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Altro che ospedale, il vero problema di Cremona è l’aeroporto. Avete mai provato  ad andare a Linate o a Malpensa per prendere un aereo? Più facile partecipare ad una caccia al tesoro, visto che il traffico sulla Paullese non ha nulla da invidiare alla code del casello di Melegnano, mentre affidarsi alla ferrovie regionali è come sperare di vincere al lotto. E’ vero che c’è anche la possibilità di imbarcarsi a Bergamo, ma non per tutte le destinazioni e poi basta un tamponamento in autostrada per restare a terra.  Arrivare in tempo all’imbarco significa partire all’alba e impiegare più tempo di quello necessario per il volo,  portarsi la colazione al sacco, sperare che l’Onnipotente non sia troppo impegnato in altre faccende e credere che l’impossibile possa finalmente accedere. Che fare allora?  In realtà la soluzione è sotto gli occhi di tutti e appare strano che nessuno ci abbia ancora pensato, visto che il problema potrebbe facilmente venire risolto con la demolizione dell’attuale aeroporto di Cremona e la costruzione di un nuovo terminal, più bello e più superbo che pria.

Nessuno dubita sull’ampio consenso che potrebbe raccogliere la costruzione di un nuovo aeroporto, dagli stakeholders ai politici senza distinzioni, dagli studenti iscritti alla scuola di aviazione al direttore dell’aeroporto, dalle categorie produttive alla Camera di Commercio, dai dipendenti aeroportuali (per i quali non è consigliabile dissentire) all’architetto di grido. Sarebbe d’accordo anche la mia vicina di casa, appena rientrata da una gita di piacere a Tokyo. Vuoi mettere una nuova costruzione antisismica,  modulare,  in grado di raddoppiare la capienza in caso di necessità? Se poi ci dovessero mettere anche un laghetto sarebbe il massimo, una vera bellezza.

E’ pur vero che un Boeing 737-800 a Cremona non ci arriverà mai,  però che bello sentirci raccontare di un aeroporto nuovo, magari di secondo livello e in grado di migliorare magicamente il destino della nostra città. Oltre all’ospedale, perché allora non appoggiare la demolizione dell’attuale aeroporto e la costruzione di una nuova struttura per fare quel salto di qualità che tutta la città attende? Se ormai si sono messi tutti d’accordo per  costruire un nuovo ospedale, perché non guardare più avanti e bandire un concorso internazionale per la progettazione di un nuovo aeroporto in grado di dare alla nostra città il lustro che merita?

Non veniteci a raccontare che mancano i soldi, se li troviamo per il ponte sullo Stretto e il nuovo ospedale di Cremona, non sarà difficile trovarli per un’opera certamente più necessaria. Alla minima, e solo per iniziare, potremmo iniziare con un eliporto, quello sì indispensabile affinché i nostro malati possano  raggiungere rapidamente in elicottero gli ospedali milanesi, sia pubblici che soprattutto privati. Adesso ci si impiega troppo tempo e non si trova mai da parcheggiare.

 

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