Panificatore da 100/100, il futuro nelle mani di Tommaso

29 Giugno 2021

Promosso con il massimo dei voti (100/100), dall’Istituto Enaip di Cremona, fondazione regionale lombarda di prestigio nella formazione professionale di pasticceri e panificatori, Tommaso Racchelli, cremonese doc diciottenne ha già le idee chiare: continuare a formarsi per aprire una sua attività non appena le condizioni economiche e professionali lo permetteranno, proponendo prodotti realizzati con le sue mani, dal forte carattere salutistico. Il suo scopo è insegnare ai giovani a mangiare sano, a gustare i prodotti naturali, far conoscere le diversità delle composizioni alimentari e gli effetti nutrizionali. 

Ama la focaccia (il pane degli dei nell’antica Roma), piacevolissimo prodotto da forno,  in particolare quella di Recco, la schiacciata toscana, la focaccia di Susa, la pissalandrea (ligure del 1300) e tante altre che nella versione salata o dolce sono sempre capaci di unire i palati di ogni età e rafforzare le amicizie, anche quelle più difficili.

Quello che stupisce di Tommaso Racchelli è la spontaneità, l’amore verso questa professione e la capacità di farti immaginare e gustare il prodotto mentre lo illustra. 

La sua convinzione è che bisogna fare la gavetta e lavorare con veri professionisti del settore per impadronirsi del mestiere, ciò che ha già iniziato a fare e continuare nell’immediato futuro. 

Nel tempo libero dà una mano ai suoi genitori all’edicola di via Milano a Cremona, luogo dove può consultare le numerose riviste specializzate nella panificazione e pasticceria e quelle che sono di suo particolare interesse. 

Nel campo della pasticceria è particolarmente catturato dalla ideazione e preparazione di torte da matrimonio, crostate, bignè,  semifreddi complessi alla frutta e non ultimo quelle salate. 

Tommaso non smette mai di ringraziare i suoi genitori, ovvero il papà Dario e sua madre Daniela Venturini per averlo assecondato e sostenuto in questa passione.

Lo vedremo lavorare con successo ? Le premesse dicono di sì.

Osvaldo Murri

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