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Protesta agricola, Coldiretti e Libera Cremona non fiatano

2 Febbraio 2024

“Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia”. Lo ha detto il leader della rivolta degli agricoltori Danilo Calvani.   Che ha aggiunto: “Tra domani e dopodomani comunicheremo le date e i luoghi. Nei giorni successivi cominceremo a spostare i mezzi. Poi, abbiamo la volontà di fare una manifestazione senza mezzi a Roma nei giorni successivi. Il Governo non ci ascolta e le sigle non ci rappresentano più”, ha aggiunto. Questa rivolta segna il punto più basso nella crisi di rappresentanza delle organizzazioni sindacali agricole. E’ una protesta non solo contro il Governo e l’Unione Europea, ma anche contro Coldiretti e Confagricoltura.

“E’ la punta dell’iceberg di un profondo disagio degli agricoltori europei. Per troppo tempo e per troppi anni non sono stati ascoltati” commenta, intervistato da La Stampa, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Secondo Giansanti, “per troppi anni non sono state ascoltate le esigenze del settore agricolo. Anziché accompagnarci verso un mercato sempre più competitivo, l’Europa ci ha chiesto di diminuire anche del 20% la produttività. Ci sono riforme che annullano la possibilità di stare sul mercato”. Giansanti ritiene che all’Europa manchi “una visione, la politica dell’attuale Commissione non risponde ai valori fondativi di armonizzare l’agricoltura in Europa”.  Ma anche Confagricoltura, come Coldiretti, evidenzia un chiaro imbarazzo di fronte al diffondersi della protesta. Coldiretti si spacca e Confagricoltura non governa la rivolta, come invece accadeva in passato. Sempre più subalterne alla politica e al Governo, Confagricoltura e soprattutto Coldiretti individuano solo il nemico esterno, cioè la politica europea, non le conseguenze negative sulle imprese dei provvedimenti contenuti nella legge finanziaria.

E a Cremona, sedicente capitdale del latte italiano, le organizzazioni agricole tacciono. La Libera associazione agricoltori aspetta da Roma indicazioni  sul da farsi: Libera solo di nome, non di fatto, orami priva di qualsivoglia autonomia. Un comportamento incerto e attendista che evidenia la crisi politica e organizzativa e il distacco dalla base di quella che sino  a un decennio fa è stata la principale associzione imprenditoriale agricola del territorio e leader in Italia tra le unioni provinciale aderenti a Confagricoltura.  Stesso imbarazzo in Coldiretti e malumore crescente nelle due organizzazioni agricole.

Intanto con oltre un mese di ritardo rispetto alle prime iniziative di protesta avviate in ordine temporale prima in Olanda, poi in Germania, Francia e Spagna, adesso le manifestazioni si stanno diffondendo a maccnia d’olio in Italia, da nord a sud.  Un centinaio di operatori della campagna del nord Sardergna ha aderito questa mattina all’appello di “Riscatto agricolo”,  unendosi alla protesta che divampa in tutta Europa contro la crisi del settore e le scelte comunitarie.  Dal caro gasolio ai costi dei concimi, dall’Irpef sui terreni all’aumento delle tasse, “solo il nostro lavoro non vale niente”, è l’accusa verso una politica che “ci ha fatto morire e ora deve farci rialzare, consentendoci di lavorare”. Perché, è l’avvertimento dei manifestanti, “siamo stanchi di prendere colpi ai fianchi”.

Continua la protesta degli agricoltori a Ragusa. Questa mattina un corteo di trattori ha invaso il centro storico del capoluogo ibleo. A guidare la protesta un trattore che trasporta una bara con sopra la riproduzione in plastica di una mucca. “Presidente batti un colpo se ci sei” è il motto degli agricoltori e allevatori che protestano per l’assenza di aiuti di fronte alla stagione di crisi che sta interessando il settore primario a causa dell’assenza d’acqua, del caro gasolio e dei rincari che continuano a interessare l’agricoltura.

Da Cologno al Serio, in provincia di Bergamo, alla Valdichiana dove il traffico è bloccato all’esterno dell’autostrada A1: quarto giorno di proteste a Bettolle, in provincia di Siena. Il traffico, come già accaduto ieri, è stato già bloccato dal corteo dei circa 120 trattori che sono in marcia, nel percorso che va dalla rotatoria posta all’uscita del casello autostradale fino a Farniole, località nel Comune di Foiano della Chiana (Arezzo), dove è stato posizionato il presidio di Riscatto agricolo, movimento che organizza la protesta. La mobilitazione andrà avanti fino a domenica, secondo quanto annunciato: nel weekend sono attesi 400 trattori. Nei giorni scorsi, da Riscatto agricolo era stata paventata la possibilità di ulteriori azioni, come quella di entrare nell’autostrada del Sole, qualora non ci fosse stato un incontro con il ministro Francesco Lollobrigida.

Intanto sale sempre di più la pressione degli agricoltori in Belgio. All’indomani dell’assedio a Bruxelles, dove ora è tornata la calma, si moltiplicano i blocchi ai centri di distribuzione dei supermercati. Le azioni più pesanti si registrano in diversi depositi sparsi per il Paese delle grandi catene Colruyt, Delhaize e Lidl. Il premier belga Alexander DeCroo ha fatto appello agli agricoltori a rimuovere i blocchi stradali, in corso ormai da giorni in tutto il Paese. “Il segnale è stato dato. Lo abbiamo ricevuto sia a livello federale che a livello Ue. Oggi toccherà al governo fiammingo. C’è l’impegno a continuare a lavorare insieme nelle prossime settimane. Penso che sia giunto il momento di togliere i blocchi”, ha detto il premier, alla guida della presidenza di turno Ue, ai microfoni dell’emittente Vrt. “Il nostro approccio è stato quello di avviare le consultazioni mentre altri chiedevano di inviare l’esercito”, ha sottolineato, auspicando “il dialogo”.

 

 

Una risposta

  1. Giusto per chiarezza, questi agricoltori che bloccano e incendiano li arrestiamo denunciamo processiamo o si fa solo con gli ecologisti che si siedono in strada e colorano i monumenti?
    Salvini cosa dice? È troppo occupato a prendersela con la maestra ingabbiata in Ungheria?

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