Reddito di cittadinanza. M5s: ‘913 cremaschi in difficoltà’

21 Ottobre 2021

‘Il reddito di cittadinanza sta funzionando. A dimostrarlo è la volontà esternata dal governo Draghi di non eliminare l’aiuto fortemente voluto dal M5S, finanziando ulteriormente la manovra, anche per il 2022, con 1 miliardo di euro. A dimostrarlo è soprattutto il fatto che, nella sola provincia di Cremona, nel
mese di gennaio 2021 sono state 6.469 le persone che hanno richiesto il reddito di cittadinanza con un importo medio di 504,79 euro’. A chiarirlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia il quale ha poi aggiunto:
‘È avvilente come ancora si cerchi di svilire e mortificare una misura sociale che sta aiutando milioni di persone in difficoltà in tutto il Paese (dati Inps sul reddito di cittadinanza aggiornati al mese di agosto 2021 ci raccontano che sono 1,36 milioni i nuclei beneficiari per oltre 3 milioni di persone), tra l’altro in un
momento storico delicato, solo sulla base di quei truffatori o furbetti (così come vengono chiamati), che nel nostro territorio è di circa il 3% sul totale dei percettori. A diversità di altre misure qui i controlli ci sono e funzionano’. Dati alla mano la Caritas parla di 2 milioni di poveri supportati nel 2020 in Italia grazie al Rdc. Quasi la metà di questi, il 44%, ha chiesto aiuto per la prima volta. Il problema della povertà colpisce anche il Nord Italia: tra le regioni con più alta incidenza c’è anche il Trentino con una percentuale del 50,8%. ‘Leggendo questi dati – commenta Degli Angeli – stupisce ancor di più come si cerchi di smontare una
misura invece utile. Soprattutto quando il 30% dei nuovi poveri (va ricordato che il reddito di emergenza è stato creato come ulteriore argine sociale per aiutare le famiglie che non avevano i requisiti per prendere il Rdc e che durante la pandemia erano in difficoltà ndr) ha avuto bisogno di aiuto anche nel 2021 (dati
Ansa) e quando Openpolis ricorda che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990’. Andrebbe precisato che per molti il Rdc è l’unica forma di reddito: ad esempio una congrua percentuale dei percettori della misura non è occupabile. Si tratta di minori, anziani o persone con disabilità. Inoltre il Rdc serve anche ad integrare il reddito da lavoro. Il cosiddetto working poor, part time o madri sole con figli
a carico che non riescono a raggiungere una determinata soglia.
Precisa Degli Angeli: ‘Crema conta 948 percettori del reddito di cittadinanza dalla sua istituzione nel 2019. Le verifiche opportune, puntuali e precise della Guardia di finanza, che ringraziamo per il lavoro svolto, hanno fatto emergere che 35 erano i percettori senza diritto. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso in modo rapido e risolutivo. Dal canto nostro lotteremo contro l’illegalità e contro chi con le frodi sta infangando una misura di sostegno fondamentale (gli abusi registrati su scala nazionale cubano per meno dell’1% negli ultimi due anni), ma è innegabile che il Rdc sia stato un argine di protezione anche di
fronte all’emergenza covid’.

Per il consigliere pentastellato, eletto nel distretto cremasco, migliorare il Rdc significa non disperdere una misura-cuscinetto che restituisce dignità a chi è rimasto indietro. ‘Detto ciò – spiega – mi chiedo se Crema, con i suoi 913 percettori legittimi e oltre 2000 persone nei rispettivi nuclei famigliari coinvolti, possa far finta che il problema della povertà nella nostra città non esista e che il Rdc, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, non sia servito a nulla? Chi generalizza e specula offende centinaia di famiglie cremasche in difficoltà’.

Stupisce come, a fronte di questi dati allarmanti, per alcune forze politiche di centro come FdI e Lega, a cui si aggiungono i calendiani, i renziani e qualche altra voce stonata, il Rdc sia diventato terreno di scontro politico, vissuto sulla pelle dei cittadini veramente in difficoltà. Conclude Degli Angeli: ‘Riconosciamo che questa misura vada migliorata e siamo al lavoro per farlo. Nel frattempo, con lo stanziamento di 200 milioni aggiuntivi, il M5S ha difeso la misura in consiglio dei
ministri. L’obiettivo è quello di creare opportunità di impiego e trovare riqualificazione attraverso processi di formazione, come già detto anche dal presidente Conte. Questa è la riprova di come il M5S si stia battendo per mettere più soldi in tasca ai lavoratori. Intervenendo ad esempio sul cuneo fiscale. E tutto questo mentre in Senato il Movimento sta portando avanti la discussione sul ddl per il salario minimo’.

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