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La legislazione italiana ha regole ben precise in ambito edilizio, a maggior ragione per edifici imponenti, e sempre importanti per la comunità  per i quali vengono costruiti, come sono gli ospedali. La denuncia che il Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona ha da subito espresso fin dalla sua nascita nel luglio 2023 è che le regole non sono state rispettate e che aprioristicamente è stato deciso di costruire un nuovo ospedale senza un progetto messo a gara per quantificare e valutare la riqualificazione dell’attuale ospedale comparandolo per ogni variabile tecnico-sanitaria ed economica con il progetto di una nuova costruzione.
Ora siamo arrivati all’ultima valutazione di questa triade di variabili e la Conferenza dei Servizi imminente è tenuta a rimediare all’errore iniziale, valutando anche le nostre osservazioni e prescrizioni (non sappiamo se altri soggetti ne hanno depositate altre simili alle nostre) in un confronto dove si rimanda da parte dei 7 enti che ne fanno parte l‘onere della prova di confronto fra le due opzioni al RUP (Responsabile Unico del Progetto).
Un percorso complesso che descriviamo nel seguente articolo.
Contrariamente a quanto il direttore generale Ezio Belleri ebbe a dire mesi fa con una forte imprudenza  “indietro non si torna” si può dire con certezza che “davanti all’irreparabile spreco di denaro pubblico” ci  si deve fermare, si devono valutare le alternative (cosa che nel 2022 non si fece secondo la legge che regola  gli appalti) e considerando aspetto tecnico dopo aspetto tecnico, aspetto sanitario dopo aspetto sanitario  valutare se i costi e i risultati delle funzioni sanitarie nell’attuale ospedale, ovviamente riqualificato, portino  a maggiori vantaggi tecnico-sanitari-economici rispetto al secondo progetto di Mario Cucinella fortemente  ridimensionato e nonostante questo gonfiato a costi aberranti manifestando uno scandaloso sperpero di  denaro pubblico.  

Molti cittadini, che non hanno seguito nel dettaglio in questi ultimi tre anni il percorso del nuovo ospedale,  penseranno che ORMAI E’ TARDI PER PORRE RIMEDIO… sono nell’animo sconcertati e si sentono impotenti  davanti a una ingiustizia da parte di incompetenti amministratori e da politici discutibili.  Anche davanti all’enorme aumento avvenuto negli ultimi mesi non c’è da parte loro nessuno pentimento,  non c’è alcuna seria autocritica e volontà di fare il punto della situazione.  

Ma c’è ancora una valutazione da completare del progetto definito erroneamente “definitivo” dal direttore  dell’Asst di Cremona Ezio Belleri.  

Il PFTE (“Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica”) concluso con forti ridimensionamenti dall’architetto  Cucinella il 29 settembre scorso, a causa dell’enorme costo che si sarebbe dovuto affrontare (altro che  250mila euro), è stato inviato in ottobre ai seguenti 7 Enti ( 1) Comune di Cr, 2) Provincia di CR, 3) ATS  Valpadana (Azienda territoriale sanitari) , 4) ARPA (Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente), 5)  UTR (Ufficio Regionale sismicità del territorio), 6) ABAP (Archeologia Belle Arti e Paesaggio) ,7) VVF (vigili  del Fuoco) che nella imminente Conferenza dei Servizi (CdS) valuteranno il progetto. 

Ognuno per le sue specifiche competenze dovrà dire se ad ogni variabile presente nel nuovo ospedale,  confrontato con la stessa variabile nell’attuale Ospedale riqualificato, si avrà una superiorità tecnica e un  costo inferiore. In caso negativo per la variabile in esame si dovrà scegliere la riqualificazione.  

Chi firmerà, per ogni ente citato, l’esito di questi documenti di analisi e di confronto fra le due opzioni se ne  assumerà la responsabilità e il conseguente giudizio della magistratura nel caso ad essa faccia ricorso un  singolo cittadino, una associazione o un partito ravvisando un errore di valutazione e una scelta  inappropriata.  

Ma gli Enti chiamati in causa in questi due o tre mesi per valutare un progetto nelle sue centinaia di variabili  e di verifiche non hanno forse il tempo materiale e le competenze tecniche per firmare con certezza la loro  analisi nei tempi auspicati dal Direttore Generale dell’Asst: fine gennaio-febbraio. 

Si prevede con buon senso che gli stessi responsabili di ogni Ente chiederanno al Responsabile Unico del  Progetto (RUP) ingegner Martina Cinquetti, di valutare e risolvere problematiche rilevate nella lettura del  progetto in ogni settore e non risolte dal progettista. Se oltre alla naturale incompletezza dei faldoni delle  migliaia di pagine del progetto si sommano le decine di osservazioni che il nostro Movimento ha inviato  ad ogni ente in ottobre, e per le quali si chiede di corrispondere una analisi e una risposta, nonché una  valutazione comparativa fra le due opzioni nuovo-verso-l’attuale riqualificato, si può ben comprendere  che se il lavoro degli Enti sarà fatto bene, e non abbiamo elementi per pensare il contrario, il termine  dell’attività della Conferenza dei Servizi non è possibile che possa essere fine febbraio 2026.  

Riprovevole è che la Direzione Generale dell’Asst, a una nostra richiesta di conoscere la data di inizio della  CdS e di poter partecipare come uditori agli incontri di lavoro o di conoscere i verbali di ogni incontro  secondo una consuetudine di trasparenza, sbandierata a Cremona ma poco o nulla attuata, ci abbia  risposto ancora una volta negativamente. 

Enrico Gnocchi

sostenitore del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

 

Nella foto centrale il ‘rendering’ del nuovo ospedale

Avanti tutta! Il progetto del nuovo ospedale intravvede l’ambìto traguardo del miliardo di euro

 

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