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Sarò molto sintetica, vista la premessa iniziale del presidente Luciano Pizzetti: “La decisione è assunta, quindi non c’è più spazio di discussione per i se, ma per i come. Non siamo più al momento dell’inizio, siamo già oltre.”

Poi tutte le rassicurazioni:
– L’obbiettivo primario è fare le stesse cose di oggi, ma farle meglio. Col nuovo ospedale si migliora la logistica ospedaliera.
– Hanno accontentato il vescovo: nel progetto la chiesa, non prevista inizialmente, ci sarà.
– Il laghetto è in realtà una vasca di laminazione (presumo viste le falde acquifere).
– La demolizione avverrà con nuove tecnologie, modello grattacielo di Milano, sbriciolato piano per piano senza particolari disagi.
– tempo previsto di consegna 2031.
– Pochi mesi per trasportare materiali e macchinari da un ospedale all’altro.
– visto il prestigioso progetto, sarà attrattivo per le professionalità mediche.

Ultima cosa, in chiusura, sempre il presidente Pizzetti ha invitato il comitato “contro” il nuovo ospedale a “passare il Rubicone” e provare a andare avanti insieme.

Come coalizione Movimento 5 stelle-Cremona cambia musica  abbiamo chiesto alla giunta comunale e alla direzione dell’Azienda socio sanitaria territoriale che venga inserito all’ordine del giorno di un prossimo consiglio comunale una informativa con una replica dell’incontro tenutosi oggi con il dottor Ezio Belleri (nella foto centrale con Andrea Virgilio) e con i dirigenti dell’ASST in merito al progetto del nuovo ospedale. Questo per garantire la massima trasparenza verso la cittadinanza riguardo a questa importante iniziativa, che avrà un impatto significativo sulla salute e sul benessere della nostra comunità. Una discussione aperta e informativa in Consiglio comunale permetterà ai cittadini di essere aggiornati sui progressi e sugli sviluppi del progetto.

Desidero, inoltre, aggiungere queste considerazioni.

L’abbattimento di una grande struttura come un ospedale può avere diversi impatti su un quartiere cittadino, considerando vari fattori.
1. Amianto. Se l’ospedale contiene materiali contenenti amianto, la sua demolizione deve essere gestita con estrema cautela per evitare la dispersione di fibre nell’aria. La presenza di amianto può comportare rischi per la salute pubblica, richiedendo interventi di bonifica specifici e controlli ambientali con i relativi costi.
2. Polveri secche. Durante il processo di abbattimento, si possono generare polveri e detriti che possono influire sulla qualità dell’aria, per la quale non godiamo di buoni valori. Misure di mitigazione, come l’uso di spruzzatori d’acqua per ridurre le polveri, sono fondamentali per minimizzare l’impatto sulla salute dei residenti e dei lavoratori nelle vicinanze. Ma questo porta a …
3. Consumo energetico e idrico. La demolizione di una grande struttura richiede un significativo consumo di energia e acqua. La fase di demolizione e la successiva bonifica del sito possono contribuire a un aumento temporaneo del consumo idrico ed energetico, con possibili ripercussioni sulle risorse locali.
4. Disagi per i pazienti e operatori sanitari. E’ da ritenersi il lungo disagio per queste ultime categorie citate, impegnate a curare e salvaguardare la salute dei pazienti in condizioni non idonee.

 

Paola Tacchini

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