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Odissea all’ospedale da un reparto all’altro. Qualcuno organizza?

18 Luglio 2024

L’ospedale di Cremona è un disastro. E il problema non sono i muri, non sono i medici, gli infermieri o il personale in generale – peraltro carente stando a quanto riferiscono da anni i sindacati -. No, il problema è la testa. E’ all’ultimo piano, dove si nascondono i dirigenti, i vertici, i manager in giacca e cravatta. Loro, che con il cittadino non hanno niente a che fare. Loro che il cittadino nemmeno lo vedono. Loro che dovrebbero – almeno questo – organizzare. Esaminare. Valutare. Ascoltare. Provvedere laddove è necessario. A partire dall’organizzazione.

I reparti non comunicano fra di loro. Di chi è la colpa? Dei medici? No, dei manager in giacca e cravatta. Quelli che intascano stipendi d’oro e se ne fregano dell’organizzazione. Pensano al nuovo ospedale, loro. Si sfregano le mani pensando a quanto sarà bello. Nel frattempo, le liste d’attesa le conosciamo tutti – anche al CUP ti consigliano apertamente di andare in privato. Nel frattempo l’organizzazione latita.

Accuse? Me ne assumo la responsabilità. Ieri mattina saliamo in un reparto che fa da “centro nevralgico” per individuare la patologia che affligge la persona che è con me. Era in programma da giorni, una visita presso un altro reparto. Dicono: seguite l’infermiera, vi porta lei.

L’infermiera confabula con una collega, apprende in quale reparto dobbiamo andare e si incammina. La seguiamo. Ci porta all’ascensore. Esita. Sale a un piano (della stessa ala dell’ospedale), cerca il reparto. Non è indicato. Chiede a una collega. Parlano. Ci vogliono cinque minuti prima che torni da noi per dirci che “forse” è al piano superiore. Forse. Saliamo. Il reparto è lì. Si scusa. Dice che pur lavorando nell’ospedale (non è una ragazzina) non sa bene dove siano i vari reparti.

Mi cadono le braccia, per non dire altro.

Entriamo nel reparto. E’ vuoto. Attendiamo 40 minuti. Niente. Incrocio un’infermiera. Chiedo. Dico che la persona che è con me ha una visita programmata. L’infermiera dice che la dottoressa sta visitando, arriva a minuti. Mi chiedo: perché darci un orario se poi la dottoressa non è disponibile.

Passano altri 40 minuti, stiamo per andarcene quando incontriamo la dottoressa casualmente. Non sa niente della visita. Dice che non è stata informata.

Procede comunque. Effettua la visita in sala d’attesa. Sì, in sala d’attesa. La visita consiste in una serie di domande. E ancora buona che la sala d’attesa è vuota, alla faccia della privacy. Mi chiedo se la dottoressa non abbia il beneficio di usufruire di un suo ufficio. Scopro che forse ce l’ha, perché a fine “visita” chiede di aspettarla. Si chiude da qualche parte e mezz’ora dopo ne esce con un referto stampato.

Torniamo al reparto di partenza. Sono nervoso, alzo la voce e faccio presente l’accaduto. Dicono che loro la visita l’hanno prenotata, la colpa è dell’altro reparto. Scaricabarile. Dicono che me la sto prendendo con le persone sbagliate. Chiedo di parlare col direttore generale o con qualcuno dei dirigenti. Non è possibile, mi dicono. Nemmeno prendono in considerazione la cosa.

Mi allontano per evitare di sfogare la mia rabbia sul posto e per il bene della persona che accompagno.

Mi fanno chiamare dopo mezz’ora: la dottoressa deve dire alla persona che ho accompagnato cosa la aspetta e vuole che io senta. Mi lascio convincere, ma sono stanco. E’ un mese che andiamo per esami e stamattina abbiamo toccato il fondo. Dicono che dovranno fare un intervento invasivo, peraltro già preso in considerazione sin dall’inizio. Solo che nel frattempo hanno voluto far fare altri accertamenti alla persona che è con me. Obietto che potevano farlo subito, questo esame. Dicono che prima volevano vedere i referti di un altro esame. Li avete, chiediamo? No. Non sono ancora pronti ma procediamo lo stesso con l’esame.

Mi sento preso in giro. Mando giù il boccone. Amaro come il fiele.

Si può sapere come è organizzato l’ospedale di Cremona? Si può sapere perché in qualsiasi reparto siamo stati abbiamo raccolto lamentele sulla carenza di personale, di attrezzature e di organizzazione?

La Regione, a parte fotterci con il nuovo ospedale, cosa fa? Come sceglie i manager, come segue l’organizzazione della sanità?

Poi si domandino, i politici, perché l’unico partito vincente è quello dell’astensionismo. Vedete, non servono grandi analisi: la realtà – che voi politici non vivete – è questa. Quella di tutti i giorni. Ma a voi non frega niente. A voi basta la poltrona, un taglio di nastro. A qualcuno qualcosa in più.

Dei cittadini ve ne fottete. Il meccanismo è sempre quello: regala qualcosa, ti vorranno bene. La stessa cosa che fecero i greci con il cavallo di Troia. Un inganno.

 

Federico Centenari

41 risposte

  1. Bravo Federico! Durissimo ma tragicamente realistico. In questa città tante, troppe famiglie, hanno perso famigliari e amici dopo autentici calvari nell’ospedale pubblico, palleggiati da un reparto all’altro, da una diagnosi all’altra, da un’insensibilità all’altra. Ci si rende conto del disastro, prima o poi, quando si è toccati personalmente e si matura l’urticante consapevolezza che sia proprio così: i potenti hanno altre opportunità, altre attenzioni, altri percorsi di cura. Le persone comuni, i cittadini, no. Alla faccia dei diritti sanciti dalla Costituzione, resa carta straccia soprattutto da chi non perde occasione per decantarne pubblicamente le virtù.

      1. I cittadini cremonesi non hanno ancora preso coscienza del disastro sanitario oppure lo sanno ma abbassano il capo e guardano altrove?? O forse hanno capito che (chi può) per navigare in queste acque tempestose deve ormai pagare di tasca propria?? Oppure sono anestetizzati da quel « FANTASTICO » progetto del NUOVO OSPEDALE che darà lustro e servizi migliori (grande bugia) a tutta la provincia?? Probabilmente tutte e tre queste domande hanno una risposta affermativa! Lasciare che la sanità pubblica cada in rovina è uno degli obiettivi principali per spostare tutto sulla Sanità privata e arrivare entro 5/7 anni a copiare il modello americano. Chi può si pagherà una assicurazione (e continuerà pure ad essere tassato per la Sanità Pubblica) chi non può si arrangi come meglio crede! I costi allo Stato e i guadagni al privato. Si dice che non ci sono medici… ma poi se li chiami a gettone (pagando profumatamente) ne trovi a centinaia! Ora non ci resta che aspettare l’esito del Piano BERTOLASO che, preceduto da squillar di trombe, annuncia che saranno abbattute le liste d’attesa con stanziamenti di 60 milioni di euro. Ne beneficerà anche l’Ats Val Padana di cui Cremona fa parte. E naturalmente le strutture private accreditate la faranno da padrone! Non ci resta che attendere … o forse non ci resta che piangere! Vedremo!! Ancora una volta comunque una consistente fetta di denaro va verso cliniche private a discapito del servizio pubblico! Nel Lazio sono già più avanti verso il disastro! Angeluccim il patron della rete di cliniche private, viene abbondantemente finanziato dalla Regione a discapito delle strutture pubbliche! il policlinico Gemelli ha lanciato l’allarme: siamo alla canna del gas!! Prepararsi perché il condominio SANITÀ PUBBLICA sta per esplodere… mentre gli italiani dormono!

        1. Dovrebbe fare riflettere o almeno allarmare i cremonesi il fatto che un ospedale previsto per un certo numero di posti letto ( pochi e non si sa per quali patologie) magicamente possa raddoppiare all’occorrenza. Quale possa essere considerata l’occorrenza per la quale si possa verificare il miracolo non è dato sapere. Forse una nuova pandemia, con pazienti che traboccano ovunque, perché la normalità invece dirotta e incoraggia verso il privato le richieste non in immediata emergenza. Come se bastasse ” mettere giù una brandina” per accogliere malati in esubero, e non fosse necessario disporre del personale che se ne prende cura. Ma ci credono tutti scemi o incapaci di leggere le scarse notizie interessanti che ci danno? Un ospedale così è da bocciare alla stragrande! Sono i medici e gli infermieri che servono, non il paesaggio e l’edificio. Basta! Abbiamo cambiato sindaco, che non continui su questa strada, va contro il buon senso e contro i cittadini! Non lo capisce?

    1. Lei ha perfettamente ragione. Disorganizzazione totale. Pensano al nuovo ospedale,senza pensare a quello esistente. Loro che dovrebbero curarci rassicurarci al bisogno. Manca personale. Medici e infermieri spesso altezzosi maleducati. E c’è da sperare di non avere bisogno del pronto soccorso! Terzo mondo. Attese di ore se ti va bene su un lettino. Qualcosa, forse troppo non vanno e spesso si va a Brescia se consentito dove diagnosi e cure avvengono nel giro di due ore. Viva Cremona! Dove per curarti nel più breve tempo possibile devi pagare fior di soldi. Viva la sanità privata! Solo per chi può permetterselo. La salute è però diritto di tutti.

  2. Nella prima parte del pezzo, quante volte vengono ripetuti il verbo organizzare e il sostantivo organizzazione? Parecchie, e non è certo una svista! Siamo tutti nelle mani dei politici, cittadini, medici, infermieri. Ma i politici promettono muri, laghetti, paperelle, convinti che, per citare il dottor Cavalli, la bellezza curerà e non la medicina. Il movimento è l’unica nostra speranza, perché se aspettiamo la politica stiamo freschi. L’ospedale si farà, Pizzetti dixit, si tratta di stabilire come. Delle nostre rimostranze, dei nostri bisogni, delle cure di cui abbiamo bisogno chi si occuperà? Non certo Pizzetti e il suo Delfino divenuto sindaco.

    1. Che l’ospedale si faccia o meno, a questo punto è la cosa meno rilevante. Qui occorre un movimento duro, forte, compatto di cittadini che si batta contro queste logiche e questo sistema. E’ ora di finirla di fare gli struzzi. Se è il caso di andare allo scontro con i vertici e la Regione, ci si vada. Io di sicuro sarò in prima linea. E il Comune che non stia a guardare e a far finta di niente, come sta già facendo. Occorre fare massa critica.

      1. Caro Centenari, non condivido “Che l’ospedale si faccia o meno, a questo punto è la cosa meno rilevante” .
        Altro che se diventa rilevante !
        Se costruiranno un nuovo ospedale Cremona diventa una città da conquistare, e da asfaltare con altre “novità” strabilianti… sarà la controprova che i cremonesi si bevono di tutto, da ospedali inutili, a impianti di recupero energetico inutili, da autostrade inutili, da inceneritori sempre a norma ecc.
        Molte falle si sono aperte nel nostro territorio, e quindi ogni falla va chiusa. Ogni cosa fatta male è rilevante e deve essere bloccata!
        Aspettare, e non far nulla… aspettare che qualcuno ci salvi.. è un triste retaggio che ha portato nel secolo scorso il mondo intero ha pagare prezzi altissimi!
        grazie
        Enrico Gnocchi
        sostenitore del movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona
        firma e fai firmare la petizione del movimento su change.org https://chng.it/Y7VPZMBF o chiedendo i moduli cartacei per la raccolta firme del movimento a movimentoper.riqualificahdicr@gmail.com

        1. Enrico, il senso della frase è: fare un nuovo ospedale, messi a questo punto, è il meno. Qui occorre – nuova o vecchia – una struttura che funzioni bene, con medici e attrezzature. Il punto è sempre il servizio offerto.

  3. Risorse e organizzazione. Queste le cose che mancano. Anche se sono quasi sicuro che, a fronte di nuove risorse – leggi, operatori sanitari ben pagati – se continuasse a latitare un vero direttore d’orchestra con grandi capacità organizzative, non risolveremmo proprio nulla.

  4. Quando si è costretti a rivolgersi in ospedale, per piccoli o grandi problemi, si è in misura diversa in preda alla sofferenza. Si ha bisogno di sicurezza non di incertezze e sballottamenti. Chi ha in mano l’organizzazione, quelli in giacca e cravatta ( o in maglioncino come Bertolaso), hanno il compito di far viaggiare la macchina in modo che la sofferenza non venga amplificata ma al contrario si cerchi di risolverla. Immagino lo smarrimento e la rabbia prodotti dal trattamento descritto. Quelli in giacca e cravatta e non in camice sono poi quelli che accedono per primi ai premi di produzione a fronte degli stipendi non adeguati di chi opera sul campo, spesso sottoposti a orari di lavoro massacranti. È una vergogna che sia ancora una volta la politica a dettare le regole del gioco! Politici che scelgono i dirigenti, dirigenti che rendono conto ai politici. Da noi è arrivato un esperto in cantieri, non un provetto organizzatore. D’altronde i politici nostrani hanno decretato che a Cremona bisogna regalare uno scatolone nuovo e vuoto con un bel fiocco colorato e non un ospedale funzionante. I politici nostrani hanno decretato che è meglio spendere i nostri soldi così e non assumendo personale capace e appassionato per poi lasciarlo in balìa del mal funzionamento. Cari cremonesi, facciamoci sentire con forza!

  5. Sindaco Virgilio si schieri dalla parte dei cremonesi! Abbandoni chi insieme ad altri grandi politici ha deciso che Cremona ha bisogno dei nuovi muri di un edificio di fumo! Sindaco Virgilio i cittadini che hanno deciso di darle fiducia anche se con parecchi dubbi si dia da fare perché la città possa contare su un ospedale che funziona. La salute è troppo importante e la medicina aiuta a mantenersi sani. E ci dica che fine ha fatto il Cesio: anche se non c’entra nulla, abbiamo il diritto di essere messi al corrente…per sapere di che morte moriremo! Altro che le sciocchezze di cui si è parlato fumosamente in campagna elettorale evitando di affrontare il tema! Dove andremo a curarci: in un ospedale che così tristemente è stato descritto?

  6. Odioso il termine “Azienda” parlando di ospedali e di ciò che concerne la salute! Noi siamo prodotti e gli operatori sanitari sono semplicemente lavoratori. Il lato umano dei malati non esiste in questa ottica da parte di quelli che guidano la fabbrica. Mentre i medici che hanno a cuore i pazienti sanno perfettamente che l’empatia e la partecipazione umana sono una parte importantissima della terapia. Prima avevamo un direttore arrogante e scostante, ora non so…ma quello che è certo è che mentre aspetta di dirigere il cantiere ( come un anziano “umarel”, ma con grandi competenze!) potrebbe fare funzionare l”‘ azienda” di cui è responsabile!

  7. Vogliamo un ospedale che funzioni. Non ce ne frega niente di astronavi, laghetti e altri inutilità. Grazie Centenari che ha dato voce ai moltissimi cittadini che ogni giorno si trovano a dover lottare per piccoli e grandi disguidi e difficoltà burocratico/organizzative. Grazie a questo blog che unico parla in modo chiaro, schietto, veritiero di certe realtà cremonesi che altri organi di divulgazione non affrontano o minimizzano. Anche questi devono rendere conto ai politici e alle realtà che foraggiano con sovvenzioni e inserti di pubblicità. Meglio tralasciare, chiudere gli occhi, non disturbare notabili e pezzi grossi per evitare di tirarsi la classica zappa sui piedi! Ma non funziona così. Chi viene eletto e chi viene posto a dirigere ( generalmente viene posto lì da quelli che sono stati eletti: così è!) ha doveri e responsabilità verso le persone comuni. Abbiamo bisogno di certezze positive, non negative!

  8. Caro Centenari, le hanno tolto il bavaglio o se l’è tolto da solo? In ogni caso, questo è fare giornalismo. Non quello in punta di forchetta!

    1. Gentile Enrica, io il bavaglio in 25 anni non l’ho avuto nemmeno per un minuto. Si vada a ripercorrere la mia “storia” giornalistica, con relativa causa ad Arvedi. Solo dopo averlo fatto commenti. Ed eviti di dire cretinate.

  9. La Regione ci fotte con il giocattolo nuovo con il beneplacito dei nostri politici. Non dimentichiamo che Pizzetti è uno dei fautori, con Fontana (confermato) e Salini ( rieletto) . Poi ci sono stati quelli che contano poco e stanno zitti ( Galimberti che ora dà lezioni di politica!), e quelli che continuano a non contare nulla e non ascoltano i cittadini ( Virgilio) . Movimento unica debole speranza, conti alla mano!

    1. Bravo analisi lucida e reale! Allora visto che esiste un movimento ( cui la principale stampa locale ha dato ben poco rilievo) serve che tutti ci si rimbocchi le maniche e si faccia sentire con forza la propria voce fino in Regione lì dove gli accordi bipartisan (o meglio l’inciucio) sono stati siglati! Finora con impegno e fatica si è arrivati a 6000 firme …. tra migliaia di cittadini distratti, annoiati o convinti che il laghetto con le paperelle e la struttura circolare saranno taumaturgiche! Nel frattempo manco sanno che si stanno spendendo milioni di euro per mettere a norma (minimamente) l’attuale ospedale…. che poi verrà abbattuto !! E io pago!! ( diceva TOTÒ) qui si paga doppio ! Serve una bella sveglia !!! Diffondete e parlatene con più gente possibile affinché capiscano.

  10. Tragicamente ottima la testimonianza di Centenari che pone in evidenza la necessità per noi cittadini di fare squadra per contrastare, in qualsiasi modo l’arrogante insensibilità che stanno perpetuando i vertici, pubblici e politici dell’ospedale maggiore di Cremona danneggiando consapevolmente gli operatori che pagano loro malgrado la mancanza di organizzazione. Più fatti e meno parole. Se c’è da aiutare per contrastare questo andazzo, per quello che sono le mie competenze (informazione documentale) io ci sono.

  11. E’ frequente di fronte a malfunzionamenti dei servi pubblici prendersela con la politica, ma in realtà il buon funzionamento di un servizio si basa su volontà, capacità e cultura dei valori di chi lavora in quel servizio

  12. Esperienze simili in famiglia, ancora in corso. Reparti non di pertinenza, interventi programmati e posticipati, uno effettuato dopo vivace protesta.

  13. Mi spiace dovermi ripetere ma anche stavolta queste sono solo belle parole, dove sono tutte queste persone quando è il momento di votare o quando è il momento di protestare fisicamente? Nemmeno quelli che come me questo calvario lo hanno vissuto o lo stanno vivendo hanno poi la grinta per affrontare il disastro. Tutti lecchini tutti servizievoli nei confronti di personaggi che chiamare professionisti è un insulto nei confronti di chi professionista lo è veramente. A partire dalla dirigenza tragicamente inesistente passando per medici infermieri fino ad arrivare al personale di servizio pulizie siamo nelle mani di individui senza alcun onore senza alcun riguardo senza dignità e soprattutto senza la minima traccia di buonsenso. Bravissimi a farsi chiamare eroi a ritirare medaglie ma altrettanto bravissimi a non assolvere al proprio dovere come un giuramento fatto imporrebbe loro. Sono schifata da tanto menefreghismo da tanta incuria, da tanta mancanza di empatia che quando ne salta fuori uno “umano” provo una tenerezza infinita quasi fosse un bimbo in un mondo di orchi e contemporaneamente mi assale la paura che fugga da questo manicomio come troppo spesso succede. Volete che vi dica la verità? Il mio pensiero? La colpa è nostra che abbiamo permesso si arrivasse a questo punto di non ritorno sono decenni che le cose stanno scivolando sempre più in basso ed ora abbiamo perso il senso della realtà ci sta bene qualsiasi cosa: aspettare ore/giorni/mesi, accettare comportamenti sgradevoli e villani chiudere un occhi per la mancanza di pulizia e igiene. La colpa è nostra che pensiamo la colpa sia degli altri e questo ci scusa del nostro disinteresse del pensare che ci penserà qualcun altro. Gli altri siamo noi e se non scenderemo in campo velocemente sarà come aver autorizzato tutto quello che ci sta accadendo.

  14. Mi domando quale interesse Lei possa avere per denigrare chi lavora tutta la vita a contatto con la malattia e la speranza di riuscire a vincerla. Le sue non sono parole che spronano al miglioramento ma solamente quelle di chi cerca consensi denigrando chi LAVORA per la salute del cittadino, certo come in tutte le cose un intoppo un errore ci può stare d’altra parte siamo uomini, e Lei non è Dio.
    Cordialmente

    1. Ecco un pretoriano che manca clamorosamente il punto e non capisce quel che legge. E soprattutto pretende di entrare nella testa altrui.

  15. E vogliamo parlare di primari che in cinque settimane di ricovero non si sono mai visti in reparto? Con reparto non supervisionato, neolaureati non adeguatamente seguiti, medici a gettone ‘io non so niente sono qui per le emergenze’ e responsabili (primari)chiusi a doppia mandata nel loro studio?

  16. Lettera molto bella,, unico errore e’ invitare alll’astensionismo,e provare a cambiare? Visto che la regione Lombardia e’ sempre stata governata dalla destra?

    1. Buongiorno, nel commento non c’è alcun invito all’astensionismo. C’è l’invito a riflettere sull’astensionismo (un dato di fatto), che è cosa ben diversa.

  17. Medici, infermieri,tecnici,da anni lottano perché troppo stressati,ma se Bertolaso li paga X effettuare prestazioni fuori orario lo stress non
    esiste più.Cosi facendo non sì effettueranno nuove assunzioni.Brava Regione Lombardia.Viva i privati.

  18. Parole che purtroppo rispecchiano la triste realtà. Sicuramente ci sono medici e personale preparati e umani ma nella mia esperienza ho trovato tanta indifferenza e incapacità di accogliere e accompagnare le persone anziane e fragili. Con mio padre siamo passati dal caos infernale del pronto soccorso al reparto dove non sei una persona ma solo un numero a cui applicare dei protocolli. In questo ospedale manca una direzione chiara ed univoca che sancisca la centralità del paziente perché abbia cure il più possibile tempestive ed efficaci in base alla propria patologia.

  19. Devo fare una risonanza definita urgente mi reco allo sportello in marzo mi dicono che entro 10 GG mi chiamano. Credo che non so contare ad oggi 20luglio nessuno mi ha mai contattato

  20. Perfettamente d’accordo…sanità pubblica in svendita come peraltro mezza Italia..liste chiuse (pratica illegale) e attese infinite x forzare la via del privato..x non parlare della nostra esperienza familiare, quando anni fa mio padre avrebbe avuto necessità di cure adeguate nel nostro ospedale, fu un calvario..tra negligenze e supponenze..veramente uno scandalo!!!!

  21. La mia esperienza in ospedale è stata drammatica per l’epilogo infausto non certo dovuto alla mancanza di attenzione e professionalità da parte di medici e infermieri. Sia nella tragica giornata trascorsa in medicina d’urgenza che precedentemente durante il ricovero in medicina, ho trovato medici e infermieri che si sono prodigati con grande umanità e precisione nei confronti della mia mamma. Purtroppo in entrambi i casi le richieste di intervento erano pressanti e continue, ma il personale è stato estremamente presente. Nei reparti che ho nominato l’organizzazione apparentemente raffazzonata dipendeva dalla mole di lavoro richiesta, ma le cure e la cortesia non sono mai mancate.

  22. Mai sentito parlare della mafia degli appalti, Cremona è piena di cutresi,e la polizia si fa distruggere il comando piuttosto che contrastare la sinistra politica asfaltatoria cremonese…tranne che per le buche😅

  23. Tutto tristemente reale, come reale e assordante è il silenzio dei vertici. Perché non le risponde nessuno dall’Ufficio della Direzione Generale dell’ospedale? Ci faccia caso: a Cremona non risponde mai nessuno. Silenzio. Penso sia ora di mobilitarsi.

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