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Virgilio 3^ H, la classe mi è rimasta nel cuore

24 Marzo 2021

CI SONO TRENI DAI QUALI E’ DIFFICILE SCENDERE

È il 2015, quell’anno, alla mia scuola è previsto che vengano formate sette classi prime dalla A alla G; invece le iscrizioni sono tantissime, così l’Ufficio scolastico territoriale concede all’Istituto Virgilio l’ottava classe, la sezione H. La Dirigente mi chiama e mi chiede di prendere quei venti alunni per dieci ore alla settimana.
Saliamo insieme a bordo di quel treno, le valigie piene di speranze, gonfie di aspettative e di qualche timore. Il tipo di carrozza quei ragazzi non lo hanno neppure scelto: che lettera è mai la H? Non esisteva neppure più al momento della loro iscrizione. Eppure ce l’hanno assegnata, a loro, passeggeri, e a me, conducente.
Così partiamo: tutti diversi, chi timido e discreto, chi allegro e vivace. Mai prima di allora mi avevano assegnato così tante ore settimanali di percorrenza su una sola tratta fin dalla classe prima. Le ho accettate, troppi i precari su un corso nuovo, li ho accolti, mi hanno sopportato senza troppe proteste.
Ricordo ancora il primo giorno di scuola: la camicia azzurra elegante di qualcuno, i codini di un’altra, la rigida separazione tra maschi e femmine.
Capita che con certe classi si riescano a realizzare cose che restano impresse nella memoria per sempre.
Ci avviciniamo alle attività del CPL Cremona, lavoriamo su argomenti che riguardano l’illegalità e la lotta alla mafia. Da giugno 2017 a giugno 2018 la classe realizza, attraverso interviste, letture e approfondimenti, un video sulla mafia presentato al Forum della legalità del 24 ottobre a Milano al palazzo della Regione; il 21 marzo seguente partecipa a Mantova alla manifestazione nazionale in ricordo delle vittime innocenti di mafia che è riportata in un breve documentario autoprodotto dagli alunni; racconta le proprie esperienze di impegno in difesa della legalità in una pagina del quotidiano Il Giorno, all’interno del concorso Cronisti in classe, aggiudicandosi il primo premio; la classe a metà giugno partecipa all’incontro serale organizzato dal coordinamento provinciale di Libera in collaborazione col Comune di Cremona e Avviso Pubblico, alla presenza del professor Isaia Sales in qualità di ospite. Si rivolgono domande ai relatori e si vede proiettato il proprio documentario: sono le 21 e qualcuno di loro l’indomani deve sostenere la prova orale dell’esame di Stato, ma i ragazzi sono quasi tutti presenti.
L’ultimo sabato di scuola invitiamo i genitori perché possano apprezzare i lavori del triennio dei loro figli: li ricevono all’inizio del corridoio, li accompagnano lungo gli spazi allestiti, le pagine di giornale che parlano di loro appese ordinatamente su espositori, gruppi di alunni che espongono i progetti realizzati, un’aula a sorpresa apparecchiata dagli studenti che frequenteranno la scuola alberghiera, un buffet per brindare con l’aranciata alle loro piccole imprese.
L’ultima aula, in fondo al corridoio, quella della lettera H, ha le sedie disposte perché mamma e papà si accomodino: verranno proiettati i loro video, il racconto del loro viaggio, le immagini di questo gruppo incredibile di ragazze e ragazzi che è cresciuto, dove i codini hanno lasciato il posto ai colpi di sole, le camicie azzurre ai jeans strappati, dove sono diventati grandi inciampando e rialzandosi tante volte.
Sì, hanno davvero realizzato progetti meravigliosi, hanno insegnato anche a ragazzi molto più grandi di loro come ci si avvicina a temi importanti e pesanti con la leggerezza dei loro tredici anni, con sorrisi smaglianti, risate chiassose e mille abbracci.
Uno degli ultimi giorni di scuola, appena prima degli esami, finisce l’ora di lezione, inizia l’intervallo. Sul tablet il registro elettronico lascia il posto a YouTube, la voce di Elisa intona l’Hallelujah di Cohen. Una ragazza la vuole ascoltare. Mentre raccolgo i miei libri, gli alunni intrecciano le mani e si muovono lenti intorno a me e alla cattedra, i visi abbassati, accennano alla melodia, commossi in un girotondo che sa già di nostalgia. Un gesto improvviso e inatteso.
Il treno ormai si avvicina alla stazione di arrivo, l’ultima di quel lunghissimo viaggio. Dal finestrino già si intravedono le scuole superiori.
Al conducente il compito, ingrato, di rallentare e fermarsi per farli scendere al sicuro, un nuovo biglietto da staccare, un nuovo viaggio da intraprendere.
Quei ragazzi hanno imparato tante cose, credo. È stato difficilissimo lasciarli scendere, ma doveroso e giusto.
Una classe che ancora oggi fa parte di me, non solo nei ricordi, ma anche nei contatti periodici, sui social, nei messaggi, durante le feste, o solo perché c’è il desiderio di incontrarsi ancora, persino su una piattaforma a distanza.
Un anno fa, appena prima che la pandemia ci costringesse in casa, mi arriva un messaggio con whatsapp: ‘Prof, sabato sera è libera?, mangeremmo una pizza con lei’. Quel sabato sera era il giorno del mio compleanno.
Faccio davvero il lavoro più bello del mondo.


24 risposte

  1. Più che “articolo di un blog” questa la chiamerei “pagina di diario”: le sue emozioni, prof, passano nel cuore dei lettori già dalla prima riga. L’esperienza da lei provata con quella meravigliosa classe penso che poche prof l’abbiano potuta vivere. Quando, per caso, durante le nostre lezioni, lei ci parla della “sua”, come dice lei, 3H è come se parlasse della sua famiglia, lei il punto di riferimento per loro, i suoi alunni. Una delle cose più commoventi del suo pezzo è lo spirito di squadra che si è formato tra i ragazzi, uniti e dediti al lavoro per creare qualcosa per loro, per lei e per i cittadini unico e bellissimo.
    Quello per cui lei si è impegnata in quei tre anni per i suoi ragazzi, come l’istruzione, l’educazione civica, le è tornato indietro attraverso i lavori da loro realizzati e l’amore nei suoi confronti, come insegnante e donna. Ciò posso capirlo dalle sue parole e la forza con cui le scrive è evidente.
    Penso che veramente il suo sia il lavoro più bello del mondo e, se devo essere sincera, è proprio lei che mi ha convinto ulteriormente a farlo da adulta 💕

    1. Sara, queste sono parole di una ragazza di seconda media e mi riempiono di orgoglio. Tu sei così brava non per merito mio, ma perché hai veramente un istintivo desiderio di apprendere e sei ricettiva ed entusiasta! Grazie

  2. Meraviglioso! I ragazzi che si fidano dei loro educatori riescono a fare cose bellissime.
    Sono d’accordo : FARE L’INSEGNANTE E’UN MESTIERE BELLISSIMO.
    GRAZIE ALE.

    1. Grazie, il commento di una collega mi riempie di soddisfazione. Sì, tu sai cosa voglio dire e quanto io sia sincera.

  3. Grande prof. Alessandra! Con questo articolo ci hai davvero commosso ed emozionato.
    Ricordo bene quella terza H… Fu il mio primo anno alla Virgilio. Li conobbi per un solo anno, un’ora alla settimana, ma ricordo bene il clima che regnava in quella classe: si stava bene, si lavorava bene, si potevano fare proposte “alte”. I ragazzi avevano una capacità di pensiero e di ragionamento notevole. Ora che ti conosco bene, cara prof, so che tu avevi colto quel terreno buono e l’avevi portato a fiorire, coinvolgendo anche chi, come me, era entrato nel vostro viaggio solamente per l’ultimo tratto.
    Bello leggere questi articoli che ci mostrano la scuola che ci piace, quella che forma cittadini del futuro!
    Sei grande, Ale

    1. Grazie mille, sono commossa dalla tua generosità e sempre più convinta che lavorare con insegnanti come te sia stata una preziosa occasione di crescita per me e per i nostri studenti.

  4. Professoressa unica, ha fatto crescere i nostri ragazzi non solo dal punto di vista scolastico. Auguro a tutti gli studenti di incontrare, nel loro percorso didattico, una prof così speciale. Mitica 3^ H!

    1. Grazie, ragazzi così straordinari hanno dietro di loro famiglie che remano nella stessa direzione degli insegnanti. Il percorso è stato fatto tutti insieme, è per quello che è risultato tanto bello!

  5. I lavori più belli del mondo sono tanti, in ambiti diversi, dipende solo da noi protagonisti che sentiamo il bisogno di andare oltre la routine quotidiana. La gratificazione inaspettata è davvero una grande molla per continuare a lavorare con passione . Fortunatamente sei ricca di emozioni e passioni cara amica mia !

  6. Brava prof!!! Mi scende una lacrima e mi vengono i brividi…
    Questi ragazzi e sicuramente altri, avevano non solo un biglietto, ma anche un meraviglioso passaporto e una valigia carica di ogni bene, per proseguire la loro corsa!
    Spero che tanti ragazzi possano incontrare una “conducente” come te!
    Posso mandarti un abbraccio grande!?!

    1. Un abbraccio a lei, grazie! In questo periodo condizionato dal distanziamento, il solo pensiero di un abbraccio vero riempie di gioia!

  7. Leggo le ultime righe di questo articolo con le lacrime agli occhi, affiorano emozioni ed esperienze vissute di una super prof. E della sua 3H.
    Progetti che formano e che concorrono alla preparazione di menti critiche e curiose! Sei il loro mentore e lo sarei per molte generazioni. Fai bene al cuore.

    1. Grazie Anna, troppo gentile e generosa! Tuttavia credo che io sia un’insegnante qualunque, ma che ascolta i ragazzi: loro hanno bisogno soprattutto di questo, poi tutto il resto viene di conseguenza.

    1. Chi può dimenticare quando tu lasciasti la classe e partisti per l’Inghilterra? Anche in quell’occasione i tuoi compagni si comportarono in modo esemplare: organizzarono un momento di saluto toccante e divertente, pieno di umanità e mostrarono tanta sensibilità. Infatti nei titoli di coda del video realizzato quando tu già eri Oltremanica tu ancora compari, tu sei rimasta con noi sempre.

  8. Che bei ricordi! la 3 H ! E chi se scorda! Anima, cuore, intraprendenza, difficoltà quante emozioni che ci hai fatto vivere 3 H! Qualcuno disse che: “da come i ragazzi vinceranno la battaglia dell’adolescenza saranno i futuri Uomini e Donne di domani. ” e voi ragazzi avete avuto un grande Capitano, uno che non molla mai! Grazie per questo tuffo nei ricordi.

    1. Grazie Claudia. È più facile guidare i ragazzi quando i colleghi ti accompagnano, credono nei tuoi stessi valori e ti dimostrano stima, grazie!

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