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Unite in famiglia, nel lavoro e nella vita fino all’ultimo giorno, hanno lasciato questa terra a distanza di dodici ore l’una dall’altra le sorelle Bruna, classe 1937, e Nerina Dordoni del ’38. Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 marzo è spirata Bruna, nel pomeriggio di ieri Nerina, accanto a lei i figli Marco e Matteo Bragazzi. Bruna lascia i figli Michele e Lorenzo.

Alla famiglia Dordoni, cognome tra i più noti a Cremona, è legato l’omonimo ristorante di via Del Sale, fondato nel 1966 da Albino, padre di Bianca, Nerina, Bruna e Giancarla, e nonno degli attuali titolari – Paco e Chiara -, che fece un regalo alla moglie donandole il locale con vista sulla campagna cremonese poco distante dal centro cittadino perché lei potesse esprimervi tutta la sua passione per la cucina. Una passione trasmessa alle figlie e ai nipoti Paco e Chiara Magri, due dei tre figli di Giancarla (la terza è Didi) che nel 1999 ne hanno ripreso la gestione, rilevata nel ’78 da Giovanni Pisati morto 86enne nel 2022.

Nerina è stata fino ad anni recenti titolare e anima della Torrefazione ed erboristeria Dordoni di via Gaspare Cerioli, angolo via Mantova, fondata nel 1970. Apprezzatissima dalla vasta clientela per la sua  competenza, la disponibilità e l’innata simpatia, spesso e volentieri condivideva con gli acquirenti un bollente e gustosissimo caffè tostato al momento.

“Se ho conosciuto Mina devo ringraziare la maestra che mi ha bocciato in terza elementare, facendomi perdere un anno, e quelli dell’istituto geometri che non accettavano donne. Mi sono iscritta a ragioneria. L’ho conosciuta lì, all’Istituto tecnico commerciale Beltrami di Cremona” aveva dichiarato Nerina in un’intervista rilasciata il 25 marzo 2020 al quotidiano Il Giorno in occasione degli ottant’anni  della cantante cremonese.  “Eravamo in due sezioni diverse – racconta Nerina – io in una classe mista che studiava tedesco, lei in una solo femminile dove si faceva inglese. Ci trovavamo all’ora di educazione fisica. Un giorno mi stavo cambiando. Ho sentito cantare in inglese‘L’amore è una cosa meravigliosa’. Era Mina. Sapevamo che si chiamava Anna Maria, ma per tutti era già Mina. ‘Sei tu che canti?’, le ho chiesto. Ha annuito. ‘Oddio, che voce meravigliosa’. Era lì, con quelle gambe lunghe, davanti a me che ero meno di un metro e sessanta e fino a ventiquattro anni ho sperato di crescere. Eppure aveva un atteggiamento modesto, umile, lei così estroversa. Perché Mina, in fondo, è così. Ogni tanto si estraniava dalla palestra e si metteva a fare dei disegni con il gesso sulle pareti. Disegnava figure femminili. La professoressa Rigoli la riprendeva: ‘Basta, Mina, cancella subito’. Lei, in calzoncini da ginnastica, strofinava il sedere sui disegni e li cancellava così. L’ho rivista anni dopo. Ero sulla porta della drogheria che avevo con mia zia Carmela in corso Campi. Ha attraversato, mi ha ha sorriso e mi ha salutato: ‘Ciao Nerina’. Ricordava ancora il mio nome”.

Il funerale congiunto delle sorelle Bruna e Nerina sarà celebrato domani, sabato 15 marzo 2025, nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano alle 11.

Nella foto centrale Nerina e Bruna Dordoni.

Vittoriano Zanolli 

 
 
 
 

 

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