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Sulla gestione del servizio Saap la misura è colma. E’ gravissimo che nella giornata di ieri, dopo la decisione del Tar di rinviare il giudizio di merito al 14 maggio il Comune non abbia assunto alcun provvedimento per garantire la continuità del servizio. L’11 marzo la dirigente dei Servizi Sociali Eugenia Grossi ha inviato ai  genitori degli alunni disabili una mail nella quale rassicurava gli stessi sulla continuità del servizio nei giorni successivi al  12 marzo dando la disponibilità ad organizzare un nuovo momento di aggiornamento non appena fossero stati disponibili tutti gli elementi e tutte le comunicazioni ufficiali. Il Comune era rappresentato in udienza dall’avvocato Enrico Cistriani pertanto la decisione assunta dal Tar di rinviare l’udienza nel merito al 14 maggio è stata nota all’amministrazione  fin dalle prime ore della mattinata di ieri cosi’ come la raccomandazione del presidente del Collegio al Comune di evitare l’andirivieni di educatori prorogando la gestione attuale nel preminente interesse del minore come chiesto anche dal Garante. Nonostante questo nessun provvedimento di proroga è stato comunicato agli attuali gestori così come nessuna comunicazione è arrivata a Progetto A che ha scritto ai 50 educatori assunti, ma con contratti congelati in attesa dell’esito dell’udienza di ieri, di non avere notizie dal Comune. Nessuna risposta nemmeno alla pec inviata nel pomeriggio di ieri da Cosper che si rendeva disponibile a proseguire il servizio ai costi del vecchio contratto tenuto conto che la proroga disposta dal Comune li legittimava a continuare il servizio solo fino al 12 marzo.
Se oggi 250 ragazzi potranno essere assistiti dai loro educatori sarà solo per il senso di responsabilità delle cooperative cremonesi che si sono assunte l’onere di  non interrompere un servizio di pubblica utilità a tutela dei disabili.
Non ci sono giustificazioni a quanto accaduto ieri. Quando il Comune ha deciso di prorogare la gestione a Cosper fino al 12 marzo non si è posto il problema di come gestire i giorni successivi tenuto conto anche che non era così scontato che il Tar si esprimesse seduta stante? Non sarebbe stato opportuno prorogare fin da subito  la stessa almeno fino alla fine della settimana  per avere il tempo di organizzare il servizio in base alle decisioni assunte dal Tar? Com’è possibile che il Comune si possa permettere di non assumere alcun provvedimento lasciando i genitori, per tutta la giornata di ieri,  nell’incertezza di dire ai propri figli quale educatore avrebbero avuto l’indomani o peggio ancora se l’avrebbero avuto? Credo che non si sia mai raggiunto un livello così grave di responsabilità in capo all’Amministrazione e alla dirigenza del settore competente che necessita di urgente confronto per chiarire responsabilità e conseguenze.
Maria Vittoria Ceraso

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