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“La pace sia con voi”: le prime parole di Leone XIV sono il saluto di Cristo Risorto, un saluto attuale come non mai; subito il papa ci indica l’unica via, Gesù, non crocifisso e basta, ma Risorto che dovunque giunge invita alla pace. E questa parola così dolce e unica, ma così fondamentale per l’umanità, la ripete diverse volte e avendo un discorso tracciato su uno scritto, non può essere sicuramente un caso.

Il nome Leone: il precedente papa con questo nome scrisse l’enciclica sociale “Rerum Novarum” sulla povertà e sulla dignità dei lavoratori un’enciclica sociale di una portata storica e dottrinale intensa, con lui iniziò la dottrina sociale della Chiesa. Nel nostro tempo le questioni sociali hanno bisogno di essere messe in primo piano. Leone è anche il nome dell’amico intimo di San Francesco, quello della “perfetta Letizia”. Non so se la scelta abbia davvero degli agganci con questa figura storica, ma se così fosse ne sarei felice. Leone era una sorta di consigliere di Francesco. Era uno che meditava prima di agire, ma che aveva gli stessi intenti del Santo di Assisi. L’idea della continuità di Leone XIV con papa Francesco rappresenta per me una grande certezza. 

“Costruiamo ponti di dialogo”: nel mondo, ma anche nella Chiesa. Quanto bisogno c’è oggi di ponti e non di muri. Quanto è necessario tornare a parlarsi e a trovare insieme le strategie e le soluzioni migliori ai problemi che si presentano di volta in volta e quanto è auspicabile che si torni ad essere uniti e solidali superando le logiche del noi da una parte e loro dall’altra. E quando papa Leone XIV ritorna a parlare di pace dice che deve essere quella di Cristo e cioè disarmata e disarmante: in questi due appellativi leggo un intero programma. 

È un papa missionario: gira una splendida immagine di lui con gli stivali di gomma che aiuta delle persone alluvionate in Perù (foto centrale). Ma è anche un papa che conosce la Curia e in essa ha avuto, proprio da Francesco, incarichi importanti. Conosce la Chiesa nella sua complessità: i palazzi e le missioni. È stato tra la gente, tra i poveri e i lontani. Un papa missionario può continuare ad aprirle le porte della Chiesa davvero a tutti, così come ha espresso nel suo primo saluto e io lo desidero fermamente. 

È un agostiniano e quindi preparato, studioso, colto: potrebbe essere meno spontaneo del suo predecessore, forse più prudente, ma possiamo pensare che quando si pronuncerà le sue parole avranno fondamenti teologici e dottrinali saldi, così da rincuorare anche chi, erroneamente, ha sempre pensato che dietro i pronunciamenti di papa Francesco non ci fossero studi particolari. 

Nel suo primo discorso ha ringraziato papa Francesco citandolo più volte anche con commozione. Questo può essere il chiaro segnale di continuità con un papato profetico e lungimirante, perché siamo tutti consapevoli che la Chiesa indietro non può tornare, ma deve continuare a camminare nella storia e parlare ai cuori e alle anime dell’uomo di ogni tempo. 

Il nuovo papa ha fatto pregare la piazza e il mondo e, dopo aver citato il volere di Dio e il Cristo Risorto, ha deciso di far pregare un’Ave Maria, preghiera “di tutti” che ci hanno insegnto nonni e genitori fin da quando siamo bambini. Un bellissimo gesto, paterno direi.

Un’ultima parola sulla sua emozione, sulla sua commozione, su quella fatica nel continuare a parlare perché sembrava gli mancasse il respiro. Ci dice che prima di tutto è un uomo che non ha il timore di mostrare ciò che prova. Essere su quel soglio, in quella piazza, in questo momento storico non significa certo aver ricevuto un potere, ma una missione e una chiamata che ha bisogno di tanta energia, passione, dedizione, di una grande fermezza e di una profonda fede perché in tanti guardano a quell’uomo vestito di bianco come ad una certezza, una roccia alla quale stare aggrappati. L’avrà rincuorato l’abbraccio di quella piazza che, senza ancora conoscerlo, scandiva ritmicamente il suo nome, come a dirgli: siamo qui con te, per camminare con te sulle strade dell’umanità.

Buon lavoro papa Leone XIV. 

 

Alessandro Parmigiani

 

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