Suini abbattuti settore in crisi, Pd: filiera a rischio

27 Ottobre 2024

Con la forte preoccupazione per l’incertezza del futuro dell’intera filiera suinicola dovuta al diffondersi delle peste suina africana, per le ripercussioni economiche e occupazionali, i consiglieri regionali del Pd Marco Carra, Matteo Piloni e Roberta Vallacchi chiedono l’audizione urgente in commissione congiunta Agricoltura e Attività Produttive dei sindacati dell’industria agroalimentare e dell’associazione di categoria degli industriali delle carni e dei salumi.

In particolare, è stata avanzata la richiesta, depositata ieri mattina, di audire Flai–CGIL Federazione Lavoratori Agroindustria, FAI CISL–Federazione Agricola Alimentare e Ambientale Industriale Italiana, UILA–Unione Italiana Lavoratori Agroalimentare, ASSICA-Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi.

Alla luce della richiesta del settore di incrementare il numero di veterinari, i consiglieri dem hanno depositato anche un’interrogazione nella quale chiedono a che punto sia la stesura del nuovo Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria (PRISPV) 2024-2028 e se questo corrisponda al documento ufficiale di Regione Lombardia.

“Solo negli ultimi cinque mesi – spiegano i consiglieri dem – in Lombardia sono stati abbattuti oltre 70mila suini, inclusi non solo maiali destinati all’ingrasso, ma anche scrofe fattrici. L’abbattimento di queste ultime provoca danni più profondi e duraturi al settore agroalimentare, con effetti che si protrarranno nel medio-lungo termine”.

“Ventuno sono i focolai attestati sul territorio lombardo – proseguono – il ventunesimo è stato scoperto lo scorso 18 ottobre, all’interno di un allevamento suinicolo a Pieve Fissiraga (LO). I sindacati del settore delle carni e dei salumi hanno lanciato un forte grido d’allarme e chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni regionali. Infatti, l’emergenza PSA, oltre che sanitaria, sta diventando occupazionale: si prevede che le aziende del settore dovranno, a breve, ricorrere in massa alla cassa integrazione”.

“Per questa ragione, accogliamo il loro grido di allarme e proponiamo che le istituzioni regionali si mettano a disposizione di un confronto sull’emergenza PSA e sulle ripercussioni che essa sta avendo su tutta la filiera chiedendo che vengano urgentemente audite in una seduta di commissione congiunta di Agricoltura a Attività Produttive. Non possiamo permettere che venga messo in ginocchio un settore così strategico per le province lombarde, con pesanti danni economici e occupazionali difficili da colmare se non si interviene in modo concreto e con la costante attenzione che l’emergenza della Psa richiede” concludono Carra, Piloni e Vallacchi.

Una risposta

  1. Forse non viene in mente a Piloni e ai consiglieri dem che chiedono l’urgente audizione in Commissione con i sindacati e le associazioni degli industriali del settore carni che il problema sia molto più di sostanza e stia nella non sostenibilità degli allevamenti intensivi (di ogni tipologia) di fatto incompatibili col benessere animale e causa di inquinamento dell’aria e dell’acqua e di pandemie tipo Covid, come documentato e denunciato in ‘Food for profit-24’ e certamente troppo presenti in Lombardia e nel Cremonese, ai quali si destina prima la gran parte dei quasi 400 milioni di euro di finanziamento della PAC (ib.) e poi anche gli indennizzi a copertura delle perdite subite a causa delle epidemie come i 50 milioni ora richiesti per questi settori dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini?

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