Vaiano, il segretario di Prc-Up: ‘Destra contro il Che’

3 Ottobre 2023

Sempre più la destra italiana mostra il suo volto neofascista. L’ultima assurda iniziativa è quella del sindaco del Comune lombardo di Vaiano Cremasco che vuole cambiare nome alla via intitolata a un eroe come Ernesto Che Guevara. L’iniziativa è chiaramente provocatoria perché la motivazione del sindaco sarebbe che Guevara era un ‘uomo di guerra’ e quindi propone di intitolare la via a Francesco ‘uomo di pace’. È una vergogna che la destra, che è sempre stata militarista e oggi sostiene l’invio di armi in Ucraina, voglia contrapporre due personalità che hanno testimoniato i più alti valori della solidarietà e fratellanza umana.

Si tratta anche di una vigliaccata perché proprio a Crema nel 2020 arrivarono 50 tra medici e infermieri cubani ad aiutare l’ospedale nel periodo del COVID. Il comune di Crema, 5 Km da Vaiano Cremasco, ha dedicato il piazzale antistante l”ospedale alla brigata Henry Reeves. La politica sanitaria cubana si ispira alla lezione del medico diventato guerrigliero Ernesto Guevara.

Fortunatamente è scattata immediatamente la mobilitazione contro il cambio di nome che è anche uno schiaffo alla storia di un paese gemellato da decenni con il Comune cubano di Puerto Padre.

Ringrazio i compagni di Rifondazione Comunista per essere stati tra i promotori della mobilitazione insieme all’associazione Italia – Cuba.

A Vaiano Cremasco domenica 1 ottobre davanti al municipio, in piazza Gloriosi Caduti, sono state raccolte 300 firme contro la decisione del sindaco di destra di cancellare la denominazione della via Che Guevara. Tutti i residenti della via, tranne tre, hanno firmato per mantenere la denominazione.
La raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni casa per casa.

Da parte del mondo cattolico, e più in generale della cristianità, nel corso dei decenni sono state tantissime le dichiarazioni di rispetto nei confronti della figura di Ernesto Che Guevara, spesso paragonato ai martiri cristiani delle origini.

In Italia voglio ricordare il bel libro del teologo nonviolento Giulio Girardi: ‘Che Guevara visto da un cristiano’.

 

Maurizio Acerbo

segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

coordinamento di Unione Popolare

2 risposte

  1. Bellissima la presa di posizione del segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, proprio in questi giorni ricorre l’anniversario dell’ assassinio del Che. Era il 9 ottobre 1967, il Che ferito in combattimento era prigioniero dell’esercito boliviano, la CIA era sul posto, l’ordine di assassinare un prigioniero è stato eseguito dal sergente Mario Teramo, facendo apparire l’esecuzione come una morte in combattimento. La fotografia del Che morto, disteso e con gli occhi aperti, lo ha fatto assomigliare al Cristo di Andrea Mantegna.
    Il sindaco di Vaiano che contrappone il Che a San Francesco, facendo apparire ,senza vergognarsi ,il Che come un criminale, dimostra solo il livello culturale e l’acredine di questo personaggio. Il Che per la sua lotta, per la sua moralità, per la sua scelta di vita è una icona mondiale, di questo sindaco tra pochi anni non ricorderemo neppure il nome. Spero, per i cittadini di Vaiano che ciò accada molto presto.

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