Quirinale, una farsa. E dal Paese reale salgono solo fischi

31 Gennaio 2022

L’ovazione quasi unanime del mondo politico per la rielezione di Sergio Mattarella e l’odierno plauso dei mercati finanziari distolgono temporaneamente l’attenzione dai molti problemi che il governo Draghi deve  affrontare, aggravati dall’instabilità dell’esecutivo. Le tensioni nella compagine governativa non sono inedite, ma dopo lo spettacolo offerto al Paese la scorsa settimana non è più possibile nascondere la polvere sotto il tappeto. Centrodestra e Movimento 5 stelle sono alla resa dei conti, con fibrillazioni in maggioranza. Sono in discussione ruolo e destino di Matteo Salvini e di Giuseppe Conte. Il segretario leghista, formidabile macinatore di consensi, ha dimostrato limiti imbarazzanti nella veste di stratega: ha gettato nel tritacarne del totonomine 22 personaggi di vario calibro per poi ripiegare sul Presidente uscente. Giorgia Meloni gli ha già presentato il conto; Giorgetti & C. non tarderanno a farlo ma le dinamiche interne della Lega hanno tempi e seguono percorsi difficili da prevedere. Non se la passa meglio il presidente grillino al quale Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno già dato un assaggio del piatto avvelenato che l’attende. Anche Conte come Salvini si è mosso come una falena impazzita sotto i riflettori del Quirinale. Accecato dalla rivalità con Draghi, ha smarrito la lucidità mostrata quando da premier ha sostituito la giacca giallo-verde con quella giallo-rossa. Con freddezza luciferina ha sputato tutti i rospi che Salvini gli aveva fatto ingoiare durante il suo precedente mandato, rendendogli pan per focaccia. Ma adesso la ruota della fortuna gira in senso contrario per entrambi, con ripercussioni inevitabili nel governo delle larghe intese.

Anche lo stellone di Draghi si è appannato. Archiviate le ambizioni presidenziali, già da oggi il premier deve confrontarsi con una maggioranza ballerina e affrontare i molti dossier lasciati in sospeso da mesi. E’ necessario un rilancio dell’azione di governo, complicato  dalla precaria situazione politica. La pessima prova fornita dai partiti, commissariati perché incapaci di nominare un nuovo capo dello Stato, non si cancella nell’opinione pubblica col reincarico a Mattarella. Basta navigare sui social,  pancia del Paese, per averne contezza. Il malumore generale risparmia, per ora, solo il Capo dello Stato, considerato vittima di un sistema parassitario e ingessato, in grado solo di garantire privilegi a chi ne fa parte.

Tra i molti commenti fioriti in queste ore sul web, quello che dà il senso del disgusto generale è il seguente: ‘Bene la rielezione di Mattarella, ma servivano 8 giorni di lavoro di 1.009 persone oltre a 1.500 dell’entourage che noi contribuenti paghiamo per perdere tempo e per salvare le loro poltrone? E adesso faranno campagna elettorale per 8-10 mesi, rallentando l’iter di tutte le leggi, per accaparrarsi le future 600 poltrone. Un’assurdità per noi che li manteniamo pagando imposte e tasse fino al 48 per cento: soldi utilizzati per i loro stipendi e contributi pensionistici’. Ed eccone un altro: ‘Pare accreditarsi l’ipotesi di una grande farsa… Tutto concordato per confermare Draghi al governo, finire la legislatura con paga assicurata ai 5 stelle morituri, graticola per il pollo Salvini, Meloni in splendido isolamento e pappa per tutti. Draghi gran maestro a difendere l’Italia prima dell’ascesa al Quirinale con la futura legislatura. Mattarella vittima o complice? Nella migliore delle ipotesi ostaggio’. Salverà il Paese? Speriamo. Intanto ha salvato 1009 lautamente pagati ma incapaci di fare il loro lavoro.

La messinscena dei giorni scorsi a Montecitorio ha azzerato la già scarsa credibilità della classe politica, senza eccezioni. Il Paese reale, fatto di gente vera, è disilluso e stanco. Non ne può più di tatticismi, teatrini e commedie dell’assurdo. L’Europa applaude Mattarella e Draghi e la Borsa brinda. Ma dalla pancia del Paese salgono solo fischi.

 

Vittoriano Zanolli 

5 risposte

  1. Condivido tutto ! Purtroppo non c’è più speranza (magari) 😄! Fino che ci sarà l’ultimo euro da saccheggiare , non ce li toglieremo dai c…. ! I compagni che pensano ancora al Che , sono complici , e ignoranti perché i loro pupilli li stanno fregando e non se ne accorgono !! Sicuramente quello che hai scritto non lo troverò sulla Provincia di domani! Ciao

  2. Condivido appieno quello che hai scritto; unica critica: hai steso un pietoso velo sull”insostituibile ‘presenza’ settennale di Mattarella. Le omissioni possono essere gravi come le azioni. E ciò vale in ogni campo non solo quello giuridico. Speriamo che S. Sergio sia più presente in futuro..

  3. Considerazioni realistiche ben oltre i segnali di fumo e le cortine fumogene che contraddistinguono la bassa propensione dei nostri politici nel loro inconcludente lavoro superpagato. E questo secondo loro sarebbe un segnale di svecchiamento ….poveri noi….chissà dove andremo a finire …. comunque W i nonni…..

  4. Quanto hai descritto è frutto di una autoreferenzialita’ impudente; dai discorsi dei politici non traspare nessun senso di colpa per la pessima figura appena fatta…ogni considerazione appare superflua.

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