Salvini: ‘Una centrale nucleare in Lombardia? Perché no’

15 Settembre 2021

‘Una centrale nucleare in Lombardia? E che problema c’è? Ci sono centrali nucleari nei pieni centri storici di tante città. L’Italia è l’unico Paese del G8 senza nucleare, oggi sono funzionanti 128 centrali nucleari, di cui 58 in Francia, e la Svezia di Greta ha otto centrali nucleari’. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio Anch’io su Rai Radio1. La dichiarazione integrale è riportata nel video pubblicato in calce a questo articolo.  E perché non nel territorio cremonese? I criteri geomorfologici che avevano indotto l’Enea a individuare Caorso per l’installazione di un reattore sono gli stessi di cinquant’anni fa, quando ‘Arturo’ era in costruzione. Non  il Mantovano, che è zona sismica, ma la zona prospiciente il fiume, se si decide l’ubicazione in Lombardia, sarebbe la candidata naturale a ospitare la centrale.

A riaprire il tema sull’energia atomica era stato nei giorni scorsi il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha importanti trascorsi come professore universitario di fisica a livello internazionale, secondo il quale se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso, è da folli non considerare questa tecnologia». Secondo Cingolani, l’energia nucleare non deve rappresentare un tabù, soprattutto ora che «si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante: ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non ancora matura, ma prossima a esserlo».

La reazione del Movimento 5 Stelle era stata immediata e negativa. Ma a schierarsi col ministro oggi è la Lega attraverso il suo segretario che riapre un dibattito archiviato dopo l’esito del referendum promosso in seguito allo scoppio avvenuto nel 1986 nella centrale di Chernobyl. Era stato l’allora vicesegretario del Partito socialista, Claudio Martelli, ministro della Giustizia e delfino di Bettino Craxi a fare da apripista per l’abbandono del nucleare, portando il Governo sulle posizioni critiche che vedevano già schierate da tempo le associazioni ambientaliste. Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca negli ultimi trent’anni, i tempi sono maturi per riaprire il dibattito. E’ illogico e oscurantista chiudere a priori l’argomento forse nel timore di perdere consensi e voti. Ma la buona politica  non è appiattita  sugli umori della gente soprattutto quando tratta di temi sui quali l’uomo della strada non è informato.

Salvini non è il solo politico ad affrontare senza pregiudizi la discussione sulle centrali atomiche. ‘Il nucleare ha fatto grandissimi passi avanti, adesso c’é un nucleare verde, un nucleare sicuro, personalmente credo sia anche il modo per non pagare bollette che continuano a crescere, siamo troppo dipendenti dall’estero per importare energia. Un nucleare verde, sicuro, credo sarebbe una buona cosa, non solo per la Lombardia ma per l’Italia’. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, commentando le parole del leader della Lega secondo cui non ci sarebbe nessun problema nell’ impiantare una centrale nucleare in Lombardia. Ed ecco la dichiarazione del governatore lombardo Attilio Fontana a Bergamotv: ‘Dobbiamo avere il coraggio di spogliarci delle ideologie e di guardare la realtà. Il mondo cambia. Anche in campo nucleare la tecnologia è andata avanti, quindi io mi chiedo perché  escludere a priori una possibilità che potrebbe risolvere gravi problemi del paese’.

Vittoriano Zanolli

 

 

Una risposta

  1. E’ umano temere ciò che non si conosce o che ci è stato descritto come pericoloso da fonti che riteniamo attendibili, è altrettanto umano gioire di situazioni che ci spacciano come migliorative, ma così non si va da nessuna parte.
    Di energia parlano più gli influencer che gli specialisti e così , ad esempio ,vengono considerati ecologici i veicoli elettrici che vengono alimentati da energia prodotta principalmente da centrali termoelettriche che impiegano soprattutto derivati del petrolio i cui gas prodotti nel processo di combustione contengono, tra l’altro, veleni e polveri sottili.( evito ogni commento sullo smaltimento delle batterie esauste)
    La diffusione dei veicoli elettrici è tra le più importanti cause della maggiore richiesta di energia elettrica di cui l’Italia , già carente, è costretta a rifornirsi da altri paesi a costi non più sostenibili .L’energia elettrica che acquistiamo è prodotta da centrali nucleari distanti pochi chilometri dai nostri confini settentrionali e non ci siamo mai preoccupati della loro pericolosità , anche se qualcuno ha già installato centrali elettriche nucleari di nuova generazione.
    Mi sembra ragionevole e di grande attualità, oltre che necessaria, la riflessione che ci ha proposto il ministro Cingolani, che , oltre ad essere una voce estremamente autorevole, è uno dei pochi ministri di questo Governo che tratta argomenti di sua provata competenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *