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Il caldo torrido di questi giorni non aiuta certo la gente a meditare su quanto sta accadendo nel nostro  territorio e in tutto il mondo. Le guerre in atto sono ben altra cosa che le “piccole vicende domestiche” che  infiammano i cuori di chi in ogni caso sa che guardando ciò che gli succede sulla porta di casa, e cercando di  dare un contributo per risolvere “problemi importanti”, contribuisce a creare una cultura democratica  contraria alla delega, alla sopraffazione e all’inganno di chi detiene il potere. 

Secondo un piano ben confezionato secondo “la strategia della comunicazione” dai dirigenti dell’Asst di  Cremona, più che nel rispetto delle leggi che prevedono in questi casi che la gente comune venga informata PRIMA di ogni decisione importante sull’ambiente e sulla salute, c’è stato l’ennesimo incontro nei giorni  scorsi del direttore generale Ezio Belleri con gli operatori sanitari di Cremona Solidale e con gli ospiti di  questa struttura.  

L’illustrazione sempre più romanzata delle eccellenze che ai cremonesi porterà il nuovo ospedale sono state ancora una volta ben accolte da tutti. Ovviamente tutti i presenti all’incontro, non resi edotti delle possibili alternative, ma solo prendendo atto delle criticità furbescamente elencate nell’attuale edificio  ospedaliero, hanno applaudito e votato positivamente “in anonimato” alla costruzione di un nuovo  ospedale come sorgente di una nuova vita per la sanità cremonese.  

Viene citato nell’articolo di cronaca de La Provincia anche una ultra novantenne che commossa si dispiace  in quanto si rende conto che probabilmente non vedrà “l’ospedale/terra promessa”… 

Ma inesorabilmente, in quanto si può incantare/tacere alla gente, ma alla lunga questa potrebbe chiedere  informazioni precise… e allora “si vedrà la nudità del re” … e non è un bello spettacolo. Il relatore ha  dovuto snocciolare numeri (accoglienza-accesso, parcheggi, ascensori, emergenza-urgenza, piastra  chirurgica, aree ambulatoriali, mamma-bambino, caratteristica delle camere di degenza, posti letto) tutto  questo confrontando ciò che si farà nel nuovo e ciò che ORA c’è nell’attuale ospedale dopo decenni di  negligenze e di incuria. 

Nulla di più scorretto e ai limiti della liceità.  

Dal primo progetto dell’architetto Cucinella presentato il 30 novembre 2023 e acclamato con certezza come  edificio e ospedale più bello del mondo, si sta scivolando piano piano a presentare un edificio sempre  meno “bello” e sempre meno “grande”, con 2 piani in meno e con 150 posti letto in meno. Ma Belleri lo  presenta a tutti ancora come ospedale mirabolante, non parlando dei tagli apportati al primo progetto e non parlando delle possibilità alternative di un recupero edile e funzionale dell’attuale ospedale rispetto  alla prima versione del nuovo, ma ancor più evidente confrontando una riqualificazione del “vecchio” verso  il nuovo “ridimensionato”. Quando sarà costretto a parlare anche dei costi …. Se mai avrà il coraggio di  dichiararlo anche alla stampa… ci sarà da piangere! 

Mi viene in mente quando Ulisse tornato nella sua terra stanco e vestito di pelli entra nella sua casa invasa  dai Proci (dal greco “pretendenti”) che lo deridono e lo scacciano pensando a lui come uomo un tempo  forse potente ma ora un pezzente e il coro di vergini che parlano di lui nel poema omerico ne descrivono  la storia e la forza ancora latente e prorompente. La forza che alla fine emerge e che soverchia gli  impostori.  

Il nostro ospedale ha fatto tante battaglie e subìto tante “offese” da Proci incompetenti. Ha l’età di Ulisse, e ancora come Ulisse può, una volta rifocillato, pulito e vestito (ristrutturato) andare per il mondo (della  sanità) a insegnare ancora, se ancora avrà in sè le capacità mediche di chi ci vorrà lavorare.  

 

Enrico Gnocchi

Movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona

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