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Nel centro storico di Cremona, ma anche in altre zone della città, in seguito alla progressiva chiusura di attività economiche, sono sempre più numerosi i fondi commerciali lasciati sfitti per lunghi periodi. Le vetrine sfitte e i negozi chiusi creano già di per sè un senso di vuoto e aumentano la percezione di desertificazione, indebolendo in particolare l’attrattività del centro storico come luogo di socializzaziono, ritrovo e svago, rendendo meno gradevole l’esperienza dello shopping e del vivere il cuore cittadino. Tutto ciò aggravato dal fatto che in molti casi le vetrine sono sporche e non oscurate in maniera decorosa, con affissioni, sia sulla parte esterna che interna di manifesti, volantini, fogli di giornale, avvisi vari ecc. Vi sono fondi commerciali protetti da serrande forate dove l’intercapedine tra queste e la porta di ingresso diventa ricettacolo di sporcizia e rifiuti vari, causando oltre a problemi di igiene pubblica un forte degrado estetico.
Della questione mi ero già occupata in passato presentando un ordine del giorno nel 2015, bocciato dalla maggioranza che poi però successivamente nel 2018 approvò una modifica all’art. 171 nel Regolamento Viario della Qualità Urbana introducendo l’obbligo per i negozi non utilizzati per un periodo continuativo superiore a 60 giorni di mantenere pulite e in ordine le vetrine o in caso contrario di oscurare l’interno del negozio mediante apposizione di teli o vetrofanie raffiguranti immagini e/o simboli tipici della nostra città. In particolare la Giunta di allora aveva ritenuto opportuno prevedere oltre ad un obbligo anche una sanzione da un minimo di euro 25 ad un massimo di euro 500.
Tenuto conto che la situazione di molte vetrine sfitte soprattutto del centro storico non è decorosa come rappresentato da alcune recenti foto che allego (via Solferino, corso Campi, corso Garibaldi, corso Matteotti, via XX Settembre, via Buoso da Dovara) con un’interrogazione a risposta orale chiedo al Sindaco e alla Giunta quale modalità di controllo è stata attivata per verificare il rispetto dell’art. 171 e quante sanzioni sono state elevate dal 2018 qualora sia stata accertata la violazione dello stesso.
Certamente oltre a garantire il decoro delle vetrine sfitte è necessario mettere in campo azioni di contrasto alla desertificazione commerciale.
In questo senso con un ordine del giorno propongo a Sindaco e Giunta di valutare:
– di realizzare un database georeferenziato attraverso la mappatura delle attività economiche urbane;
-attivare un’indagine conoscitiva per poter realizzare una mappatura geolocalizzata delle unità locali sfitte e, in partnership con le agenzie immobiliari del territorio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta, rendendo disponibili gli elementi utili alla locazione quali superficie, stato, proprietà e altri elementi necessari per concentrarsi su alcuni ambiti urbani, prima di tutto le aree centrali del DUC;
 – lavorare con i proprietari immobiliari procedendo, laddove possibile, ad applicare agevolazioni fiscali sulle imposte comunali a coloro che decidono di affittare i propri immobili sfitti proponendo formule di accordo/convenzione per mettere a disposizione il locale sfitto per l’allestimento di vetrine, con esposizione di prodotti di attività commerciali del centro e per favorire gli usi temporanei;
-prevedere azioni di supporto, per orientare i nuovi investitori che intendono aprire un negozio a Cremona verso le merceologie più carenti, mettendo a punto anche forme di incentivazione alla creazione di nuove imprese commerciali da parte dei giovani;
– sperimentare l’attivazione di un tavolo di lavoro per la rivitalizzazione rivolto inizialmente verso un’unica via del centro che coinvolga proprietari dei negozi, residenti, commercianti e Comune come già attuato con successo in altre città.
Un’altra risorsa che il Comune ha a disposizione è l’introito della tassa di soggiorno che può essere utilizzata per legge per finanziare interventi in materia di turismo e promozione della città ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturale ed ambientali locali, nonché dei servizi pubblici locali.
Con la mia interrogazione a risposta scritta chiedo in che modo sono state utilizzate le risorse incassate negli anni 2022, 2023 e 2024 e in che modo hanno migliorato l’appeal turistico della nostra città e qual’è la previsione di utilizzo per il 2025.
Maria Vittoria Ceraso

L'Editoriale

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