Nuovo ospedale, forze di polizia come coi black bloc

30 Novembre 2023

 

Fasciato in un elegante cappotto, sorridente e pronto alla battuta: così si è presentato Mario Cucinella (foto di Mino Boiocchi) oggi pomeriggio ai giornalisti e ai fotografi assiepati davanti all’ingresso del Museo del Violino  insieme a esponenti del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona.  L’archistar, vincitore col suo progetto del concorso internazionale per la costruzione del nuovo nosocomio è arrivato con mezz’ora di anticipo rispetto all’inizio della cerimonia di ‘incoronazione’ programmata alle 17,30. Uno spiegamento di forze degno dei black bloc che il 31 marzo 2015 misero a ferro e fuoco il centro di Cremona ha tenuto a bada, si fa per dire, i manifestanti, un gruppo tranquillo di cittadini che hanno esposto in sintesi le ragioni del Movimento che chiede la ristrutturazione del Maggiore anziché la costruzione di un piccolo ospedale del quale non si conosce l’offerta sanitaria, cioè quali reparti sono previsti. Di certo non avrà il Dipartimento di emergenza e accettazione di secondo livello, architrave dei più moderni ed efficienti ospedali, che la Regione ha già assegnato al Pome di Mantova con il preciso obiettivo di tamponare la fuga di pazienti verso la vicina Verona ben più attrezzata del sud Lombardia sotto il profilo sanitario.

Enrico Gnocchi, referente del Movimento, armato di megafono ha spiegato i motivi che stanno alla base della richiesta di riqualificazione del Maggiore e di accantonamento del progetto del nuovo ospedale. Ricordiamo che al Movimento è stato negato l’accesso al Museo del Violino benché abbia raccolto oltre 3.500 firme a sostegno della petizione con la quale si chiede di evitare la demolizione del monoblocco esistente e di procedere alla sua ristrutturazione, un’operazione che permetterebbe di risparmiare 250 milioni di euro.

‘L’ospedale non è  un kleenex’ è uno degli slogan scandito dai manifestanti che ha risuonato come un mantra sulla piazza.

7 risposte

  1. Il più sconcertante tra gli arrivi al MDV è stato quello del sindaco di Cremona. Accolto da fischi, ha sorriso a pieni denti come se la gente lo acclamasse. Come se da un momento all’altro qualcuno potesse chiedergli l’autografo o un selfie. Un sorriso simile a una risata. Che fosse una vera risata per schernire i rappresentanti del Movimento rei di esprimere il loro legittimo dissenso? Perché lui, il sindaco, è convinto che quei ‘poveracci’ che hanno manifestato davanti al museo del violino siano colpevoli di tentare di privare Cremona di una grande opportunità. Lui e i suoi colleghi invece, orgogliosi del progetto dei soli muri, saranno ricordati come gli eroi che hanno combattuto per dotare la città di qualcosa di speciale. Auguriamo a tutti di non aver bisogno di cure nei prossimi…10/20 anni.

  2. Avete visto le immagini che sono state presentate all’interno del MDV mentre voi, che non eravate ammessi, stavate dimostrando? Non vedo l’ora di essere ricoverata!!!

  3. Ottimo servizio di Vittoriano e Mino. Ho sentito qualche giornalista invitato al Museo del Violino ma nessuno conosce il testo del famoso pdf Asst che illustra il progetto. Siamo alle solite. Il popolo bue, e mi dispiace da cremonese, crede ancora agli asini con le ali.

  4. Guardando la registrazione dell’evento sono rimasto sconcertato da una frase di Palisto rimarcata poi da Bracchi: l’ospedale deve essere bello. Certamente. L’ospedale non deve essere brutto ma anche bello da vedere. Deve essere confortevole ma soprattutto funzionale a se stesso e per chi ne usufruisce. Trovo normale che una frase come questa esca dalla bocca di un architetto, ma al contrario disorientante che venga avallata da una equipe di amministratori e di politici che non hanno compreso che non è l’ospedale da rifare nuovo o da riqualificare se vecchio, ma tutta la medicina territoriale.

  5. Grazie all’ottimo Zanolli e alla stampa libera, voce di chi non si unisce alla claque comandata ma conserva autonomia e lucidità di giudizio.

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