Verde trascurato, incuria e abbandono: foto choc ai Giardini pubblici

4 Ottobre 2023

Un tempo fiore all’occhiello di Cremona, oggi i giardini pubblici mostrano segni di incuria e degrado, al pari di monumenti, strade e altre aree verdi urbane. Sono uno dei peggiori biglietti da visita all’interno del circuito turistico che partendo dal Duomo, dal Torrazzo, dal Battistero e dal Comune si allarga alle zone che meritano una sosta, tra cui il Museo civico in via Ugolani Dati, al quale si arriva passando dai giardini e percorrendo via Manzoni o corso Campi e via Palestro.  Un’estate torrida preceduta da un lungo periodo di siccità ha inciso pesantemente sul verde. Tuttavia le condizioni meteo avverse non giustificano il degrado documentato dall’obiettivo del fotografo Mino Boiocchi. La giunta comunale guidata dal sindaco Paolo Bodini (1994-2004) cambiò la pavimentazione, sostituendo il porfido col calcestre, una trasformazione illogica, che ha creato solo disagi. A quello sfregio oggi si aggiunge la perdurante incuria che penalizza indistintamente tutti gli spazi verdi urbani, da quello di via Trebbia al più esteso di Cremona, il Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) del Po e del Morbasco. Le piante dei giardini di piazza Roma hanno sofferto perché non sono sufficientemente bagnate: sono rinsecchiti i cespugli che costeggiano il lato della piazza lungo il quale sostano i taxi. Senza soluzione di continuità, si passa dall’incanto dei monumenti che incorniciano piazza del Comune, allo sconcerto suscitato dalla trascuratezza del più grande polmone verde inserito nel cuore urbano. E’ un confronto impietoso tra l’antico culto del bello e il moderno abbandono  che interessa quasi tutti i prati e le aiuole di Cremona. Anche i monumenti presenti sulla piazza necessitano di interventi di manutenzione straordinaria.

Mentre si progettano e costruiscono giardini verticali, oggi di moda, il verde si impadronisce di muri e costruzioni antiche, tra i tanti il Torrione all’angolo tra via Piave e via Ghinaglia, prezioso cimelio del castello che dominava la zona più elevata della città medievale. Tempi moderni e un andazzo che suscitano nostalgia del passato.

 

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