Piste ciclabili a Cremona, interrogazione di Nolli (M5s)

24 Giugno 2021

‘In questi ultimi anni abbiamo visto proliferare in molte strade cittadine delle piste ciclabili che non  sempre sono apprezzate dai ciclisti.  Questo comporta molti svantaggi: 

  • diminuzione della larghezza della carreggiata destinata alle automobili; 
  • riduzione del numero dei parcheggi disponibili (con conseguente aumento del traffico)  e  aumento del rischio per quei ciclisti che continuando ad ignorare la ciclabile si trovano a  dover condividere con le automobili una carreggiata più stretta (soprattutto in via Brescia)’. Lo scrive Luca Nolli, consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Cremona in una interrogazione a risposta orale inoltrata al presidente del consiglio’. 

‘Gli svantaggi – prosegue l’esponente del M5s –  sarebbero compensati dall’aumento di sicurezza per i ciclisti qualora le usassero, ma  mi duole constatare che tali ciclabili vengono spesso snobbate dai ciclisti forse perché non ritenute  comode o sicure’. Tutto ciò premesso, nella sua interrogazione Nolli chiede al sindaco e all’assessore competente: 

  1. Perché, i progetti delle ciclabili non vengono discussi e presentati in commissione in modo  da coinvolgere i consiglieri comunali (maggioranza e minoranza) nella valutazione dei  progetti e investire i soldi pubblici al meglio? 
  2. Vengono ascoltate le osservazioni esposte dalle associazioni ciclisti per esempio FAIP o il  Comune continua imperterrito per la sua strada non ascoltando nessuno? 
  3. A oggi, continuano le azioni di contrasto per indurre i ciclisti ad usare le ciclabili?
  4. 4. Quanti verbali sono stati fatti dal primo gennaio 2021 ad oggi 24 giugno 2021 per il mancato uso delle piste  ciclabili da parte dei ciclisti (ove presenti)? 

Una risposta

  1. Direi che c’è stato un abuso pseudoecologista delle piste ciclabili, sia da parte di chi le ha inventate, ossessionato sembra dal dovere di collocarle sempre e ovunque sia ipoteticamente possibile, senza pare minimamente considerare i pericoli a cui espone i ciclisti, stregato dalle esperienze nordiche, sia da parte dei ciclisti stessi. Quelli in particolare che si ritengono ancor più forti nel diritto di passare sempre e ovunque , sottovalutando il fatto che se anche hai il diritto di precedenza, che pericolosamente gli è stato amplificato, arrivano sulle piste o sulle strisce snobbando le misure di cautela comunque dovute. Dimenticando perciò, che se anche c’è un’assicurazione che poi paga i danni, tra il non essere investiti da un auto e l’esserlo, è sempre meglio il primo caso, anche se hai ragione. E che tra i due, l’auto e la bici con relativi conducenti, solitamente chi ha la peggio sono i secondi. Ecco perchè le piste spesso, in città ove non c’è stata alcuna modifica sostanziale del traffico, si rivelano più un boomerang, da tutti i punti di vista, quello ecologista e quello della tutela della salute dei ciclisti.

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