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Oggi 18 marzo 2025 sono 30 anni dalla scomparsa di Pietro Natale Dolciroli (1911-1995), nato a Castelverde, unico soldato cremonese prigioniero durante la II Guerra Mondiale alle isole Hawaii.

Dopo l’11 maggio 1943 e la disfatta della Campagna d’Africa (Quella di Erwin Rommel, la Volpe del deserto) furono 51.000 i soldati italiani catturati dagli inglesi nel nord Africa (Dolciroli  fu catturato a Corba in Tunisia)  ceduti agli americani (contravvenendo alla Convenzione di Ginevra del 1925 che vietava la cessione dei prigionieri tra i Paesi) e deportati in America, di cui 5.000 furono poi trasferiti all’inizio del 1944 alle isole Hawaii dove furono quasi tutti impiegati come muratori e manovali, nella realizzazione di infrastrutture sulle isole.

Dopo l’11 maggio 1943 in Tunisia, Dolciroli fu trasferito a Casablanca (allora Marocco francese) e da lì il 16 settembre imbarcato per gli Stati Uniti d’America dove arrivò a Boston il 27 settembre 1943. Dopo sei mesi di prigionia nel “Campo Como” in Missisipi, nel febbraio 1944 tu trasferito attraverso un lungo viaggio nelle isole Hawaii dove rimase sino al gennaio 1946 quando fu imbarcato per il viaggio di ritorno in Europa, passando per Panama e poi per Gibilterra. Arrivò a Napoli il 16 febbraio 1946 e il 18 febbraio rientrò a Cremona dopo quasi sei anni di guerra.

Prigionieri privilegiati, come fu scritto poi, in quanto i nostri soldati in America, in particolare alle isole Hawaii, furono trattati egregiamente dagli americani. Avevano la possibilità di dormire in case in muratura, di mangiare tutti i giorni, di potersi lavare e pulire la propria biancheria una volta alla settimana, oltre ad essere pagati per il lavoro svolto. Per i soldati come svago venivano anche organizzati alcuni spettacoli musicali (Dolciroli ne ricordava sempre uno a cui partecipò la mitica Ginger Roger).

Pietro Natale Dolciroli, nato a Tredossi (l’attuale Castelverde) in provincia di Cremona il 2 agosto 1911 dopo essere stato in Germania nel 1935 come contadino in uno dei parecchi scambi agricoli tra il nostro Paese e la Germania, dalla fine del 1936 all’estate 1937 lavorò in Abissinia (attuale Etiopia) per l’azienda milanese di costruzioni stradali Puricelli, e partecipò alla realizzazione della Strada della Vittoria (oltre 1000 chilometri) che collegava Asmara con Addis Abeba. Rientrato in patria si sposò nel 1938  a Castelverde con Giuseppina Ester Parenti (1917-2001) ed ebbe due figli Primo (1939-2014) e Franca Rachele (1947).

Dopo il rientro dalla guerra (dal 11 giugno 1940 al 16 febbraio 1946) è stato impiegato prima presso le TPC (Tramvie Provinciali Cremonesi) e poi dal 1960 presso la Saia, che aveva inglobato le TPC, da cui fu collocato in pensione il 31 agosto 1971 al raggiungimento dei limiti di età. Dal 1959 al 1995 ha vissuto a Cremona. Dolciroli muore a Castelverde, suo paese d’origine, il 18 marzo 1995.

Nel 2022 la sua vita, costellata da tanti eventi avventurosi, vissuti suo malgrado, è stata raccolta in un libro “‘O’ attraversato il 900′ scritto dal nipote Stefano Caliendo sotto lo pseudonimo di Charlesfero. Il testo è corredato da molte fotografie dell’epoca, sia della campagna d’Africa del 1936 che della seconda Guerra Mondiale dal 1940 al 1945, e dal suo particolare matricolare militare in cui è ben evidenziata la permanenza per quasi due anni e mezzo in America, di cui due anni alle isole Hawaii appunto.

Il libro termina con la seconda parte della vita di Dolciroli, nel periodo della ricostruzione dell’immediato dopoguerra e in quello del mitico boom economico degli anni Sessanta. Caliendo tratteggia un uomo che essendo nato all’inizio del secolo scorso e avendo vissuto la reale condizione di povertà e miseria delle campagne, per di più come orfano di guerra (il padre Primo era morto infatti il 15 dicembre 1915 in Friuli all’inizio della Grande Guerra), non si è mai lamentato di nulla. Ha sempre accettato, come la maggior parte degli uomini di quel periodo, quello che la vita gli ha riservato, con spirito di sacrificio e adattamento alle circostanze spesso drammatiche del tempo.

 

Il libro è a disposizione per chi ne fosse interessato presso la FONDAZIONE GIORGIO CONTI di Cremona a cui sono state devolute interamente le libere offerte fatte per il testo in questi anni.

Nella foto centrale, Pietro Natale Dolciroli in Libia nel maggio 1942 sulla Motoguzzi 500 del Regio Esercito.

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