Una questione di lingua

3 Giugno 2022

I due nottambuli guardano l’orologio mentre al campanile battono le ore: sono le cinque e una nebbia fitta è calata sulla piazza del Duomo. L’oscurità, ancora profonda, avvolge la città – una città di provincia della bassa lombarda – e la grande torre è inghiottita dalla foschia. Anche i
festoni natalizi sono scomparsi, sembrano svaniti nel nulla… I due nottambuli – un farmacista e un avvocato – si fermano sotto un lampione che spande per un breve tratto all’intorno una luce fioca e lattiginosa. Sono appena rientrati da un night club fuori città, dove alcune entreneuses straniere, dopo lo spettacolo di striptease, hanno riservato loro – come accade con i clienti generosi – prestazioni più intime nella penombra del separé. Fumando l’ennesima sigaretta prima di rincasare i due amici si scambiano le ultime considerazioni, un po’ goliardiche, sulle forme e
sulla vivacità delle due ragazze che li hanno intrattenuti offrendosi nude sui divanetti di velluto rosso.

D’un tratto dalla nebbia sbuca una coppia di mezza età: sono turisti – marito e moglie – e ciascuno trascina spaesato una valigia trolley. Si avvicinano ai nottambuli come ad un’àncora di salvezza e chiedono informazioni in una lingua – il tedesco – che i due amici non conoscono. Il più alto, il farmacista, tenta con l’inglese e col francese, ma senza successo. Sul volto dei turisti si dipingono l’ansia e lo sconforto. La coppia viene da Wuppertal e nessuno dei due – un rappresentante di
dolciumi con la passione dell’astronomia e una casalinga – spiccica una parola che non sia di tedesco. Non riescono dunque a spiegare ai nottambuli di far parte di un gruppo in gita e di essere stati sistemati, per un disguido organizzativo, in un albergo diverso e distante circa un kilometro da quello dove ha pernottato il resto della comitiva, cui devono ricongiungersi al più presto per riprendere il viaggio. Il percorso tra i due alberghi è semplice, basta seguire il corso principale; ma in mezzo a quella nebbia i due turisti si sono infilati maldestramente in una laterale e sono rimasti intrappolati nella ragnatela di vie, viuzze e vicoli che circondano la piazza del Duomo. Ma tutto questo i nottambuli non possono saperlo… e nel frattempo i tentativi di conversazione dei due tedeschi si fanno agitati e ancor più confusi… nei loro occhi si intravede ormai la disperazione: non sono in grado di raggiungere il punto di ritrovo, né sanno ritornare sui propri passi in albergo… si sono persi, che fare?

La comitiva, non trovandoli né da una parte né dall’altra, partirà senza di loro? Il più basso dei nottambuli – l’avvocato – che fino a quel momento si era tenuto un po’ in disparte a fumare, si avvicina e si rivolge alla coppia. “Latine loqueris?” E’ un attimo. Dopo la sorpresa iniziale il volto dell’uomo si illumina di graditudine e di sollievo.
“Lokvor, lokvor… ja, ja… lokvor! ” esclama il turista tedesco in un eccesso di fiducia.

 

Gianni Carotti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *