Unicef e Oms, settimana mondiale dell’allattamento

4 Agosto 2021

All’inizio di quest’anno governi, donatori, società civile e settore privato si sono uniti per lanciare il Nutrition for Growth Year of Action, un’opportunità storica per trasformare il modo in cui il mondo affronta l’impegno globale di eliminare la malnutrizione infantile. L’allattamento è cruciale per realizzare questo impegno.

L’avvio dell’allattamento nella prima ora dopo la nascita, insieme all’allattamento esclusivo per sei mesi che continua con cibi complementari fino ai 2 anni e oltre, offre una potente linea di difesa da tutte le forme di malnutrizione infantile, che comprende ritardi nella crescita e obesità. L’allattamento agisce anche come primo vaccino per bambini e bambine, proteggendoli da molte malattie comuni dell’infanzia.

Anche se ci sono stati progressi nei tassi di allattamento negli ultimi quarant’anni – con un incremento del 50% nella prevalenza dell’allattamento esclusivo a livello globale – la pandemia da covid-19 evidenzia la loro fragilità. In molti paesi, la pandemia ha causato importanti interruzioni nei servizi di supporto all’allattamento, incrementando il rischio di insicurezza alimentare e malnutrizione. Diversi paesi hanno riportato che i produttori di alimenti per l’infanzia hanno aggravato questi rischi evocando paure infondate secondo cui l’allattamento possa trasmettere il covid-19 e commercializzando i loro prodotti come un’alternativa più sicura all’allattamento.

La Settimana mondiale dell’allattamento di quest’anno, con il suo tema ‘Proteggere l’allattamento: Una responsabilità da condividere’ offre un momento per riflettere sugli impegni presi all’inizio di quest’anno, dando la priorità ad ambienti favorevoli all’allattamento per madri e bambini. Questo include:

 

  • Assicurare che il personale sanitario abbia le risorse e le informazioni necessarie per supportare in modo efficace le madri ad allattare, anche attraverso programmi globali come l’iniziativa degli Ospedali Amici delle Bambine e dei Bambini e le linee guida sul counselling in allattamento.

Assicurare che i datori di lavoro garantiscano alle donne il tempo e lo spazio di cui hanno bisogno per allattare; compreso il congedo parentale retribuito con un congedo di maternità più lungo; spazi sicuri per allattare sul posto di lavoro; accesso a servizi per l’infanzia economicamente accessibili e di buona qualità; e assegni familiari universali e salari adeguati.

Nel 2020 sono nati negli ‘Ospedali Amici’ riconosciuti dall’Unicef e dall’Oms in Italia 32.000 bambini e bambine. In questi ospedali, il personale segue le buone pratiche indicate dalle evidenze scientifiche affinché mamme, bambini e bambine abbiano un sostegno efficace per il parto e l’avvio dell’allattamento. L’Unicef in Italia promuove il programma ‘Insieme per l’Allattamento’: ad oggi, fanno parte della Rete Unicef in Italia 30 ospedali, 7 comunità riconosciute dall’UNICEF come Amiche dei bambini, 4 corsi di laurea riconosciuti Amici dell’Allattamento e oltre 900 Baby Pit Stop, spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini”, ha ricordato Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia.

Nell’avvicinarci allo UN Food Systems Summit a settembre e al Nutrition for Growth Summit di Tokyo a dicembre, i governi, i donatori, la società civile e il settore privato hanno tutti l’opportunità di fare investimenti e prendere impegni intelligenti per affrontare la crisi globale della malnutrizione – tra cui proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento – attraverso politiche, programmi e azioni più forti.

‘Non è il momento di ridimensionare le nostre aspettative – . Ora è il momento di puntare in alto. Ci impegniamo a fare in modo che il Nutrition for Growth Year of Action sia un successo, assicurando che il diritto di ogni bambina e di ogni bambino a cibi nutrienti, sicuri e accessibili e a una nutrizione adeguata sia realizzato fin dall’inizio della vita, a cominciare dall’allattamento’ concludono Henrietta Fore, direttore generale Unicef e Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. 

 

Giuliana Guindani

 

 

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