Presentata a Brescia dalla Procura per i Minorenni la mostra “Embodying Migration – Viaggio del corpo migrante”
Un progetto condiviso anche dal Comune di Cremona, assessorato alle Politiche Sociali
Nel pomeriggio di venerdì 6 giugno, a Brescia, presso il MO.CA – Centro per le nuove culture, è stata inaugurata la mostra dal titolo Embodying migration – Viaggio del corpo migrante, evento conclusivo del progetto che la Procura per i Minorenni di Brescia ha promosso, ideato e realizzato in collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni di Bergamo, Brescia e Cremona, la Comunità l’Alternativa di Brescia, la Comunità Nada di Bergamo, il Progetto SAI di Cremona (Cooperativa Nazareth e Cooperativa Sentiero), la Comunità Arci Porto Sicuro di Crema, la Cooperativa Alce Nero di Mantova, la Fondazione Brescia Musei. L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di ventotto minori stranieri non accompagnati accolti nelle quattro province che dipendono dal Tribunale per i Minorenni di Brescia, di cui nove accolti in provincia di Cremona.
All’inaugurazione erano presenti Giuliana Tondina, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, e Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i Minorenni di Brescia, insieme a una folta platea di ospiti. Per Cremona sono intervenuti il prefetto Antonio Giannelli, il colonnello Paolo Sambataro, comandante provinciale dei carabinieri, l’assessore alle Politiche Sociali, Marina Della Giovanna, insieme ai rappresentanti delle realtà attive nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sul territorio provinciale. Cremona era rappresentata anche da alcuni dei relatori intervenuti alla presentazione del progetto testimoniando la propria esperienza personale: Lara Raffaini, funzionaria del Settore delle Politiche Sociali del Comune, Valeria Margaroli, tutrice volontaria, e Maria Chiara Rizzi, psicologa della Cooperativa Servizi per l’Accoglienza.
Proposto come modello sperimentale di inclusione, con un approccio interdisciplinare che unisce educazione, psicologia e arte, il progetto ha offerto uno spazio di ascolto e valorizzazione delle storie migranti, e ha rappresentato un’occasione per riflettere, attraverso i corpi e le voci dei giovani protagonisti, sulla complessità dell’esperienza migratoria minorile. Sviluppatosi nell’arco di alcuni mesi con la partecipazione di una ragazza e di ventisette ragazzi appartenenti a dodici diverse nazionalità e di età compresa tra i quindici e i diciotto anni, Embodying Migration ha utilizzato il corpo umano come filo conduttore per raccontare le loro esperienze personali e i loro sogni futuri, attraverso attività pratiche e laboratori espressivi ed artistici. Ogni parte del corpo (occhi, bocca, orecchie, mani, piedi, testa, cuore e anima) è diventata simbolo di memoria e identità nonché strumento di rielaborazione, mettendo a disposizione dei minori uno spazio sicuro per esprimersi e parlare, secondo la sensibilità di ciascuno, del percorso migratorio, spesso traumatico, della famiglia che hanno lasciato e delle speranze per il futuro.
Il Comune di Cremona ha aderito al percorso fin dalle sue primissime fasi, partecipando attraverso il progetto SAI, di cui è ente titolare, e proseguendo in questo modo l’importante collaborazione avviata con la Procura per i Minorenni di Brescia con la stesura condivisa delle linee guida per la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati che sono state pubblicate nel 2024 e disponibili sul sito del Tribunale per i Minorenni di Brescia.
“In autunno la mostra sarà esposta anche nella nostra città con l’obiettivo di promuovere la riflessione e il confronto sul delicato tema della migrazione minorile -, dichiara Marina Della Giovanna -. Il nostro territorio, come è ben noto, da circa un ventennio è infatti approdo di minori stranieri non accompagnati che si presentano in autonomia presso le forze dell’ordine al fine di trovare un collocamento sicuro e, conseguentemente, intraprendere un percorso socio-educativo di inclusione sociale. Il Comune di Cremona, in adempimento agli obblighi previsti dalla normativa internazionale e nazionale a tutela del minore, ha sempre risposto prontamente nell’attivazione dei percorsi di accoglienza dedicati ai MSNA, avvalendosi del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo e del Fondo Nazionale per l’Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, entrambi finanziati dal ministero dell’Interno, e riuscendo a garantire anche durante il biennio 2022-2023, caratterizzato da afflussi eccezionalmente alti, la migliore presa in carico possibile”.