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Torno controvoglia a parlare di democrazia dal momento che  si stanno avvicendando eventi inquietanti con sorprendente rapidità. È evidente la volontà di destrutturare la democrazia:  si finge di dare voce al popolo, quando in realtà sono sempre i soliti a decidere. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: Xi Jinping, Erdogan e Putin hanno indetto  elezioni che sono servite a confermare il loro potere, Trump, che sta per arrivare, sarà amato dal popolo perché, d’accordo con Putin, costringerà alla pace l’Ucraina. Inoltre sarà molto meno “attivo” nell’ambito della Nato, forzando un’Europa amorfa nella forma e nella sostanza, al riarmo; sarà versato un oceano di denaro che potrebbe essere utile per altri, più nobili scopi.

D’altro canto non riesco a capacitarmi della diffusa ingenuità secondo cui i democratici statunitensi, in contrapposizione ai repubblicani,  siano gli alfieri della pace e della democrazia; chiunque vinca le prossime elezioni  non dovrà  scordare che gli Stati Uniti sono un impero che, come tale, deve obbedire ad una legge ineludibile: espandersi o morire. 

Un impero in espansione ha bisogno di nemici che, di volta in volta, si chiamano Bin Laden, ayatollah ed ora di nuovo la Russia che si è inaspettatamente riarmata. Se a questo si aggiunge che l’economia occidentale segna il passo  perché ha favorito fino all’esasperazione l’economia  finanziaria a scapito  di quella  reale (Lehman Brothers insegna), allora c’è da chiedersi quanto a lungo possa durare lo stallo in cui si trova imbrigliato l’Occidente. 

E qui, torniamo al tema democrazia .

“A mali estremi, estremi rimedi” recita un vecchio adagio; la classe dirigente occidentale non possiede la capacità di concepire percorsi alternativi a quelli cui resta ottusamente ancorata. Non sapendo affrontare la crisi, fa leva sull’immigrazione –   fenomeno peraltro irreversibile per più ragioni –  come fattore destabilizzante che genera paure che, a loro volta, spingono a invocare l’intervento  dell’uomo forte cui affidarsi. Si sa che  il popolo impaurito è pronto ad inneggiare ai  tiranni,  non dovrebbe sorprendere  quindi se la democrazia fosse  messa al bando “democraticamente” proprio dal popolo stesso. 

Smarrita da questi eventi nuovi – che sanno anche un po’ d’antico – la politica discute del sesso degli angeli, come si diceva in passato, o del sesso dei pugili, per essere  aggiornati. 

 

Giuseppe Pigoli

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