Quando morì Karol Wojtyla, a mio avviso il peggior papa (altro che santo subito!) del XX secolo, soprannominato anche ‘il Medio Evo con la televisione’, confessionalmente reazionario e dottrinariamente rigido e anacronistico, ho pensato che in fondo il XIX secolo aveva avuto pontefici ben peggiori ancorché beatificati e canonizzati. Insomma si trattò di due papi assassini, veri santi criminali. Ma vediamo di dimostrare i motivi di tanta
disistima.
Dobbiamo ricondurci al giugno 1859, anno della seconda guerra di
indipendenza e a Mastai Ferretti imperante a Roma e Giacomo Antonelli suo degno segretario di stato. I cittadini di Perugia, insofferenti del giogo papale, tra cui molti giovani che avevano amici volontari al Nord con i piemontesi contro gli austriaci, erano in fermento sognando l’Unità d’ Italia. A loro, in
caso di insurrezione, era stato promesso da alcuni nobili locali un aiuto dal Granducato di Toscana, aiuto che però non arrivò mai. Il comitato degli indipendentisti non poteva nemmeno rivolgersi a Cavour, vincolato a sua volta dagli obblighi concordati con Napoleone III. Tuttavia non si voleva rinunciare al progetto di un plebiscito e qualora fosse stato negato era grande la spinta alla
ribellione. Si pensò allora di mandare una rappresentanza al delegato pontificio cardinal Giordano per trattare le condizioni di un distacco incruento dal dominio assolutista del Papa Re. Ovviamente ogni richiesta venne sdegnosamente rifiutata senza discussioni. A questo punto il Giordano, temendo l’insurrezione, pensò di anticiparla ottenendo dall’Antonelli , e di riflesso dal Papa, il consenso ad una ‘esemplare repressione preventiva’.
La mattina del 20 giugno 1859, dopo una breve ma energica scaramuccia a Porta San Pietro, la soldataglia del corpo di spedizione punitiva composto da circa 1700 svizzeri mercenari, irruppe in città senza più incontrare resistenza alcuna. Nonostante ciò le truppe pontificie si diedero al saccheggio più sfrenato, agli stupri, agli assassinii gratuiti e alla rapina. Un vero massacro di
civili. Era però presente in città una famiglia americana, i Perkins, che l’Antonelli si affrettò a proteggere appena in tempo e a risarcire in seguito dei danni con la somma di 2.000 dollari.
In Italia si soffocò senza complimenti lo scandalo e infatti ancora all’inizio degli anni ’60 del ‘900 i libri di testo scolastico di storia non citavano l’episodio. C’erano stati circa 1.400 morti fra i cittadini di Perugia. Negli Stati Uniti fu dato grande rilievo all’episodio, ma allora i media americani non avevano come oggi diffusione oltre oceano e cosi da noi tutto cadde nell’oblio.
Il New York Times in riferimento alla vicenda della famiglia statunitense Perkins testimone e vittima della violenza scrisse: ‘Le truppe infuriate parevano aver ripudiato ogni legge e irrompevano a volontà in tutte le case commettendo omicidi scioccanti e altre brutalità sugli ospiti inermi e indifesi, uomini, donne, vecchi e bambini’. (New York Times – da The massacre of Perugia – The outrage of Mr. Perkins and his Party). I responsabili furono in primis Pio IX che poco dopo decorò al valore le truppe assassine; il cardinal Giordano che ne sollecitò l’intervento, il cardinal
Antonelli che lo organizzò e infine il vescovo di Perugia cardinal Pecci che plaudì al saccheggio. Quest’ultimo diventerà poi papa Leone XIII alla morte di Pio IX. Entrambi i papi verranno canonizzati il secolo successivo. Gran bell’esempio, due santi stragisti! Ciliegina sulla torta, prima di andarsene al
Creatore il Mastai Ferretti trovò il tempo di far decapitare due poveracci romani, Monti e Tognetti, cui negò caparbiamente la grazia. Carità Cristiana!
Gianni Carotti
2 risposte
Il peggior papa non poteva essere che polacco. Come conferma la storia oggi.
ma tu sei un eretico Komunista da strapazzo: Woityla vero santo!