Pandemia e vaccini. Dubbi, costi e guadagni

19 Giugno 2021

Breve premessa. Nei palinsesti delle nostre televisioni da più di un anno i temi maggiormente presenti, oltre al torrente dei più diversi pareri di virologi, immunologi e cattedratici di ogni sapere sulle migliori strategie sanitarie da mettere in campo, si trovano, com’è giusto che sia, anche altri aspetti della dolorosa storia di questa pandemia. ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete ha pensato allora di portare all’attenzione dell’uomo della strada, ovviamente senza alcun altro commento, specie di carattere sanitario e scientifico, alcuni dati estrapolati da interessanti articoli riguardanti i vaccini pubblicati. I temi su cui ha posto la sua attenzione riguardano i prezzi dei più noti vaccini e i relativi guadagni per le industrie farmaceutiche, la loro dichiarata efficacia e su quali approvvigionamenti il nostro governo può contare. Una chiosa finale è per gli appelli che anche in questi giorni vengono lanciati per togliere il diritto brevettuale in materia di vaccini e quindi per la tutale della salute pubblica. Un tema questo, tanto eticamente legittimo quanto complesso. Infatti, se si toglie alle imprese un ‘ritorno’ economico per coprire i costi anche molto onerosi per arrivare ad un ‘ritrovato’ affidabile, la ricerca scientifica procederebbe ugualmente? 

Costi

(Fonte: https://www.rai.it/programmi/report/news/2020/12/LItalia-potrebbe-spendere-per-i-vaccini-anti-Covid-15-miliardi-di-euro-lintera-Europa-oltre-11-miliardi-f9239737-3226-49e1-bd16-24b9390c85c3.html)

«L’Italia potrebbe spendere per i vaccini anti Covid 1,5 miliardi di euro, l’intera Europa oltre 11 miliardi. Il costo reale dei vaccini acquistati dall’Ue è pubblico da ieri sera, anche se per errore. La ministra del bilancio del Belgio, Eva De Bleeker, ha pubblicato su Twitter una tabella che svela il valore economico dei contratti firmati da Bruxelles con le case farmaceutiche, finora rimasto segreto a causa di stringenti clausole di riservatezza.
La ministra ha subito cancellato il post, ma naturalmente era troppo tardi.
Dalla tabella emerge che i vaccini più costosi sono proprio quelli di Pfizer/Biontech (12 euro a dose) e Moderna (18 dollari a dose), cioè delle prime case farmaceutiche che potrebbero ottenere l’approvazione dell’Ema, l’agenzia regolatoria europea. Il meno costoso è quello di Astrazeneca, che aveva annunciato un prezzo ‘no profit’. L’azienda non ha ancora presentato l’istanza per la messa in commercio all’Ema, per problemi nello svolgimento dei trials clinici.
A firmare i contratti definendo i prezzi è stata Bruxelles, ma a pagare saranno i singoli Stati. Ed ecco quanto potrebbe costare all’Italia la campagna prevista nel Piano vaccini del governo, divisa per ogni singola casa farmaceutica:
ASTRAZENECA – 40,38 mln di dosi X 1,78 euro = 71.876.400 euro
J&J – 53,84 ml  di dosi x 8,50$ = 373.093.298,2 euro
PFIZER/BIONTECH 26,92 mln di dosi x12 euro = 323.040.000 euro
SANOFI/GSK 40,38 mln di dosi x 7,56 euro  = 305.272.800 euro
CUREVAC 30,285 mln di dosi x 10 euro = 302.850.000 euro
MODERNA 10,768 mln di dosi x 18$ = 158.015.985,12 euro
Totale 202,573 mln di dosi – costo 1.534.148.483,32 euro

Approvvigionamento del governo italiano 

All’Italia spetta il 13,46% dei vaccini acquistati dall’Ue, cioè 202,573 mln di dosi. Da cui possiamo ricavare che per acquistare 1,5 miliardi di dosi l’intera UE spenderà 11,397 mld di euro. Naturalmente queste cifre potrebbero cambiare qualora alcuni dei vaccini non superassero il vaglio dell’Ema, l’agenzia regolatoria europea. In quel caso però parte di queste risorse resterebbero nelle casse delle case farmaceutiche. Gli accordi firmati con le aziende prevedono infatti che l’Ue prenda in carico parte del rischio di mancata approvazione dei farmaci. Quanto è ancora un segreto. Così come segrete restano le clausole che potrebbero esonerare le case farmaceutiche dalla responsabilità civile per eventuali eventi avversi dei vaccini».

Dividendi Industrie farmaceutiche produttrici (Big Pharma)

http://www.vita.it/it/article/2021/04/22/big-pharma-i-guadagni-degli-azionisti-bastano-a-vaccinare-lintera-afri/159103/

«Pfizer, Johnson & Johnson e AstraZeneca hanno remunerato i propri azionisti con 26 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, una cifra sufficiente a vaccinare 1,3 miliardi di persone. La denuncia di Oxfam ed Emergency che in occasione delle assemblee degli azionisti dei tre colossi farmaceutici, fanno un appello a Governi e aziende ad anteporre la salute di tutti al profitto di pochi, sospendendo i diritti di proprietà intellettuale.

Pfizer, Johnson & Johnson e AstraZeneca nell’ultimo anno hanno corrisposto ai propri azionisti 26 miliardi di dollari tra dividendi e riacquisto delle proprie azioni e questo nonostante gli ingenti finanziamenti pubblici ricevuti per la produzione dei vaccini Covid. 26 miliardi di dollari è una cifra sufficiente a vaccinare 1,3 miliardi di persone, cioè l’intera popolazione dell’Africa.
È questo l’allarme lanciato da Oxfam ed Emergency, membri della People’s Vaccine Alliance, in occasione delle assemblee degli azionisti di Pfizer e Johnson & Johnson in programma oggi, a cui seguiranno quelle di Moderna e AstraZeneca nelle prossime settimane. In concomitanza delle assemblee sono previste manifestazioni di protesta della società civile negli Stati Uniti e nel Regno Unito per spingere le aziende a cambiare rotta».

Covid 19, l’importanza del vaccino AstraZeneca-Oxford

https://www.ilcapoluogo.it/2021/01/11/covid-19-e-vaccini-dallastrazeneca-oxford-al-cocktail-vaccinale-come-funzionano/

«Basso costo, facilità di conservazione e produzione completamente in-house. Queste le caratteristiche che lo hanno reso tra i vaccini anti Covid più richiesti da vari paesi europei, tra cui proprio l’Italia.

Lo sviluppo di questo vaccino, tuttavia, è stato caratterizzato da numerosi ritardi. Per il successo del piano vaccinale italiano basato sul vaccino AstraZeneca-Oxford importanti saranno i pareri, attesi, dell’Agenzia Europea dei Medicinali e dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Pareri previsti entro fine gennaio.»

Efficacia e dubbi

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vaccini-ema-autorizza-johnson-stop-a-astra-zeneca

«Coronavirus. In 3 Paesi stop ad AstraZeneca. In Italia bloccato un lotto sospetto.

Danimarca, Norvegia e Islanda sospendono le vaccinazioni in via cautelativa, altri 5 Paesi bloccano un lotto. In Italia tre casi di morti sospette, indagano le procure.

AstraZeneca, stop cautelativo a un lotto.

Accanto a questa notizia positiva, ce ne sono altre negative: oggi si è verificato il blocco precauzionale per un lotto di vaccini anti-Covid AstraZeneca in Italia. Dopo la segnalazione di ‘tre eventi avversi fatali’ legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha emesso in via precauzionale un divieto di utilizzo del lotto ABV2856 – distribuito in tutte le Regioni – su tutto il territorio nazionale. I decessi riguardano tre militari in Sicilia ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. Ma l’allarme si estende anche ad altri Paesi Ue che, per un lotto differente finito sotto accusa, hanno deciso di fermare le vaccinazioni col farmaco AstraZeneca.

Ciò anche se, al momento, non è ancora stato provato un nesso di causalità tra decessi e vaccino e la stessa Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha affermato che si può continuare ad utilizzarlo mentre sono in corso indagini più approfondite.

Una conferma in tal senso arriva anche da un colloquio telefonico del premier Mario Draghi con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dal quale sarebbe emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. La stessa azienda ha sottolineato in serata che da un’analisi dei dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni ‘non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino’.

Per quanto riguarda l’Italia, l’Aifa sta effettuando tutte le verifiche, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS, che stanno effettuando il sequestro delle dosi interessate in tutte le Regioni. La decisione di ritirare un lotto, ha precisato il direttore generale Aifa Nicola Magrini, ‘è una misura cautelativa, consente di ispezionare nel dettaglio il lotto, fare esami sulla qualità del prodotto e verificare le circostanze. Allo stesso tempo i dati di tutti i paesi arrivati dall’Ema sono rassicuranti’».

Benito Fiori

ABC – La Rete

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