Portesani a Poli: no alla danza sul tavolo del Comune

3 Giugno 2025

“È normale, giusto e bellissimo che la città e la squadra di calcio festeggino un successo sportivo come la promozione nella massima categoria calcistica del nostro Paese. Non è normale invece che per esprimere la giusta felicità si danzi e si battano i piedi su un antico tavolo collocato nella prestigiosa sala della Consulta di Palazzo Comunale: sede, da sempre, di importanti incontri istituzionali. Altrettanto non è normale che il sindaco Andrea Virgilio e altri assessori assistano a questo scempio senza dire nulla, ma limitandosi a mettere le mani davanti al volto. Non è altresì normale che in quella sala non ci sia stata una vigilanza adeguata. Ma tutto questo è l’ennesima dimostrazione di come a palazzo regni la totale superficialità nella gestione di cose e persone”. Lo dice Alessandro Portesani capogruppo della lista Civica ‘Novità a Cremona’ commentando un video apparso sul web in cui si vedono, nella notte dei festeggiamenti per la promozione in serie A della Cremonese, persone che salgono sull’antico tavolo posto all’interno delle prestigiose sale comunali.

“Il tavolo, come afferma lo stesso Comune di Cremona e in particolare l’assessore Paolo Carletti pure presente alla danza sul legno, è uscito nel gennaio di quest’anno da un importante lavoro di restauro: ovviamente pagato con i denari di tutti i cremonesi. L’opera dell’ebanista Orlando Baltieri, come le venti sedie e la poltrona in “stile Settecento” che lo accompagnano, è stato riportato alle sue dimensioni originali. Permettere che sia utilizzato come pista da ballo ci sembra veramente un oltraggio a Cremona città dell’arte. Con l’aggravante che l’amministrazione non ha organizzato alcun presidio per far in modo che i giusti festeggiamenti avvenissero senza andare a interessare le opere contenute nel palazzo Comunale”, aggiunge Portesani.

“Non solo. A questo c’è da aggiungere la presenza, per quasi tutta la notte, di un trattore in piazza del comune. Logico per i tifosi festeggiare. Logico, sarebbe stato per l’amministrazione pubblica, provvedere affinchè almeno qualche minima regola venisse rispettata”, conclude l’esponente di ‘Novita’ a Cremona’.

“Capisco che sia molto dura la vita di Roberto Poli: portavoce, suo malgrado,  di una maggioranza che non perde occasione per farsi criticare. Apparire tutte le volte come il Gatto Silvestro di turno arrampicato con le unghie sullo specchio: non è certo piacevole e salutare. Non è bello scrivere che non esiste il problema delle baby gang ed essere smentito un secondo dopo da tutto lo schieramento al completo delle forze dell’ordine e irriso sui social media. E’ per quello che mi fa tenerezza quando, mandato allo sbaraglio,  spiega che la danza su di un prezioso tavolo che appartiene al Comune (cioè a tutti noi) deve essere perdonata. Compresa. Giustificata. Già è la solita storia. Tutto è permesso. A ogni azione c’è sempre un ‘però’ e un ‘ma’ che servono per non dover mai chiedere scusa. Per non prendersi mai alcuna responsabilità. Poli andate avanti così. Forza. Tutto va bene madama la Marchesa. Poi sta sereno, per quanto può. Anche noi abbiamo tifato Cremonese “. Lo dice Alessandro Portesani, rispondendo al capogruppo del Pd Roberto Poli.

3 risposte

  1. Ci si chiede con che faccia si possa punire adeguatamente chi vandalizza la città. Chissà, magari anche chi spacca le statue di Stradivari ha qualche motivo per essere euforico. Chi ha un ruolo che lo pone particolarmente in vista, che siano politici o calciatori, deve essere consapevole di essere considerato un modello, un esempio. E come tale ha una grande responsabilità. Soprattutto verso i giovani. Avrebbero ballato sui tavoli a casa loro? Non erano in possesso delle loro facoltà mentali? L’euforia aveva dato alla testa in modo incontrollabile? Il dottor Poli sarebbe potuto intervenire nella sua duplice veste.

  2. Si chiama “educazione” . Si chiama “rispetto”. Anche se in preda alla trance post agonistica/alcoolica sono valori che, se interiorizzati, impediscono il troppo entusiasmo. E come sempre: il troppo stroppia. Caro sindaco, cari assessori ultras, aprite le porte di casa vostra e accogliete i ballerini felici sui vostri tavoli.

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