento il pianeta si è riscaldato di 1,25° C IN MEDIA rispetto al preindustriale, ma sui singoli mesi giugno (per alcuni giorni) e luglio 2023 (tutto il mese), ha superato gli 1,5 °C. Solo con un superamento costante in tutti i 12 mesi di tale soglia per alcuni anni consecutivi si potrà dire che il limite di Parigi sarà oltrepassato. Il che tuttavia ha buone chances di avvenire entro il 2040».

16 ottobre 2023: l’estate continua. «Nonostante una infiltrazione di aria fresca transitata mercoledì, ieri il caldo ha regnato a livelli quasi estivi. Pochi i 30°C di massima, raggiunti a Firenze e in Sardegna, ma le temperature restano sopra la media di 4-6° C …».

23 ottobre 2023, Catania: + 30° C; Milano: + 21° C!

Gli alberi sono ancora con le chiome colme di foglie … solo qualche lustro fa nelle case si operava “il cambio di stagione” e si “metteva all’aria” il “paltò” perché ormai l’uggiosa stagione autunnale stava cedendo a quella invernale.

Ciò che preoccupa è la rapidità con la quale aumentano le temperature, arrivata addirittura a cogliere impreparata la scienza meteorologica. L’Accordo di Parigi del 2015 (CoP 21) aveva previsto nei 35 anni successivi, per il 2050, l’aumento da 1,25° C a 1,5° C della temperatura, mentre oggi, solo otto anni dopo, quell’aumento potrebbe avvenire molto prima, entro il 2040, in soli 25 anni.

Ho letto di recente della denuncia dell’Ispra in tema di crescita del consumo di suolo, cemento e asfalto, in soli due anni, 2021-2023: + 10% con la solita Lombardia a fare la parte del leone con ormai il 13% di consumo del suo territorio. A chi mi chiedesse cosa c’entra il consumo di suolo con l’aumento delle temperature, ricordo che la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel 2017 aveva pubblicato un interessante articolo (FAO – News Article: Presentata la mappa dettagliata dei depositi di carbonio nel suolo) da cui risulta che i primi 30 centimetri di suolo in tutto il mondo contengono all’incirca il doppio di carbonio rispetto all’intera atmosfera. Dopo gli oceani, il suolo e la vegetazione sono il secondo serbatoio di assorbimento naturale del carbonio.

Evidentemente la scelta della politica è per la crescita infinita della ricchezza (per pochi) e non per la vivibilità delle giovani generazioni. Meditiamo gente, meditiamo.

 

Benito Fiori

per ABC – Alleanza Bene Comune

2 risposte

  1. Anche a Cremona siamo maestri nel consumo di suolo. Tra autostrade (TiBre, Cremona/Mantova) e centri commerciali ( Cardaminopsis in costruzione sulla Paullese) e Poli logistici non ci è stato fatto mancare nulla.

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