‘Schizzi cremonesi’, incontro con Cordani e Lonardi

8 Dicembre 2021

Un prezioso scrigno di ricordi che apre gli occhi sui protagonisti dell’arte cremonese del secondo Novecento, gli aneddoti privati, i legami con il contesto nazionale e internazionale. Una stagione magica per l’arte cremonese che non si è più ripetuta  è rie nel libro scritto a quattro mani da Tiziana Cordani, conservatore della Collezione artistica della Fondazione Città di Cremona e Fabrizio Lonardi. ‘Schizzi cremonesi – L’arte e gli artisti a Cremona nella seconda metà del Novecento. Un dialogo per non dimenticare’, racconta in oltre 300 pagine vicende poco conosciute vissute in prima persona da Cordani, corredato da una ricca documentazione fotografica e documentaria.

Ne parleranno gli autori venerdì 10 dicembre 2021 alle ore 16,30 sotto il lucernario di Net4market in corso Matteotti, 15 a Cremona.

Il libro è suddiviso in 10 capitoli, ciascuno legato a un periodo storico: anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta. Oltre cento le immagini e i documenti, un repertorio in gran parte inedito fatto anche di cartoline autografate, schizzi, caricature, provenienti dall’archivio privato dei due autori, dalle foto di famiglia degli anni Cinquanta a quelle più recenti, oltre naturalmente alle riproduzioni delle opere citate. Sono gli artisti che nella seconda metà del Novecento hanno lavorato a Cremona, delineandone la temperie culturale. Critica e passione, sotto forma di un dialogo a due voci, si fondono attraverso una vera parola-chiave: la memoria, celebrata qui dalla diretta testimonianza di una delle studiose più acute e accurate che il mondo dell’arte possa vantare.

I due autori presenteranno, per la prima volta in una mostra aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2022, alcune tra le più significative opere dalle proprie collezioni personali.

“Giunge un tempo della vita nel quale rivolgersi al passato appare in certa misura consolatorio e persino energizzante (…)”

(Tiziana Cordani)

“Credo che il fascino di questi dialoghi risieda proprio in questo equilibrio mirabile tra vita vissuta e storia che è ciò che li rende ‘veri’, oltre che sinceri e appassionati, incisivi e veloci come schizzi tracciati su un taccuino (…)”

(Fabrizio Lonardi)

 

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