Cremona, polo logistico: traffico, inquinamento e immigrati in arrivo

24 Agosto 2022

Lo scorso 20 luglio lo stato maggiore del Comune capitanato dal sindaco Gianluca Galimberti ha presentato in pompa magna un rapporto il cui titolo non lascia spazio a dubbi: ‘Cremona città attrattiva – Aiuti alle imprese’. Nel corso della conferenza stampa sono state elencate le misure che l’Amministrazione ha realizzato e sta realizzando per ‘agevolare le imprese e gli investitori che decidono di scommettere sulla città’. ‘Cremona punta su lavoro e occupazione’ ha chiarito il primo cittadino, tacitando chi pensa e dice che la città stia spegnendosi o che addirittura sia già sul catafalco. Lo scopo dei ‘Pacchetti localizzativi’ è attrarre imprese, favorire investimenti e salvaguardare i posti di lavoro, ha premesso il sindaco, che poi ha dato i numeri, nel senso che ha snocciolato cifre che dimostrano quanto il Comune favorisca lo sviluppo economico del territorio. I beneficiari degli  incentivi spaziano dalle imprese di ristorazione, ai negozi di vicinato, alle attività genericamente definite commerciali, cioè ai supermercati che spuntano come funghi in ogni angolo della città. Dalla Ex Piacenza Rimorchi, all’Armaguerra, all’ex Euro Litografica è tutto un florilegio di attività sulle quali spicca con le sue 400 assunzioni su tre turni la logistica lungo la via Mantova.  Ma non è tutto oro quel che luccica.

Col nuovo polo in zona San Felice si prevede il movimento quotidiano di 1600 camion, 1700 auto, 600 furgoni.  Un’occasione preziosa per il territorio, secondo l’Amministrazione  comunale. “Paghe da fame e turni da incubo: la logistica è l’inferno dei lavoratori e un sogno per le multinazionali”  secondo Fanpage. Vediamo nel dettaglio. Dal momento che la retribuzione netta contrattuale  per i neoassunti è di poco più di mille euro mensili, è facile prevedere che i cremonesi non sgomiteranno per ottenere  l’ambito posto di lavoro. E’ vero che altri impieghi fanno sembrare un miraggio questo stipendio, ma sarà necessario utilizzare mano d’opera non locale, con il conseguente affollamento di lavoratori non cremonesi e probabilmente non italiani che dovranno trovare una sistemazione più o meno adeguata. Resta da vedere se e come Cremona (San Felice?) è attrezzata per garantire  l’ospitalità a centinaia e centinaia di lavoratori provenienti da altre zone d’Italia e del mondo. Resta anche da vedere quali conseguenze subirà l’attuale valore di mercato delle abitazioni di San Felice davanti alla rivoluzione del traffico pesante e alle nuove necessità degli immigrati. E’ da escludere una rivalutazione delle abitazioni. E’ più verosimile pensare a una perdita del loro valore di mercato.

Quindi oltre alla progressiva deriva edilizia, al consumo di terreno agricolo, alla impermeabilizzazione del territorio, al traffico pesante alle stelle, all’invasione di lavoratori stranieri, alla svalutazione delle case, che cosa può portare di buono un polo logistico a una città come Cremona? Se poi si considera che la catena di fornitura non si limita al trasporto delle merci tra il casello autostradale e il polo logistico e viceversa, ma comprende il recapito a domicilio, in una zona con collegamenti ferroviari da terzo mondo sarà inevitabile che i pacchi scaricati al polo viaggino su tutta la rete viaria con ulteriore incremento del traffico. Visto che la tangenziale è in sofferenza come pure il primo tratto della via Mantova, è  ipotizzabile  che il polo logistico servirà da apripista a nuovi collegamenti stradali e autostradali. Un bell’affare per l’Amministrazione comunale, non c’è dubbio, ma con pesanti conseguenze sul futuro dei cremonesi.

Al confronto col nascente polo logistico, la ristrutturazione di piazza Stradivari, lo smantellamento della linea urbana di filobus, lo sgangherato rifacimento dei giardini di piazza Roma sono quisquilie direbbe Totò. Regalare  il parco del Morbasco a una iniziativa privata nobile  ma realizzabile altrove, massacrare  la viabilità cittadina con un incremento esponenziale del traffico, appoggiare le costruzione di un nuovo, piccolo e inutile ospedale, lasciare la città al suo destino di luogo tra i più inquinati d’Europa sia per la qualità dell’aria che del sottosuolo, favorire la proliferazione di centri commerciali non migliorano la qualità della vita dei cittadini. E’ un programma da non condividere. Ma soprattutto è questo che vogliono i cremonesi?

 

 

Vittoriano Zanolli

 

 

 

8 risposte

  1. ….A VESCOVATO IL PROSSIMO!

    A Vescovato sorgerà la prossima area commerciale gia’ autorizzata di 20 mila mq. In fregio alla ex SS10. E pensare che in paese c’è un’area pronta da più di dieci anni in attesa di un polo commerciale mai sorto. Addirittura servito da mega rotonda costata più di 300 mila euro e pagata…..da Provincia e cittadini di Vescovato. Area illuminata: a carico dei cittadini. Luogo che ha già creato malumori fra i residenti per il degrado e assenza di controlli.

    Tenendo conto del contesto socio economico attuale e futuro dei paesi, dell’aumento della popolazione anziana e dei costi di trasporto, il trend individua tutt’altra direzione di sviluppo di servizi: piccoli discount in paese facilmente raggiungibili senza auto!

    A chi serve quindi quest’altra area commerciale?

    Interessante anche l’articolo di altraeconomia.it sul consumo di suolo e le risposte degli amministratori intervistati.
    https://altreconomia.it/il-consumo-di-suolo-in-italia-non-fa-notizia/

  2. Solo un breve commento.
    L’area commerciale che esiste da oltre dieci anni esisteva quindi anche sotto l’amministrazione precedente (guidata proprio dalla Sig.ra Bonfante); il polo commerciale mai sorto non dipende certo da scelte amministrative (passate e presenti) ma da investitori privati che purtroppo probabilmente non hanno trovato le giuste opportunità con la proprietà dell’area.
    L’illuminazione è pubblica e lo era anche prima, non si capisce quindi perchè solo ora è un onere dei cittadini.
    Ciò che sorgerà in fregio alla SS10 è anch’essa area privata (tra i comuni di Vescovato e Cicognolo) e trova il suo giusto fine nell’iniziativa commerciale privata della proprietà nel pieno rispetto di tutte le normative vigenti, e per la locazione e la destinazione d’uso non è certo paragonabile a quella presente in paese.
    Inoltre le amministrazioni di Vescovato e Cicognolo hanno condiviso in pieno accordo ogni singolo passaggio; con il collega Angelo Bergamaschi, primo cittadino di Cicognolo, siamo convinti che questo polo porterà occupazione e potrà valorizzare l’aspetto residenziale, facendo se possibile da ulteriore attrattiva al territorio circostante.
    La mera polemica a fini ideologici lascia il tempo che trova; la denigrazione a 360 gradi tuttavia ha bisogno di semplici risposte che non si basano certamente su prese di posizione, per riportare il tutto nel corretto alveo.

  3. Buongiorno Vittoriano, mi permetto suggerirti un argomento da approfondire che interessa tutti i cremonesi: Il vigile urbano questo sconosciuto!!. Grazie, Mario. .

  4. Buongiorno Sig. Conti,
    relativamente all’illuminazione pubblica, un conto è avere 5 lampioni ed un altro è dover pagare l’illuminazione generata da un polo di quelle dimensioni.
    Nessuno ha fatto riferimento a “precedenti amministrazioni” come nel suo caso, forse è un nervo scoperto che la porta a mettere le mani avanti? La Sig.ra Bonfante stava semplicemente dicendo che, essendoci già un’area predisposta da diverso tempo, forse sarebbe stato il caso concentrarsi sul renderla più appetibile anziché costruirne la copia a pochi km di distanza (se già era difficile collocare aziende in zona Vescovato, ora sarà quasi impossibile).
    Il Suo commento quindi, con tutto il rispetto, non lo trovo pertinente né con l’articolo e né tanto meno come risposta al commento della Sig.ra Bonfante.

  5. Gentile Sig. Sindaco Conti,

    Quando si preferisce non argomentare si chiama in causa l’ideologia.

    Ci sono scelte che devono appartenere a chi amministra indipendentemente dal proprio credo politico. Quando sono segno di civiltà e risposte concrete al nuovo contesto sociale ed economico in cui viviamo. 

    Oggi più di sempre la terra coltivabile va salvaguardata e non per motivi ideologici. È una constatazione, ormai, pluridocumentata e nota. Non dimentichiamo che siamo fra i peggiori consumatori di suolo in Italua secondio il Rapporto Ispra.

    Perché consumare 20 mila mq di terreno oggi coltivato se a meno di 1km in linea d’aria c’è un’area pronta e servita viabilisticamente per la quale sono stati spesi soldi pubblici? Al sindaco spetta per legge la potestà programmatoria del territorio. È un preciso compito e dovere del sindaco slegato dalle sue convinzioni partitiche, invece con queste scelte, l’interesse privato è prioritario anche quando è contro l’interesse collettivo.  Peraltro essendo in corso la variante del Pgt l’Amministrazione avrebbe potuto consentire solo l’utilizzo delle aree gia esistenti senza prevederne altre in zone distanti dal nucleo abitato. 

    Il privato, disponibile ad investire, avrebbe certamente risparmiato parte delle opere di urbanizzazione. E anche il Comune. In questo modo, la Giunta attuale, conta ancora per gestire il bilancio sugli oneri di urbanizzazione, quindi, usa terra coltivabile per fare cassa. Preoccupante.

    L’area scelta da cementificare era stata individuata almeno 15 anni fa. Come possono scelte così lontane nel tempo essere riproposte uguali in un contesto cosi cambiato? 

    Sono 340 i locali vuoti a Vescovato, fra case e capannoni, più le aree vuote già urbanizzate che non possono ritornare ad essere coltivabili, perché nessuno economicamente può sostenerne i costi. Aree che erano state concesse con la promessa di investimenti e di nuova occupazione. Queste aree (quelle di Via Vecchia Filanda, Via Miglioli dietro il campo sportivo, l’area Delbarba davanti al cimitero di Vescovato) hanno generato per il Comune durante i mandati dell’amministrazione Superti 1,5 milioni di euro di cassa. Aree oggi  abbandonate che continuano ad essere solo un costo per i cittadini. 

    Vescovato è fra i Comuni che hanno un alto tasso di persone anziane destinato ad aumentare stante la denatalita’ in generale. Anche per questo la riqualificazione della strada di attraversamento del paese era stata voluta per agevolare gli spostamenti in autonomia anche delle persone anziane.

    Ne consegue che servono servizi in paese, perché anche spostarsi in auto costerà sempre di più e i servizi non possono essere goduti solo da chi può permetterselo.

    Sindaco, ammetta che sono scelte non nell’interesse dei cittadini.

  6. Gentile Sig.ra Bonfante
    Rispondo senza ulteriormente proseguire.
    Ognuno è libero di pensarla come crede.
    Mi accusa di compiere scelte “non nell’interesse dei cittadini”, frase di una gravità assoluta che respingo in maniera ferma e decisa.
    La polemica politica (al suo posto preferirei gestirla come “confronto”) ha i suoi spazi e i suoi luoghi predestinati, e anche i suoi linguaggi.
    Non ammetto che si imputino scelte della giunta che presiedo ad esclusivo interesse privato senza considerazioni sul territorio e sulle normative.
    Che poi la giunta faccia questo “per fare cassa” è frase di una bassezza incredibile, denigratoria e diffamatoria.
    È questo modo di comportarsi che chiamo “ideologico”, non saper rispettare anche se non condividendole (come certo è diritto di ognuno) scelte lecite che purtroppo non possono piacere a tutti, ma che sicuramente non nuociono alla collettività come si vuole far intendere.

  7. Buongiorno direttore,
    Niente, lo abbiamo detto in tutte le salse e con tutti i dati che la qualità della vita peggiora, che trasformare i nostri paesi in un interland di strutture commerciali e produttive alla lunga non paga e impoverisce (quasi) tutti.
    Ci sono ancora nel 2022, in barba a tutte le crisi e congiunture, amministratori che fanno da mediatori, da facilitatori per le grandi speculazioni della Grande Distribuzione. Un intreccio di interessi che coinvolge politica e istitizioni, industriali e mondo agricolo, senza ideologia, trasversale dai Galimberti ai Conte.
    Questa macchina guarda solo al profitto come innocentemente dichiara il Sindaco Conti. Questi si sentono i padroni del paesaggio e te lo peggiorano o inquinano promettendoti di farti lavorare.
    Riprendiamoci il nostro territorio!
    Grazie

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