Voltini (Cap), chiesta una pena di 3 anni e 8 mesi

9 Ottobre 2021

Tempi duri per il presidente della Coldiretti provinciale di Cremona e della Lombardia, Paolo Voltini, nonché presidente del Consorzio Agrario e del Consorzio Casalasco del pomodoro. I pubblici ministeri del tribunale di Cremona Vitina Pinto e Chiara Treballi hanno chiesto nell’udienza preliminare la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione di Voltini che è accusato di estorsione. Secondo l’accusa, il presidente avrebbe costretto a dimettersi due dipendenti del Consorzio Agrario a lui sgraditi, Ersilio Colombo e Paolo Ferrari che lasciarono il Cap tra giugno e luglio 2015.

E’ pesante anche la posizione di Tullo Soregaroli, stretto collaboratore di Voltini, accusato di estorsione aggravata in concorso, per il quale è stata richiesta una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione.

E’ pesante anche il possibile aspetto risarcitorio di questa incredibile (per la notorietà del principale imputato) vicenda giudiziaria. I due ex dipendenti che sarebbero stati costretti a licenziarsi si sono infatti costituiti parte civile. Luigi Lupinacci, legale di Colombo, ha chiesto un risarcimento di 350.000 euro, quello di Ferrari, Luca Vinciguerra, 1 milione e 127mila euro.

I due ex dipendenti sarebbero stati costretti da Voltini a firmare le proprie dimissioni dietro la minaccia di azioni di responsabilità per presunte perdite patrimoniali del Consorzio Agrario. Sarebbero anche stati sequestrati fisicamente in una stanza e sarebbe stato loro impedito di usare il telefonino. In quella fase non avrebbero nemmeno potuto contattare un legale. Tutto questo sarebbe avvenuto in violazione delle norme che regolano l’interruzione del rapporto di lavoro. Il mancato rispetto delle procedure avrebbe inoltre causato un danno economico ai due dipendenti, costretti a rinunciare alle indennità previste in caso di interruzione del rapporto di lavoro senza preavviso e senza giusta causa. In relazione a questa vicenda, Voltini era stato inizialmente interdetto dalla presidenza del Consorzio Agrario e poi reintegrato.

La sentenza è attesa il prossimo 5 novembre.

 

 

 

 

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