Prc e Unione Popolare: salario minimo a 10 euro all’ora

22 Agosto 2023

In questi giorni il Partito Democratico ha fatto partire una raccolta di firme a sostegno della proposta di legge presentata insieme ad Azione, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana ed Europa Verde, per un salario minimo di 9 euro all’ora, che al netto delle ritenute fiscali e previdenziali significano 6 euro netti all’ora, sicuramente un passo avanti rispetto all’attuale situazione, ma assolutamente insufficiente per far vivere a un lavoratore un’esistenza libera e dignitosa.

Ci sarebbe molto da dire sul fatto che alcune di queste forze hanno governato per anni senza porsi minimamente il problema di un salario minimo, come le organizzazioni sindacali che sostengono debba essere lasciato alla contrattazione, quando attualmente in Italia ci sono ben 4.578.535 lavoratrici e lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora, in particolare i lavoratori domestici, quelli che lavorano in agricoltura (nel Casalasco-Mantovano la raccolta dei meloni e delle melanzane, sotto il sole, viene fatta a 5/6 euro all’ora), quelli che lavorano nelle imprese di pulizia.
Ma ad avere salari indegni di un Paese civile non sono solo lavoratori costretti a subire contrati pirata firmati da sindacati di destra come l’UGL, ad avere salari vergognosi sono anche lavoratori con contratti firmati a Cgil, Cisl e Uil, come l’ultimo contratto dei vigilantes e dei servizi fiduciari, firmato alla fine di maggio 2023 con il minimo salariale a 5,6 euro all’ora. Si pensi che nel mese di luglio il Tribunale di Milano ha accolto le conclusioni della Procura e ha confermato il commissariamento della Mondialpol, uno dei più grandi istituti di vigilanza in Italia, con una paga media di poco più di 5 euro all’ora.
I dati del Cnel certificano che sono centinaia i contratti collettivi farlocchi, che danno luogo ad una rincorsa al ribasso nei trattamenti economici e normativi del lavoro, un vero e proprio dumping di manodopera a cui nessun governo, neppure quelli a guida PD, ha voluto porre rimedio. Landini partecipa ai convegni delle opposizioni per l’introduzione del salario minimo di 9 euro e poi la sua organizzazione sindacale firma contratti indecenti, in contrasto con l’articolo 36 della Costituzione ” Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione….sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Unione Popolare da mesi raccoglie le firme su una proposta di legge di iniziativa popolare, per 10 euro all’ora, pagati dagli imprenditori e non parzialmente dallo stato come prevedono le attuali opposizioni, con la previsione di adeguare il minimo salariale all’aumento dell’inflazione.
La proposta di Unione Popolare ha il merito di aver suscitato una mobilitazione su un tema cruciale e di aver costretto le opposizioni parlamentari ad occuparsi finalmente del problema. Si tenga presente che in tutti i paesi europei OCSE dal 1990 ad oggi il salario medio annuale è aumentato, non in Italia, dove è diminuito del 12 per cento come conferma il Global Wage Report 2022-2023 appena presentato dall’ILO, l’Organizzazione Internazionale del lavoro.
Pertanto invitiamo tutti, anche quelli che hanno sottoscritto la petizione delle forze di opposizione, a firmare la nostra proposta di legge, per spingere i sindacati a rivedere le politiche salariali incistate dentro le compatibilità dettate dalle imprese, abbandonando l’impianto culturale concertativo.
Costruiamo un forte movimento per il diritto ad un salario dignitoso, per il diritto al lavoro e per una lotta contro tutte le forme di precarietà nel mondo del lavoro.
Piergiuseppe Bettenzoli
segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
Unione Popolare

 

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